<<Jungkookah! Muoviti! Sei in bagno da un'ora e noi dobbiamo uscire!>> urlò esasperato il più grande, cercando di convincere il maknae ad ascoltarlo. Eppure sembrava non sentire la voce del biondo che aveva veramente raggiunto il limite.
<<Jin-hyung... Bunny koo non uscirà così presto lo sai?>> sorrise teneramente il rosa.
Era veramente dolce con quelle guance leggermente rosa e con quel visino da bimbo. Tutti si innamoravano di Park Jimin, ma lui dava assi di picche ad ognuno di essi perché voleva trovare la persona giusta. Giusta per cosa? Giusta per essere la sua prima volta in tutto. Jimin, infatti, non aveva molte esperienze e molte persone della sua classe si divertivano a prenderlo in giro proprio per questo.E Jin lo sapeva bene, proprio per questo appoggiava la sua scelta e come un buon fratello maggiore lo proteggeva da tutti.
<<Lo so Chim, ma lo sto per sgozzare>> sospirò il ragazzo portandosi due dita alle tempie e massagiandosele poco dopo.
<<Neah non lo faresti mai>> ridacchiò il ragazzo prendendolo in giro. Anche se aveva perfettamente ragione, non avrebbe mai fatto del male a quelle pesti con cui condivideva casa. Si conoscevano da una vita, o almeno da quando si ricordava.
Passavano le giornate insieme, giocavano, parlavano e giocavano di nuovo.
Il più piccolo di tutti era Jungkook, anche se a volte era quello che riusciva ad aiutare i due diventando il più saggio. Avevano un senso di protezione nei suoi confronti. Dovevano, sia Jin che Jimin, tenerselo stretto e donargli tanto amore.
E dopo un infinità di minuti? Ore? Questo non lo so neanche io,, Jungkook uscì dal bagno. Rivelando così i suoi occhioni rossi, i capelli scompigliati e le guance rigate da calde lacrime che scorrevano interrottamente sul suo viso.
Jin non perse neanche un minuto e lo strinse tra le proprie braccia.
Jimin, invece, corse in camera sua sentendo gli occhi pizzicare e le mani tremare. Sapeva perché il suo migliore amico in quel periodo stava così male e non riuscire ad aiutarlo lo faceva sentire inutile. Voleva tanto aiutarlo, ma non sapeva come. Seguiva ogni suo atteggiamento e ogni sua azione, notava cose e il maggiore non riusciva a notare.
Aveva notato ad esempio che il suo corpicino diventava sempre più magro, aveva notato che i suoi sorrisi non erano più liberi e spontanei. Erano sempre forzati e spesso non riusciva nemmeno a farli.
Jin non notava i suoi sorrisi forzati, ma non perché era una persona cattiva no, ma perché aveva tanta rabbia dentro verso la causa del dolore del più piccolo. E si odiava tanto per non aver impedito la cosa. Già, Jin si dava colpe di cui non centra nulla. Così come faceva Jimin.
Che ogni notte andava in camera del moro e gli lasciava un dolce bacio sulla fronte, per poi tornare in camera e scoppiare a piangere.
E Jin, puntualmente, era lì. Ad ascoltarlo e ad aiutarlo.
Infondo erano fatti così, stava male uno... Stavano male tutti.
<<L-Lui.... ha usato il mio c-corpo>> urlò disperato il moro con le mani a stringere la maglietta del più grande, con i singhiozzi a scuotere il suo corpicino.
<<Koo, guardami>> parlò piano il biondo, abbassandosi alla sua altezza. E non appena il ragazzo lo ascoltò, accarezzò il suo viso e continuò
<<Non pensare quasta cosa, non pensare che è colpa tua se Yuji ha fatto quel che ha fatto. Non è colpa tua okay? >> lo guardò serio, ma preoccupato allo stesso tempo.Lui annuì e in quel momento capì che non doveva stare male per lui, certo poco a poco si sarebbe ripreso con l'aiuto dei suoi amici.
Ma non avrebbe più pensato di essere la causa di ciò che aveva fatto il suo ex fidanzato. Sospirò per poi sciogliersi dalla presa del maggiore e guardarsi intorno, notando che mancava un pezzetto fondamentale per completare il suo puzzle personale: Jimin.
![](https://img.wattpad.com/cover/210999300-288-k575440.jpg)
STAI LEGGENDO
Like a Serendipity💫|| Vmin
Fanfiction«Sᴇ•ʀᴇɴ•ᴅɪ•ᴘɪ•ᴛʏ (𝚗.) 𝔉𝔦𝔫𝔡𝔦𝔫𝔤 𝔰𝔬𝔪𝔢𝔱𝔥𝔦𝔫𝔤 𝔤𝔬𝔬𝔡 𝔴𝔦𝔱𝔥𝔬𝔲𝔱 𝔩𝔬𝔬𝔨𝔦𝔫𝔤 𝔣𝔬𝔯 𝔦𝔱.ఌ» ♫ ...•* ★¨'*•♫.•'*.¸.•' ♫ ♫ ...•* ¨'*•♫.•'*.¸.•' Eppure quella notte nessuno aveva scritto nulla, si trattava forse di destino? Magari...