BILL
Come un uccello in gabbia impossibilitato a non uscirne, la lascio andare, vedendola scomparire dopo essere passata dal Metal Detector. Deglutisco e impallidito continuo a fissarla logorante. Accanto a me Samantha mi prende la mano, sorridendomi dolcemente.
Fingo difficilmente che tutto vada bene e le sorrido a mia volta. Ci incamminiamo alla macchina e scorgo in April un dispiacere, sbuffando continuamente.
In macchina April continua a sbuffare spesso:
«Speriamo che torni presto, è forte tua sorella.»«Sì, lo è.» mi sforzo a non sentire quella parola oramai divenuta una nemica per me. In macchina ho troppi pensieri vacillare nella mente. Penso a lei, a come si senta e cosa abbia provato nel vedermi così freddo e distaccato nei suoi confronti.
Cosa avrei dato per abbracciarla, sentirla... toccare i suoi morbidi capelli e accarezzare il suo meraviglioso viso. Ogni volta che ci penso non riesco a respirare. La amo, la amo con tutto me stesso. Non so cosa succederà in futuro, ma una cosa è certa: continuare una relazione con Samantha è pressoché impensabile e durante il viaggio di ritorno penso anche quali parole giuste usare per concludere il nostro rapporto, o meglio frequentazione.
Quando rientriamo all'appartamento sento un'atmosfera diversa, percependo immediatamente la mancanza di Evelyn.
«Oh accidenti! Io devo andare in biblioteca, me ne ero dimenticato...» sbuffa Tommy controvoglia davanti all'uscio della porta.
«Il solito dimenticone!» April rotea gli occhi all'insù. «Ti accompagno comunque, devo ritirare un libro in libreria. Venite anche voi?»
«No io rimango qui con Bill.» risponde facendomi sgranare gli occhi.
Dopo questa notte ho finalmente le idee chiare, che se dovessi ripetermele miliardi di volte non cambierei mai idea su di lei. Evelyn è l'amore della mia vita e far soffrire Samantha significa mentire anche a me stesso. Non so come farmi forza nel dirglielo, anche perchè non saprei qualche giustificazione darle. Probabilmente mi odierà per sempre, ma non posso continuare a mentirle.
«Ah volete qualcosa? Dopo andiamo al centro commerciale...»
«Non ci serve niente.» rispondo tenendo impugnate le mani. Annuiscono salutandoci e rimanendo soli, finalmente.
Samantha a braccia conserte mi sorride guardandosi attorno e io mi prendo forza mentalmente per poter trovare le giuste parole.
«Samantha...»
«Sì..?»
Sbuffo lentamente: «Devo parlarti...»
«Anche io.» mi risponde.
«Sul serio?» sgrano gli occhi.
Lei aggrotta la fronte e si avvicina: «Sì ecco, volevo dirti che Evelyn è davvero una bravissima persona. Mi ha aiutato molto e mi ha fatto capire tante cose.»
Non capisco a cosa si riferisce e la guardo con lo sguardo serio e attento: «Cosa intendi dire?»
Sbatte le mani sui fianchi: «Sono un casino, un abissale casino e ti chiedo scusa.»
«Sono io che ti chiedo scusa!»
«No!» abbassa lo sguardo: «Non ho voluto guardare davvero, capirti, e ho pensato solo a me stessa.»
«Sam, devo dirti una cosa importante, io...» proseguo ma lei mi interrompe improvvisamente: «Non devi dirmi niente so già tutto.»
Per poco non mi sento svenire e mantenendo la calma cerco di capire a cosa si riferisce: «Tutto cosa?»
«Evelyn me lo ha detto. Mi ha raccontato di voi, di quello che avete passato e posso capire come ci si sente.»
«Ei no aspetta fermati, cosa ti ha raccontato!!!» alzo la voce.
Lei a braccia conserte mi guarda sorpresa: «Dell'adozione, di cosa sennò.»
Affannosamente mi sforzo a risponderle: «Evelyn... ti ha parlato dell'adozione?» rimango senza parole dopo questa confessione.
«Sì, mi ha raccontato di quello che ha passato, di vostra madre... deve essere stato difficile, lo capisco. Ma sappi che io ci sarò sempre per te... e ti capisco cosa stai passando. Soffrire non è facile.»
Sento la fronte imperlarsi di sudore e ad ogni parola che dice io mi sento come una spada sguainata pronta a uccidermi. Ad ogni confessione provo un senso di agitazione e paura. Evelyn le ha confessato senza problemi della nostra vita, di ciò che abbiamo passato con la mamma. Perchè dirglielo così apertamente? Perchè farlo!
«Quando te lo ha detto...»
«Ieri. Ma non avercela con lei ti prego, ha voluto solo aiutarmi e mi ha chiesto di non dirtelo. Forse ho sbagliato a farlo ma ho dovuto.»
Mi siedo sul divano e Samantha si ferma in piedi a fissarmi.
«Bill, mi dispiace io...»
«No, hai fatto bene, non devi dispiacerti.» gli rispondo con il cuore infranto e forse sto nuovamente ripensando alla mia decisione di lasciare Samantha.
La vedo con gli occhi brillare, con uno sguardo profondo e dispiaciuto. Io in preda al panico mi alzo dal divano e l'abbraccio, cercando di contenere la sofferenza e delusione che Eve mi ha provocato e che sto provando dentro.«Comunque, cosa volevi dirmi?» mi domanda avvolta tra le mie braccia.
Sotto shock provo a risponderle, con la voce offuscata: «Io... niente. Volevo dirti se vuoi...» ma mi blocco di colpo perchè sento i miei occhi riempirsi di lacrime. Lei alza lo sguardo sistemandosi i capelli all'indietro con la mano destra: «Vorrei tanto conoscere tua madre.» mi confessa dolcemente.
Le sorrido sforzandomi con tutto me stesso e annuisco, non riuscendo a credere che Evelyn le abbia confessato fatti importanti accaduti, come se non fosse niente di importante, come se non fosse mai successo niente.
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HAPPENED 3 - (Tutto inizia, tutto finisce)
Romance[STORIA COMPLETATA] QUESTO È L'ULTIMO CAPITOLO DELLA TRILOGIA. Prima di leggerlo vi consiglio di andare a leggervi i prequel: HAPPENED (cosi lontani, cosi vicini) e HAPPENED 2 (due cuori, una sola anima) in modo tale che comprendiate la storia! SEQU...