{182} ~ Momenti che raffiorano ]

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EVELYN

Ogni volta che sono con lui non so mai come comportarmi, specialmente adesso.

Non mi riconosco nemmeno più.

Vado verso la cucina per farmi un tè caldo e vedo Bill non intenzionato ad andarsene. Comincio a provare imbarazzo e allo stesso tempo il cuore batte più velocemente.

Come faccio a togliermelo dalla testa in questo modo?

Fra un mese si diplomerà e a settembre andrà ad Harvard, continuando a pensare che mille seicento chilometri di distanza ci separeranno. Evanston in confronto a Cambridge non è niente; un piccolo ed insignificante paese di provincia. Conoscerà un sacco di gente, migliori di me, sicuramente, e io verrò presto dimenticata, ma soprattutto, una ragazza che lo farà innamorare di lei.

Mi copro il viso con i capelli non mostrandogli la mia espressione, ma Bill si avvicina a me con l'intento di rimanere.

Riscaldo l'acqua dentro il bollitore, sperando che ci impieghi poco a scaldarsi. Ma il tempo ha il suo tempo e non posso evitarlo.

Mi strofino gli occhi cercando di non pensare a quando andrà via. Forse comincio a credere che la sua partenza sia diventata una sorta di scusa per poterlo evitare, ma la verità è che non sarà più lo stesso senza di lui, perchè quella barriera invisibile che ci ha separati in tutti questi anni, presto diventerà visibile.

Ho guardato già l'itinerario su internet, non potevo non farlo. Quattordici ore di macchina, mentre in aereo un'ora e mezza circa. Non è molto e questo mi ha confortato in qualche modo.

Ancora adesso mi domando perchè continuo a pensarci, dato che tra noi è finita... e ancora una volta ho i sensi di colpa, perchè mia madre è malata e io non faccio altro che pensare a Bill. Ma è più forte di me.

"In realtà, volevo sapere cosa hai fatto oggi". Mi volto di colpo sgranando gli occhi, meravigliata del fatto che nonostante tutto si preoccupi ancora per me.

"Sono stata fuori" gli dico prendendo la zuccheriera dalla credenza.

"E dove? Se vuoi dirmelo".

Mi giro verso di lui sconcertata.

"Chicago...". Gli rispondo abbassando lo sguardo per non incrociare i suoi occhi.

"Chicago? E che ci facevi lì?".

"Un giro, nulla di che".

"Potevamo andarci insieme".

Sento il mio corpo elettrizzarsi.

"E come? Sei sempre fuori ultimamente. Vai via dopo pranzo e torni di sera".

"Lo sai che ho gli esami a breve vero?".

"Sì...".

"E lo sai che bisogna studiare?".

"Ehm... ok. In fondo sono affari tuoi".

"Perchè dici così Eve...". Sento Bill avvicinarsi di più a me, appoggiandosi sulla penisola della cucina. Mi volto a guardarla, rammentandomi di quella volta in cui io e Bill si fece l'amore là sopra.

"Perchè ora ognuno ha la sua vita". Prendo il bollitore e una tazza, immergendo la bustina all'interno.

Non dico nulla ma mi volto con lo sguardo fisso a terra.

"Lo so che le cose sono cambiate, ma io voglio vederti felice".

"Come... come vuoi vedermi felice, proprio ora".

HAPPENED 3 - (Tutto inizia, tutto finisce)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora