BILL
Tutto affievola nella mente, e stanotte non ho nemmeno chiuso occhio. Sono stato disteso sul letto con le mani intrecciate dietro la testa, a guardare il soffitto, non proferendo parola.
Di tanto in tanto mi giravo di spalle per provare a dormire, ma senza successo. Tornare a casa è stato come tornare da un lungo viaggio, e mi pare siano passati anni e non pochi mesi. Non pensavo che fosse così difficile e ad ogni respiro che faccio mi pare di farne cento. Mi manca l'aria e ho ansie costanti.
Non c'è momento più atroce starsene sdraiati sul letto a fissare la parete buia, con un suono suadente, la voce di Evelyn, che rimbomba nella mia testa ripetutamente. Una voce diversa, profonda e buia, percependola più intensamente, più di quanto abbiamo parlato prima. Avrei voluto alzare il braccio solo per poterla sfiorare con le dita, ma farlo avrebbe portato a cedere nella tentazione.
E adesso che so che è felice mi convinco sempre di più che questa sia la scelta giusta, e non tanto per me, ma per lei. Di me non mi importa, perchè se lei è felice lo sono anche io.
Evelyn è diversa, non è la mia Evelyn, non più.
Mi sforzo mentalmente continuando a pensare che stia andando tutto come doveva andare e non devo esserne triste per questo.
Ho dovuto dire a Evelyn di Samantha, anche se per me è stato come sputare veleno, perchè non avrei mai voluto rivelarglielo. Da dopo l'uscita con Samantha, ci siamo visti altre volte, ma in me c'è stata un'estrema forzatura nel farlo. E alla fine... c'è stato pure un altro rapido bacio da parte sua. Stranamente non ho obiettato, ma quando mi baciava, dentro piangevo, sbattendo mani e piedi per cercare di urlare nella mia mente silenziosa.
So che sto sbagliando e sono consapevole delle mie azioni, ma allo stesso tempo non voglio ferire Samantha. Non stiamo insieme ma solo uscendo e non so per quanto tempo durerà questa situazione alquanto strana per me.
Non mi riconosco più.
Il giorno di Natale lo passiamo normalmente, con amici e parenti che non smettono di abbracciare la mamma.
Tra pianti e sorrisi, ed infine la classica foto di famiglia, riuniti tutti assieme, e tra i via vai di festeggiamenti, alberga in me il continuo desiderio di starle accanto e tra questi i nostri sguardi che non smettono di fissarsi per pochi secondi.«Oh tesoro, quanto sei bello.»
«Ciao nonna!»
Mia nonna mi da due morbidi baci sulle guance continuando a lodare il proprio nipote.
Sono contento di vedere che tutto sia lo stesso, e la famiglia riunita con mia madre presente.
Non é solo Natale, ma anche il compleanno di Evelyn e che quest'anno per la prima volta ho deciso di non farle nessun regalo! Il mio augurio è stato semplice, e a un metro di distanza da lei, con lo sguardo basso e un pesante sorriso. Siamo tornati ad essere fratelli ma al tempo stesso sconosciuti.
Ci postiamo tutti seduti attorno alla tavola ben apparecchiata, io e Evelyn lontani di quattro posti, e che riesco a vederla a mala pena, coperta dalla roba presente sul tavolo e le persone intorno.
«Vorrei proporre un brindisi.»
Ci alziamo tutti con i bicchieri di champagne pieni.
«Ogni anno ci riuniamo tutti per festeggiare il Natale, ma quest'anno è il più speciale di tutti perchè come ben sapete, la mia splendida moglie ha sconfitto il cancro, ed è qui. Non potevo ricevere regalo migliore.»
Le prende la mano dandole un bacio: «Ti amo Kate.»
«Oh Sten.» Kate si commuove e Sten le da un affettuoso bacio, e noi tutti cominciamo ad applaudire. Nel mentre siamo contenti di vedere questa scena, papà con la mano fa cenno di smettere di applaudire: «E come oggi sapete, è il compleanno della mia splendida figlia che compie diciannove anni.»
STAI LEGGENDO
HAPPENED 3 - (Tutto inizia, tutto finisce)
Romance[STORIA COMPLETATA] QUESTO È L'ULTIMO CAPITOLO DELLA TRILOGIA. Prima di leggerlo vi consiglio di andare a leggervi i prequel: HAPPENED (cosi lontani, cosi vicini) e HAPPENED 2 (due cuori, una sola anima) in modo tale che comprendiate la storia! SEQU...