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Jin e Namjoon si erano addormentati verso l'una di notte, mentre Jimin e Taehyung stavano parlando di tutto e di più.

<<Jimin... Ho voglia di proporti una cazzata>> sussurrò per non svegliare i due bell'addormentati.

<<Quale cazzata?>> chiese curioso.

<<Torniamo nel posto in cui abbiamo preso un bubble tea? Solo per questa notte, scappiamo insieme>>

Lo guardò negli occhi, era serio.

Aveva, ormai, capito che a finire nei guai sarebbe stato per colpa del corvino, ma nonostante questo, sorrise.

<<Facciamolo>>

Questa parola bastò a far uscire quel bellissimo sorriso a trentadue denti che solo Taehyung sapeva fare.

Entrambi si alzarono, Jimin si cambiò i vestiti e silenziosi uscirono dalla stanza.

Era comunque pieno di telecamere, quindi potevano benissimo capire che la persona che ora si stava dirigendo verso l'uscita, era proprio il minore, ma non gliene importava.

Anzi, continuarono ad avanzare verso l'uscita silenziosi e, quando furono fuori, corsero verso la stazione.

Entrambi ridevano spensierati e le poche persone, per lo più ragazzi della loro età e poco più piccoli, li guardavano male ma allo stesso tempo curiosi.

Arrivarono alla stazione e fecero in tempo a prendere l'ultimo biglietto per Daegu e a salire sul treno che, mancava poco, partiva.

Il vagone numero 3 era vuoto, eccezione per due o tre lavoratori che, dopo una giornata stancante di lavoro, tornavano a casa e per qualche innamorato che andava a fare la sorpresa al proprio fidanzato o fidanzata.

C'erano anche quelli che dormivano tranquilli mentre accanto avevano l'attrezzatura per organizzare le feste, che probabilmente tornavano a casa.

Jimin si sedette subito accanto al finestrino, Taehyung si sedette davanti a lui.

Da quel posto si poteva osservare tutto il vagone e il rosa iniziò a vagare con lo sguardo, osservando nei dettagli tutte quelle poche persone e creava loro una piccola storia in base a ciò che vedeva.

D'altro canto il corvino si era perso nel guardare il ragazzo che aveva davanti, tutti i suoi dettagli e sorrise dolcemente.

Erano le tre passate, quando il treno si fermò a Chilgok, una fermata prima di Daegu e entrò una signora sulla quarantina, capelli neri e occhi azzurri.

Probabilmente si era tinta i capelli.

Era seguita da una bambina di, probabilmente, sette anni. Era davvero bellissima, aveva le lentiggini sul naso piccolino e due occhioni azzurri come la madre. I capelli erano biondi e le guance colorate di un leggero rosa.

La bambina corse a sedersi accanto a Jimin e gli sorrise dolcemente.

<<Hey piccolina ti serve qualcosa?>> chiese dolcemente.

<<Tu sei il ragazzo che ho incontrato all'ospedale! Sono Yunie!>> battè le manine ridacchiando.

<<oh... Piccola Yunie! Che ci fai qui?>> le chiese accarezzandole i capelli.

<<Mi hanno lasciato andare a fare un giretto per Daegu, ma abbiamo preso il treno sbagliato e siamo finite qui, domani mattina torno in ospedale>> rispose accoccolandosi accanto a lui, mentre la madre li raggiunse sorridendo dolcemente e sedendosi accanto a Taehyung.

<<Mia figlia ti adoro Jimin>> sorrise la madre e il più piccolo arrossì, la signora andò a sedersi in un punto poco lontano dai ragazzi.

<<Oppa, chi è quel ragazzo con i capelli neri?>> chiese, solo ora, notando la presenza del maggiore.

<<Lui è Taehyung, tesoro>> rispose.

Il corvino sorrise verso la piccola che, timidamente, ricambiò il sorriso.

<<Tu e oppa state insieme?>> chiese la piccola e Taehyung sorrise intenerito.

<<Si Yunie, io e Jiminie stiamo insieme>> annuì.

<<Siete tutti e due carini!>> esclamò la piccola e scese, a fatica, per raggiungere il corvino.

Il maggiore la aiutò a sedersi e lei iniziò a giocare con i suoi anelli.

<<A che ore tornerete qui in treno?>> chiese la piccola non distogliendo lo sguardo dagli anelli.

<<mmh, credo verso le dieci... Perché piccina?>> chiese curioso.

<<perché volevo passare con voi il viaggio, come ora. E infatti lo passeremo insieme!>> ridacchiò felice.

<<allora... Facciamo così, alle dieci cerchiamo di trovarci in stazione, se non ci troviamo saliamo sul vagone numero 3 e ci sediamo qui okay?>> propose Jimin.

<<Va bene!>> annuì contenta.

Il treno si fermò pochi minuti dopo, la piccola e i due ragazzi si salutarono e entrambi presero strade diverse.

<<Come hai conosciuto Yunie?>> chiese il corvino mentre camminavano per le strade deserte.

<<Quando vado a parlare con i dottori spesso mi lasciano andare via prima e quindi, non avendo voglia di tornare in stanza, aiuto le infermiere nel reparto bambini>> alzò le spalle.

<<Capito. Come mai Yunie è in ospedale?>> chiese ancora.

<<Beh, quando l'ho conosciuta aveva il gesso da poco sopra il ginocchio, ma fortunatamente è guarita. Ora invece deve rimanere in ospedale per alcuni problemi>> sospirò <<problemi respiratori ed è spesso triste, i medici dicono abbia una bassa percentuale di depressione, ma non credo... Voglio dire, ha solo sette anni>> il suo sguardo divenne spento, e il corvino lo fermò.

<<Piccolo, non pensare a questo ora okay? Quella nanetta starà bene>> sorrise guardandolo e il minore mugulò.

<<Ti fidi di me?>> chiese.

Il più piccolo annuì.

<<Allora vedrai che Yunie starà bene. Ora togli questo brutto, quanto adorabile, broncio e scatenati>>

Il minore sorrise e gli diede un bacio a stampo, per poi spingerlo leggermente e scappare.

<<Non mi prendi!>> sghignazzò correndo veloce e il corvino roteò gli occhi, sorridendo, iniziò a rincorrerlo per quelle stradine di Daegu.

Like a Serendipity💫|| VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora