<<Muoviti, Namjoon muo-viti!>> singhiozzò disperatamente il corvino seduto affianco al grigio.
Che sta succedendo?
Perché stanno tutti piangendo?<<J-Jiminie... Jiminie mi senti? Resisti, ti prego resisti>> accarezzò il viso del rosa con le guance rigate dalle sue lacrime.
Resistere?
Che ho fatto?<<Mi dispiace, mi dispiace aver lasciato il mio piccolo da solo. Non dovevo>> sussurrò, stringendo il suo corpicino fra le braccia.
Hyung, perché ti stai scusando?
Come una cartolina, gli si parò davanti agli occhi l'ultima sua azione prima del buio totale.
Che ho fatto...
Era sconvolto da se stesso, aveva promesso che non ci sarebbe ricaduto ed invece ora era in una macchina con tutti che singhiozzavano intorno a lui, cercando disperatamente di raggiungere l'ospedale.
Una volta arrivati, il corvino prese il rosa in braccio correndo verso l'entrata dell'ospedale.
Chiamò con la voce rotta un dottore e quest'ultimo corse verso il ragazzo, aiutandolo a mettere il minore su un lettino.
Infermieri e due dottori accerchiarono il lettino per poi correre urgentemente in una stanza, mentre il corvino veniva tenuto dai ragazzi, che sconvolti, lo raggiunsero presto.
Entrarono nella sala d'attesa accompagnati da un infermiera e il corvino si accasciò sulle ginocchia continuando a piangere e singhiozzare.
<<N-No! Non toccarmi! Nonono>> Urlò il corvino dimenandosi quando il moro cercò di avvicinarsi per cercare di calmarlo.
Il maknae si fece indietro, abbracciando il biondo.
Il biondo ed il moro erano più preparati a questo tipo di cosa, si erano, ormai, costruiti una piccola corazza per rimanere forti.
Sospirando si sedettero sulla sedia, mentre guardavano il vuoto.
Il grigio era andato a chiedere ad un'infermiera un qualcosa per calmare il corvino.
Mentre il menta si era cautamente avvicinato al ragazzo, facendo movimenti lenti e cercando di non far agitare il corvino.
Questo, in un primo momento si scostò dal suo migliore amico, per poi lasciarsi abbracciare.
Namjoon tornò con dell'acqua e zucchero, ricordandosi che questo liquido dolce lo facesse spesso calmare.
Il menta aiutò il suo migliore amico a bere quell'acqua e accarezzò i suoi capelli, facendolo piano piano calmare.
Calmandosi dopo qualche minuto, si addormentò fra le braccia del suo hyung con in testa un solo pensiero: Jimin.
Dopo due ore i medici uscirono dalla stanza del rosa e il maggiore subito si alzò.
<<Come sta?>> sussurrò per non svegliare il corvino e il maknae che, addormentato, stringeva il braccio di Namjoon seduto accanto a lui.
<<Ha perso molto sangue, abbiamo disinfettato i tagli e li abbiamo chiusi, fasciando il braccio. Sta bene, si è anche svegliato, potete andere a vederlo, ma ha chiesto di un certo Kim Taehyung. Ora vi lascio, ma fra qualche ora vorrei parlare, di nuovo, con lei per quanto accaduto>>
Il maggiore lo ascoltò attentamente e, ringraziando, si girò verso il corvino e il menta.
<<Tae.. Hey piccolo, svegliati>> sussurrò il maggiore accarezzando i suoi capelli e il nominato aprì un occhio per poi aprire entrambi gli occhi e, stropicciandoseli, mugulò.
<<Puoi andare a vedere Jiminie, sta bene>> accarezzò il suo viso.
Il corvino si mise subito in piedi e andò verso la camera dove si trovava il rosa.
Aprì lentamente la porta, trovando un Jimin dai capelli sparsi in aria e bianco in viso, seduto a fissare il vuoto.
Fascie alle braccia e gli occhi stanchi di chi si è pentito delle sue azioni.
Il corvino entrò.
Si perse a guardarlo e pochi minuti dopo corse ad abbracciarlo.
Il minore scoppiò a piangere, stringendolo e ripetendo continuamente di perdonarlo.
<<Amore, hey guardami>> si staccò prendendogli il viso tra le mani.
<<Non importa, okay? Amore ora sono felice che tu sia qui, sono felice che la ragione della mia vita è qui con me. Abbiamo tutti visto perché hai fatto quel che hai fatto, ma amore non temere, ora ci siamo noi. Ora non dovrai più avere paura di dircelo. E Jin mi ha raccontato questo pezzo tanto difficile per te da raccontare. Ti amo, ti amo, ti amo e continuerò a farlo anche a costo della mia morte>> gli lasciò un bacio a stampo.
<<O-Oppa... Tu... Tu non mi lascerai mai, vero...?>> chiese in modo infantile.
<<No, piccolo mio, non ti lascerò mai e poi mai. Starò accanto a te per sempre. Ora amore, baciami e non parlare più>> ridacchiò leggermente.
Il minore sorrise e lo baciò, e in quel momento capì che con lui poteva essere il piccolo Jimin indifeso.
Poteva prendergli la mano e portarlo nell'angolo per dirgli se stava male.
Poteva essere fragile e chiudere il mondo fuori per rimanere solo con lui.
Stava bene e stava bene per davvero.
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Fanfiction«Sᴇ•ʀᴇɴ•ᴅɪ•ᴘɪ•ᴛʏ (𝚗.) 𝔉𝔦𝔫𝔡𝔦𝔫𝔤 𝔰𝔬𝔪𝔢𝔱𝔥𝔦𝔫𝔤 𝔤𝔬𝔬𝔡 𝔴𝔦𝔱𝔥𝔬𝔲𝔱 𝔩𝔬𝔬𝔨𝔦𝔫𝔤 𝔣𝔬𝔯 𝔦𝔱.ఌ» ♫ ...•* ★¨'*•♫.•'*.¸.•' ♫ ♫ ...•* ¨'*•♫.•'*.¸.•' Eppure quella notte nessuno aveva scritto nulla, si trattava forse di destino? Magari...