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<<Allora chim sei pronto?>> Urlò dal piano di sotto il grigio e Jimin corse verso di lui.

<<Andiamo!>> sorrise ampiamente.

A quella vista il grigio si sciolse e lo prese per mano uscendo di casa.

<<Chimchim, vorrei che tu mi portassi nel posto che ti fa stare bene>> guardò per qualche minuto il minore che poco dopo annuì.

Venne trascinato verso un parchetto deserto, poco vicino alla gelateria in cui aveva conosciuto Taehyung.

Era un parchetto semplice: due altalene, uno scivolo, qualche altro gioco e al centro un enorme fontana.
Era ben nascosto e questo era uno dei motivi per cui nessuno andava lì.

La cosa che piacque a Jimin, fu il fatto che dentro al parco vi era l'erba abbastanza alta.

Infatti appena entrato lì si era sdraiato sull'erba vicino allo scivolo e aveva guardato il cielo.

Il grigio lo seguì poco dopo, sedendosi e sorrideva guardando il minore.

<<Come mai hai scelto questo
posto?>> sussurrò spezzando quel silenzio.

<<Perché è semplicemente bellissimo e calmo. Tra qualche minuto arriveranno le farfalle e sarà tutto più magico>> parlò non distogliendo lo sguardo dal cielo.

Il grigio si guardò intorno.

Effettivamente era un parco molto bello, pieno di colori ed era tenuto bene rispetto a tutti gli altri parchi.

Qualche minuto dopo, proprio come aveva detto il minore, arrivarono moltissime farfalle.

C'erano farfalle piccole, farfalle grandi ma soprattutto erano molto belle.

<<Ho sempre desiderato essere una farfalla>> iniziò il minore sedendosi e guardando l'animale nominato ora posata su un fiore poco vicino a lui. <<Le trovo molto delicate ed eleganti, pigliami per scemo ma, nonostante vivano solo per un giorno, vorrei essere come loro. Perché le farfalle mi danno un senso di libertà da tutti i problemi e da tutte le paranoie. Perché hanno le ali, ed è un mezzo con cui puoi volare in alto e chissà, magari un giorno riuscirò a toccare quel cielo che tanto mi perdo a fissare>> seguì con lo sguardo la farfalla che stava, ora, volando in alto.
(Non mi sto descrivendo, eh, nono... Nda)

Il grigio rimase in silenzio, non volendo interrompere il flusso di pensieri che, finalmente, uscivano dalla testa rosa seduta accanto a lui.

<<Il cielo, ah.. Dovrei aprire un capitolo enorme per il cielo. Ogni volta che sono agitato o c'è un qualsiasi tipo di problema, guardo il cielo e cerco di calmarmi. Mi perdo a vedere ogni suo dettaglio, il colore che si sfuma in determinati orari e durante la notte si riempie di stelle, le nuvole che si muovono lente e il sole che trasmette tanto calore anche solo guardandolo, quei piccoli puntini neri che alla fine sono degli uccellini che si muovono veloci per... Che ne so... Magari tornare a casa>> tornò sdraiato e chiuse gli occhi.

<<Sai... Quando, quella sera, Y-Yuji..>> fece un respiro profondo <<quando quella sera abusò del mio corpo, volevo tanto vedere il cielo. Ma dentro di me stavo sperando di dissolvermi in un qualsiasi cosa e andare in alto. Quando ero un po' più piccolo di ora, avevo un periodo molto simile a questo e ho fatto cose che mamma mia, mi dispiace per Jin di dovermi sopportare, dicevo... Ho fatto cose per raggiungere il cielo e ti giuro la prossima volta che succederà una cosa del genere tirami uno schiaffo pur di non farlo più>>

Il grigio sorrise, rimanendo in silenzio lo abbracciò dolcemente.

E così rimasero in quel parco fino alle sei, solo ora si alzarono dall'erba e tornarono a casa felici.

<<Sai chimchim, sono contento che tu sia riuscito a parlarmi di questi tuoi pensieri profondi. Vedrai che questo brutto periodo passerà>> gli sorrise dolcemente e il minore piagnucolò.

<<Smettilaa mi uccidi con quel sorriso>>

Entrambi risero e, ritornando in casa, il minore venne travolto da un tornado chiamato Taehyung.

<<Oppa? Tutto okay?>> rise guardandolo.

<<Amore vestiti elegante, si va a mangiare fuori io e te>> disse baciandolo a stampo e il minore rilasciò un gridolino contento.

<<MA DOVEVI DIRMELO ALMENO SEICENTO ORE PRIMA! NON SO CHE CAZZO METTERMI AAA>> Urlò agitato mentre si staccava dal ragazzo che ora lo guardava ridendo.

<<NON RIDERE ANIMALETTO, JIN-HYUNG AIUTAMI A SCEGLIERE I VESTITIII>> correva per casa, urlava e i quattro ragazzi rimanenti erano piegati in due dalle risate, mentre il biondo alzò gli occhi al cielo e lo fermò.

<<Ti tiro una ciabatta se continui ad urlare! Ora forza, andiamo a vestire il mio bimbo, ah.. Come crescono in fretta>> fece finta di asciugarsi una lacrimuccia.

<<Hyung ti ricordo che ho ventuno anni>> rise.

<<sta un po' zitto, sei comunque il mio bambino. Ora fila in camera>>

Il rosa ridacchiando andò in camera e insieme al maggiore cercò un vestito decente.

Optò per una camicia leggera azzurrina e dei jeans neri strappati sulle ginocchia, al collo un chocker di seta dello stesso colore della camicia. I capelli come sempre scompigliati e si mise un po' del suo solito profumo.

Era elegante, ma non troppo.

<<Grazie Jin-hyung>> sorrise e il maggiore ridacchiò.

<<Dai Jiminie vai a far vedere agli altri quanto cazzo sei figo. E mi raccomando, hai un culo da far invidia alle persone perciò usalo bene>> gli fece l'occhiolino e il rosa arrossì, ridacchiando.

Roteò gli occhi e uscì dalla camera, scendendo poi le scale.

Iniziò a ridere quando Taehyung aveva bloccato i suoi movimenti e si era perso a fissare il suo corpo.

Yoongi accanto a lui che gli diceva di non sbavare e Jungkook che se la rideva.

<<Hai intenzione di fissarmi per tutta la serata?~>> lo provocò.

<<Aish sta zitto Jiminah! Su andiamo, bellissimo>> sorrise quando vide le guance del minore farsi rosse.

Andò avanti il rosa e il corvino gli diede una pacca sul sedere.

Jimin rilasciò un gridolino sorpreso mentre sentiva le risate dei ragazzi.

Sarebbe stata una serata molto lunga.

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