Come avevano programmato qualche ora prima, alle cinque in punto tutti erano fuori casa e stavano camminando verso il mare.
<<Scusate ma non potevamo andare al mare prima?>> chiese il grigio mentre teneva per mano Jin.
<<No appa, perché poi andiamo al luna park!>> saltellò tenendo il mignolo del corvino con la sua manina.
<<Aspetta quel luna park?>> chiese Jungkook entusiasto.
<<OHSSHY>> urlò Jin e il menta gli diede una botta sulla spalla.
<<Idiota non urlare, attiri l'attenzione di mezzo mondo>> borbottò.
<<Neah, quello è per la mia bellezza>> gli fece l'occhiolino e il ragazzo alzò gli occhi al cielo.
<<sisi Jin sei bellissimo, ma sei mio>> s'intromise Namjoon e il maggiore arrossì.
<<Sono tuo>> rispose sorridendo.
Arrivarono qualche minuto dopo alla spiaggia, c'erano poche persone e molte stavano uscendo per tornare a casa dopo una giornata di mare.
<<Ragazzi dato che al luna park inizieranno a sistemare tutte le giostre e robe simili che cazzo facciamo?>> chiese Yoongi, beccandosi uno schiaffo dietro la nuca da parte del più grande.
<<Ahia! Jin ti ripeto, non sei mia madre!>> protestò lui.
<<E io ti ripeto, finché sei con me sei anche mio figlio quindi stai zitto e porta rispetto>> gli fece la linguaccia.
<<Okayokay, lasciando questi due litigare... Giochiamo ad obbligo o verità?>> propose Jungkook sedendosi sul muretto che circondava la spiaggia, gli altri lo seguirono a ruota e acconsentirono, nonostante le lamentele di Yoongi e Namjoon.
<<Alllooooora, obbligo o verità Jiminie?>> ghignò leggermente il maknae.
<<Tu mi fai paura perciò:verità>> gli fece la linguaccia e il minore mise un leggero broncio.
<<Quante volte al giorno vorresti saltare addosso a Taetae?~>> lo provocò visibilmente con quel nomignolo e il menta trattenne le risate.
<<Razza di feto troppo cresciuto, primo: 'Taetae' lo dici al muro, lui è mio. Secondo: tante quante le volte in cui tu ti ecciti solo se Yoongi-hyung respira>> gli fece l'occhiolino, facendolo rimanere a bocca aperta.
<<Scusate ma devo dire che questi bimbi qui hanno preso proprio da me... Come crescono in fretta>> fece Yoongi, asciugandosi poi una finta lacrima.
<<sisi, Jinnie obbligo o verità?>> chiese l'arancione.
<<Uhm... Obbligo>> alzò le spalle.
<<tu e Namjoonie-appa non potrete baciarvi per tutta la durata del gioco, si è inutile che fai quella faccia vi ho visto>> ridacchiò e il viola arrossì leggermente.
<<aish, va bene. Tae obbligo o veri->>
<<obbligo>> rispose velocemente.
<<dato che adoro il tuo essere spontaneo, voglio che fai la prima cosa che ti viene in mente per far imbarazzare Yoongi>> sorrise.
<<Ma perché i->> venne bloccato quando il corvino, facendosi più vicino a lui, prese il suo viso con entrambe le mani e strinse leggermente le sue guance, accompagnato da versi di aegyo puro.
A quel gesto, inaspettato, arrossì ma, nonostante le guance rosse, un sorriso sincero spuntò sul suo viso e Taehyung, soddisfatto della reazione del suo hyung, lasciò il suo viso e gli diede un bacio sulla guancia.
Tornò seduto per bene e sorrise agli altri ragazzi che lo guardavano inteneriti.
<<Namjooniee>> guardò il grigio e quest'ultimo sospirò.
<<Verità Taehyungie>> alzò le spalle.
<<HHH non lo so, aha si! Vorresti sposare Jinnie-hyung?>> sorrise immaginando la scena e il grigio arrossì leggermente.
<<si...>> sussurrò e si imbarazzò di più quando i due maknae urlarono.
Giocarono ancora a lungo e, verso le sette, decisero di andare a mangiare in un piccolo fast-food vicino alla spiaggia.
L'arancione prese la mano di Jungkook e insieme andarono avanti, chiacchierando tranquillamente.
Cosa che fece intenerire il resto dei ragazzi e rendendoli, ai loro occhi, due bimbi.
<<Ho faaamee>> piagnucolò il maknae una volta entrato dentro il fast-food.
<<Ora si mangia piccolo>> il menta scompigliò I suoi capelli dolcemente e si misero in fila, aspettando il loro turno.
<<Jungkookie ci sediamo vicini?>> chiese l'arancione e il più piccolo annuì sorridendo dolcemente.
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Fanfic«Sᴇ•ʀᴇɴ•ᴅɪ•ᴘɪ•ᴛʏ (𝚗.) 𝔉𝔦𝔫𝔡𝔦𝔫𝔤 𝔰𝔬𝔪𝔢𝔱𝔥𝔦𝔫𝔤 𝔤𝔬𝔬𝔡 𝔴𝔦𝔱𝔥𝔬𝔲𝔱 𝔩𝔬𝔬𝔨𝔦𝔫𝔤 𝔣𝔬𝔯 𝔦𝔱.ఌ» ♫ ...•* ★¨'*•♫.•'*.¸.•' ♫ ♫ ...•* ¨'*•♫.•'*.¸.•' Eppure quella notte nessuno aveva scritto nulla, si trattava forse di destino? Magari...