Avete presente quella sensazione strana che non avete mai provato, mai sentito? Quelle farfalle allo stomaco che più che farfalle sembra uno zoo intero? Quel sorriso spontaneo che brilla sul viso? Il cuore che fa mille salti, che sembra usciti dal petto? Oppure le guance che si colorano di un rosso ciliegia e si fanno più calde del normale?
Jimin provava tutte queste cose da quando era entrato un ragazzo in quella gelateria.
Stava provando una strana felicità, che nemmeno lui si spiegava. Infondo era solo un ragazzo qualunque.... O forse no. Jimin questo non lo sapeva, ma al momento non gli importava. Era impegnato a guardare ogni suo dettaglio.
Guardò il suo viso, due occhioni scuri e coperti da piccoli ciuffi neri. Il nasino con sotto un tenero neo, le labbra abbastanza carnose ma non come le sue. Dovevano comunque essere morbide, delicate e... Buone.
Già, Jimin voleva assaggiarle.
Scese a guardare il collo, la sua pelle era perfetta. Era bianca, molto bianca ma era perfetta.
Jimin immaginava le sue labbra su quel collo, lasciandogli segni e morsi.
Continuò a guardarlo, la maglietta nera aderiva contro il suo petto visibilmente allenato. Le sue braccia erano scoperte, rivelando i muscoli. Si soffermò a guardare le mani. Le sue dita erano lunghe,,
Starebbero bene sul mio cor- Jimin ma che cazzo pensi?!
Sospirò, guardando poi le sue gambe palestrate fascinate perfettamente da dei jeans neri.
Iniziò a sentire caldo, parecchio caldo e una strana sensazione che partiva dal bacino in giù.
Tornò a guardare il suo viso e si accorse che il ragazzo lo stava guardando con una leggera espressione di confusione, ma aveva anche un sorriso divertito.
Mugulò imbarazzato e tornò magicamente alla realtà.
Qualcosa gli colava sulle mani, il gelato si stava bellamente sciogliendo e i suoi due migliori amici erano andati via. Probabilmente a far la spesa... O a fare cazzate come loro solito.
Imprecò malemente e sospirò.
<<Serve una mano, piccoletto?>>
Una voce profonda, graffiante ma estremamente delicata stava sussurrando queste parole al suo orecchio.
Sobbalzò e mormorò qualcosa imbarazzato. Facendo così ridere il ragazzo misterioso, e diamine la sua risata era qualcosa di bellissimo alle orecchie del rosa.
Finirò per innamorarmi..
Ne era sicuro.<<Sai, quando si fa una domanda si risponde>> lo prese in giro il ragazzo.
<<E-eh? Oh.. Ah... Nono non mi serve una mano>> rise nervoso e, come era solito fare, iniziò a gesticolare.
E il gelato che aveva in mano gli finì addosso.
<<AISH->> cercò di non urlare e guardò male il ragazzo che era subito scoppiato a ridere.
<<Yah smettila, cretino>> sospirò è iniziò a pulirsi.<<Mi chiamo Taehyung, Kim Taehyung... E non sono cretino!>>
<<Jimin, Park Jimin>> ascoltò mezza parola, sentendo solo il suo nome e non il resto della frase.
<<Park Jimin... Mmh.. Bel nome>> sorrise lui e, una volta "aiutato" il rosa a pulirsi, gli scombinò i capelli.
<<Kim Taehyung probabilmente sono più grande di te, non sono un bambino!>> si lamentò lui, nonostante si stesse godendo le piccole attenzioni.
<<ah si? Ho ventitre anni... Tu?>>
Si morse il labbro, era più grande. Certo, solo di due anni, ma era più grande.
<<ventuno, hyung>> sorrise angelicamente.
<<Lo sapevo>> ridacchiò <<aish.. Tenero, comunque chiamami in tutti i modi che ti pare ma non hyung. È troppo formale>> arricciò il naso.
<<AW ehm... Va bene, uh... Taetae?>>
Il maggiore per poco non morì dalla tenerezza. Come faceva un ragazzo così bello ad essere allo stesso tempo tenero e scopabile? Bah... Chi lo sa.
<<che ne dici di....>> ci pensò su, attirando l'attenzione del più piccolo.
Si abbassò alla sua altezza, per poi avvicinarsi al rosa.
<<che ne dici di... Daddy?>> gli sussurrò poco dopo, facendolo arrossire e mordersi un labbro.
Kim fottuto Taehyung smettila di provocarmi. Ti salto addosso.
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Fanfic«Sᴇ•ʀᴇɴ•ᴅɪ•ᴘɪ•ᴛʏ (𝚗.) 𝔉𝔦𝔫𝔡𝔦𝔫𝔤 𝔰𝔬𝔪𝔢𝔱𝔥𝔦𝔫𝔤 𝔤𝔬𝔬𝔡 𝔴𝔦𝔱𝔥𝔬𝔲𝔱 𝔩𝔬𝔬𝔨𝔦𝔫𝔤 𝔣𝔬𝔯 𝔦𝔱.ఌ» ♫ ...•* ★¨'*•♫.•'*.¸.•' ♫ ♫ ...•* ¨'*•♫.•'*.¸.•' Eppure quella notte nessuno aveva scritto nulla, si trattava forse di destino? Magari...