{188} ~ Di nuovo... ]

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EVELYN

"Per quanto ancora dovremo sopportare tutto questo?". Gli domando avvolta ancora tra le sue braccia.

"Se persisterà, prenderemo dei seri provvedimenti".

"Ma tu andrai all'università, non ce n'è bisogno".

"Infatti parlavo di te. Pensi che rimarrò con le mani in mano? Non permetterò a nessuno di farti del male! Non si devono neanche azzardare a farlo!".

Alzo lo sguardo verso di lui con le guance rigate di lacrime.

"E come. Non ce la faccio più, è troppo anche per me, il periodo più brutto della mia vita. Cosa darei per tornare indietro...".

"Perchè? Non rifaresti tutte le cose che abbiamo fatto?" Mi domanda deglutendo e un po' spaventato dalla mia risposta.

"Con te lo rifarei miliardi di volte... parlavo degli altri, gestire la situazione con tutta questa gente che non vuole capire nulla. Ci saremmo comportati diversamente, anche con mamma e papà. Alla fine siamo stati scoperti solamente perchè non siamo stati attenti... lasciandoci andare troppo. È colpa mia, dovevo ascoltarti quando mi hai detto di non parlare con Justin! Dovevo darti retta sempre e non l'ho fatto. Sono una bambina che frigna solamente, sbattendo i piedi".

"No, la colpa è stata mia perchè non riuscivo più a stare lontano da te. Ho superato il limite, portandoti con me, senza preoccuparmi delle conseguenze".

Cambio espressione, arrabbiandomi con lui.

"Possibile che tu non lo capisca?" Lo guardo intensamente negli occhi.

"Io rifarei tutto, qualsiasi cosa! Se rischiare di non stare più con te significava farci scoprire, ebbene sì lo avrei fatto migliaia di volte ugualmente! Non mi importa se ci avessero scoperti, io avrei continuato ad amarti lo stesso!".

Mi allontano da lui lentamente tenendo la mia mano sul suo petto e gli occhi gonfi di lacrime: "Mi hai regalato un sacco di emozioni e sapevo in cuor mio che sarebbe finita. Ma certo... chi mai avrebbe accettato la nostra relazione. I nostri genitori? E poi adesso siamo praticamente obbligati perchè la mamma sta male. Non voglio tradirla sapendo che è a casa e che...".

Mi commuovo pensando a Kate, e che anche se adesso sappiamo che il tumore è benigno, potrebbe rischiare la vita sotto i ferri. Mi sento così piccola perchè vorrei tanto avere di nuovo Bill tra le mie braccia ma allo stesso tempo so che tradirei mia madre. Amo entrambi di un bene inestimabile e per questo rimango in silenzio a testa bassa, accentando il mio destino.

"È meglio andare ora".

Mi volto verso la macchina ma Bill mi trattiene il braccio. Quando mi giro per guardarlo, la sua espressione cambia, commuovendosi all'istante e vedo il suo petto accelerare.

Viene verso di me prendendomi la guancia e accarezzandomela, per poi ritrovarmi il suo viso vicino, sempre di più, fino a risentire quelle morbide labbra che mi hanno sempre fatto impazzire, sulle mie.

Il tempo si ferma all'istante, tutto attorno a noi scompare. Non è un sogno, è la realtà. Mi sta baciando... mi sta baciando dopo tutto questo tempo. Mi lascio andare e me lo tengo stretto a me. Le nostre labbra cominciando a gonfiarsi perchè rimaniamo in quel parco per non so quanto tempo, seguiti da una leggera brezza che ci accarezza i capelli.

È il momento più magico della mia vita. Non possiamo fare a meno di noi nonostante tutto: è inevitabile, impossibile.

La sua lingua è avvolta tra la mia, e il suo sapore mi fa ritornare a tutti i momenti meravigliosi trascorsi assieme.

Quando mi stacco dalle sue labbra ho una grande voglia di fare l'amore con lui. Mi manca tanto farlo, ed è come se mi avessero tolto un pezzo del mio cuore. Non sono più io e penso che mai lo sarò. Dovrò convivere con questo incubo, separata dall'amore della mia vita, o forse, non so come andranno a finire le cose, un po' mi spaventa l'idea di cosa succederà, dovrò conviverci per tutta la vita.

Bill non apre gli occhi e ha la fronte appoggiata sulla mia con un respiro affannoso e sofferente.

"Shhh..." gli tocco le labbra con la punta delle dita color ciliega.

"Non sai da quanto tempo non mi sentivo così bene" mi confessa deglutendo continuamente per poi riprendere a respirare pesantemente.

Il mio petto mi brucia e sento uno strano calore al cuore... le famose farfalle nello stomaco sono tornate a farsi sentire, più intense, ed è incredibile l'effetto che mi fa ancora questo ragazzo dopo tutto quello che è successo.

Di una cosa sono certa: ogni momento, giorno che passa lo amo sempre di più.
Il mio subconscio continua a fischiarmi all'orecchio la parola "ti amo".

"Io..."

Non riesco a finire perchè se lo facessi probabilmente sverrei dalla tristezza, consapevole del fatto che non posso più dirglielo. Bill apre i suoi occhi cerulei guardandomi come solo lui sa fare.

"Perdonami Evelyn".

Chiudo gli occhi e comincia a girarmi la testa.

"Non c'é niente da perdonare... era come quella volta in macchina vero? Quando tu ti sei lasciato andare dandomi un bacio di sfuggita. Non te l'ho mai detto ma, sembravo scioccata è vero, ma è stato così bello, proprio come adesso. Tutte le volte che mi baci è come se fosse la prima volta".

"Non posso mentire a me stesso, non ci riesco. Ma adesso una persona sta male. Una persona che tanto amiamo. Avevo bisogno di farlo, volevo baciarti per dirti che...". Si blocca all'istante per poi cambiate parola.

"Per dirti addio...".

Addio. Mi sento male, mi manca il respiro.

"Addio...". Ripeto.

"Non so nemmeno io cosa sto facendo". Mi confessa.

E solo adesso mi rendo conto che Bill sia tornato lucido, comprendendo che tutto sia tornato come prima.

"Ti prego, non essere triste per averlo fatto, non provare rimorso!". Gli dico tristemente.

Lui si volta con le mani appoggiate sulla testa, lasciandole cadere sui fianchi:

"Come puoi dire una cosa del genere? Rimorso per averti baciato? Per averti stretta di nuovo tra le mie braccia!? Fino a un attimo prima mi sentivo male, mi sentivo di merda e depresso! Non ha più senso la mia vita dopo che ti ho lasciato, ma ora sono tornato di nuovo felice e mi viene da sorridere. Ma non l'hai ancora capito l'effetto che mi fai Evelyn???".

"Sì ma, lo sai che non possiamo, perchè dobbiamo continuare a soffrire..." gli rispondo con un dolore lancinante al cuore.

"Sì, ma ne avevamo bisogno entrambi. Tanto ora me ne vado via e non ci vedremo nemmeno piu..." mi rammenta tristemente.

Quando andiamo verso il parcheggio, Bill apre la portiera, ma prima di farlo torna verso di me: "Adesso vado da David...".

"Sì". Gli dico con un filo di voce.

Alza leggermente lo sguardo come se volesse dirmi altro, ma non lo fa. Mi sorride leggermente con gli occhi per poi rientrare in macchina, ma prima di andarsene mi si piazza davanti abbassando il finestrino: "Torna a casa ti prego".

"Dove vuoi che vada?" gli dico.

"Non lo so, ma mi hai promesso che non farai più cavolate".

"Te l'ho promesso e manterrò la promessa, stai tranquillo". Gli sorrido.

"Bene. Ci vediamo stasera".

E così prende e se ne va, mentre io rimango da sola nel parcheggio guardandolo andare via con una profonda tristezza nel cuore.

HAPPENED 3 - (Tutto inizia, tutto finisce)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora