Tornati all'ospedale, si trovarono un Jin furioso, ma allo stesso tempo preoccupato.
<<Brutti disgraziati! Mi sono preso un'infarto, dove caspita eravate, huh? Madonna voi non potete capire, la prossima volta vi lego al letto>> gli fece la ramanzina il più grande e i due poveretti stettero mezz'ora ad ascoltare la sua sfuriata.
<<J-Jin puoi s-smetterla? Mi stai spaventando... Eravamo solo a Daegu..>> sussurrò il minore torturandosi le manine.
Il biondo sospirò e lo strinse in un abbraccio, accarezzando i suoi capelli.
<<Scusami piccolino, non volevo spaventarti. Però per favore, la prossima volta lasciami un biglietto o qualsiasi cosa okay?>> sospirò di nuovo e il minore lo strinse forte, annuendo sul suo petto.
D'altro canto, il grigio entrò in stanza pochi minuti dopo e, vedendo gli occhi rossi di tae si preoccupò un sacco.
<<Nonono zitto, sto bene, zitto>> disse veloce e scuotendo le mani.
Il grigio, anche se non credendoci, rimase in silenzio e lo abbracciò forte forte.
<<grazie>> gli sussurrò all'orecchio e ricambiò l'abbraccio, non volendo più staccarsi dal suo migliore amico.
Jimin si staccò da Jin e gli sorrise dolcemente, per poi fare i suoi occhioni più dolci.
<<Aish, che cosa vuoi Jiminie?>> alzò gli occhi al cielo.
<<Vieni con me a prendere la cioccolata calda? Per favooore>> fece il visino più tenero che riuscisse a fare e incrociò le mani in segno di preghiera.
<<Va bene Chim, dai andiamo>> gli sorrise il maggiore e insieme uscirono.
<<Hyung ho voglia di farmi la tinta>> piagnucolò il minore e Jin ridacchiò.
<<A dir la verità anche io, che dici andiamo a farcela?>> gli chiese.
<<Si, ma... Come? Voglio dire, non posso andarmene via quando voglio>> rispose confuso.
<<oohh giusto, non te l'hanno ancora detto>> disse il ragazzo più alto.
<<Detto cosa?>> chiese di nuovo, mentre entrambi entravano dentro al bar dell'ospedale.
<<detto che potrai uscire da qui Jiminie>> una voce alle loro spalle fece sobbalzare il minore e, poco dopo, si girò trovandosi il Dottor Choi davanti.
<<Ah, Dottor Choi, mi ha fatto spaventare. Ma in che senso che posso uscire da qui... Non dovevo rimanerci per una settimana? Sono passati solo tre giorni..>> chiese confuso.
<<beh, vedi Jimin, in questi giorni non sei caduto come pensavamo, anzi sei stato molto forte e devo dire che sei il ragazzo più dolce e disponibile del mondo, pronto ad aiutare gli altri e a mettere tutti davanti prima di te. Ma in questi tre giorni ho notato come hai pensato anche a te stesso. Per questo abbiamo deciso di lasciarti uscire prima. Sei libero di fare ciò che vuoi! Ah, e so che hai fatto molta amicizia con Yunie, se vuoi puoi venire a trovarla ogni giorno>> gli sorrise dolcemente e accarezzò la sua guancia.
Il minore lo abbracciò subito e pochi minuti dopo si staccò.
Prese il braccio del biondo e urlò: <<Fanculo la cioccolata calda, muovi il culo Hyung, dobbiamo andare a farci i capelli e soprattutto uscire e, AH grazie dottor Choi!>>
Il più grande venne trascinato fin nella sua vecchia stanza e urlò entrando.
<<Porca vacca, Jimin mi hai ucciso un timpano!>> Urlò il grigio facendo ridere i ragazzi.
<<Stai zitto, uscite da questa fottuta stanza che devo cambiarmi, ah e io e Jin oggi andiamo a farci i capelli e quindi non rompeteci i coglioni. AH OVVIAMENTE RAPIAMO ANCHE JUNGKOOK CEH, E SIETE INVITATI ALLA NOSTRA DISCOTECA PREFERITA PERCHÈ OGGI VOGLIO FESTEGGIARE E ->> continuò a urlare velocemente e prendendo i vestiti posati sul letto.
Tutti i ragazzi risero e uscirono dalla stanza, il biondo spiegò la situazione e pochi minuti dopo Jimin uscì, prendendo, in un modo sconosciuto, i ragazzi e correndo verso l'uscita con il sorriso a trentadue denti.
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Fiksi Penggemar«Sᴇ•ʀᴇɴ•ᴅɪ•ᴘɪ•ᴛʏ (𝚗.) 𝔉𝔦𝔫𝔡𝔦𝔫𝔤 𝔰𝔬𝔪𝔢𝔱𝔥𝔦𝔫𝔤 𝔤𝔬𝔬𝔡 𝔴𝔦𝔱𝔥𝔬𝔲𝔱 𝔩𝔬𝔬𝔨𝔦𝔫𝔤 𝔣𝔬𝔯 𝔦𝔱.ఌ» ♫ ...•* ★¨'*•♫.•'*.¸.•' ♫ ♫ ...•* ¨'*•♫.•'*.¸.•' Eppure quella notte nessuno aveva scritto nulla, si trattava forse di destino? Magari...