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Un piccolo raggio di sole si posò sopra al visino dolce dell'arancione che, infastidito da quell'improvvisa luce, aprì gli occhi e si mise a sedere.

Fissò il vuoto per qualche minuto e dopo qualche minuto si girò verso destra guardando la parte dove, normalmente, dormiva il corvino.

Si scompigliò i capelli, la testa gli stava esplodendo e piano piano piccole immagini di ciò che era successo il giorno prima, gli si presentarono davanti.

Arrossì ricordandosi di ciò che successe e, lentamente, si alzò.

La testa gli girava, ma riuscì a raggiungere la cucina e abbracciò da dieteo Jin che, intento a pulire i piatti, sobbalzò leggermente.

<<Ciao Chimchim, ti fa male la testa? Ti viene da vomitare?>> chiese dolcemente.

<<mhmh, shi, ho mal di testa e no, non mi viene da vomitare>> sorrise, sciolse l'abbraccio e il maggiore si girò, si asciugò le mani nel panno alla sua sinistra e prese una pasticca che porse al minore.

Jimin la prese e ringraziò, ingoiandola poco dopo.

<<Buongiorno amore!>> entrò il corvino in cucina e gli diede un bacio sulla guancia.

<<Giorno oppa!>> sorrise allegro.

<<dopo ti va di andare a fare una passeggiata?>> chiese Taehyung e il minore annuì tante volte.

<<Sisisisi!>> sorrise ampiamente, poi si girò verso Jin <<Possiamo Jinnie?>>

<<Certo piccino, ma prima siediti e mangia i pancake con sopra il cioccolato, sono ancora caldi, perciò fa attenzione>> accarezzò la sua testa e, scompigliando i capelli al corvino, uscì dalla cucina.

Quest'ultimo si sedette davanti al minore e appoggiò il mento sul palmo della mano, guardandolo.

<<Ma lo sai che sei proprio bello?>> disse senza accorgersene.

<<s-stai sh>> arrossì il minore e il maggiore ridacchiò.

<<Ma ho detto la verità! Comunque, dai finisci l'ultimo pancake che poi si va a fare la passeggiata>> gli sorrise.

Annuì e ricambiò il sorriso, addentando l'ultimo pancake.

Pochi minuti dopo si alzò, posò il piatto nel lavandino e salì velocemente per andare in camera.

Vide un piccolo Jungkook assonnato uscire, si fermò per dargli un bacio e salutarlo e lui sorrise, cercando coccole da parte dei "genitori".

Entrò in camera e si cambiò, rubando una maglietta al maggiore:aveva il suo profumo ed era più comoda.

Scese di nuovo e, salutando gli altri ragazzi, uscì insieme a Taehyung.

Unirono le loro mani, intrecciandole tra loro e camminarono senza una meta, parlando animamente di tutti e di più.

Arrivarono su una collinetta, mille fiori a decorarla e, oltrepassata la collinetta, vi era una distesa piena di fiori.

I ragazzi si sdraiarono sotto un'albero e Jimin guardava il cielo tra i suoi rami, sembrava un dipinto.

<<oppa?>> il maggiore lo guardò, ponendo tutta la sua attenzione su di lui, e la pelle di Jimin sembrava scaldarsi dove guardava il corvino.

<<Perché hai scelto proprio me?>> chiese non distogliendo lo sguardo dal cielo.

<<in che senso?>> chiese leggermente confuso.

<<Ci sono tre miliardi di persone al mondo, ma tu hai scelto proprio me, perché?>> chiese.

<<sai... Perché, ci ho pensato tanto, e nessuno è come te. Nessuno saprà mai farmi urlare il cuore come sei capace di fare tu. Nessuno potrà mai essere simile a te o simile al tuo carattere. E sai perché? Perché degli altri non me ne importa, io amo e voglio solo te>> rispose, tornando a guardare il cielo.

Il maggiore distolse lo sguardo, lo guardò a lungo e sorrise.

Alla fine anche il maggiore si girò, di nuovo, verso di lui.

Rimasero a guardarsi e in quel momento i loro sguardi dicevano più di mille parole.

I loro cuori battevano all'unisono e creavano una melodia perfetta.

Il vento caldo tipico dell'estate scorreva sui loro visi, accarezzandoli e gli uccellini svolazzavano qua e là.

Ma per loro, esistevano solo loro due e nessun'altro.

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