24.

354 20 0
                                    

Jimin uscì dalla loro casetta, si sedette in cima alla montagna sulla neve morbida.

Aveva ancora i vestiti della sera prima e l'unica cosa a coprire il suo corpo era il giacchetto, non sentiva freddo e neanche caldo.

Le sue mani stavano diventando sempre più fredde e rosse, sapeva che doveva tornare indietro, tornare al caldo dal ragazzo ancora addormentato,, ma non ci riusciva.

Era solito a pensare molto e, da un lato, questa cosa non era buona.

Stava pensando all'accademia, a tutte le prese in giro che sarebbero continuate dopo la fine dell'estate.
Stava pensando a tutto ciò che gli era successo e ciò che sarebbe successo.

<<Jiminah! Che ci fai qua fuori!>>

Jimin sobbalzò alla voce roca del maggiore, ma nonostante questo non rispose continuando a pensare, ora puntando il suo sguardo sulla neve.

<<Jimin! Yah pabo torna dentro, prenderai la febbre>> cercò di convincerlo il maggiore, ma ancora una volta il rosa non rispose.
Anzi, iniziò a pensare a loro.

Che cosa siamo?

Era questa la frase che più gli si presentava in testa.

Non lo sapeva, non avevano mai parlato di loro o comunque quando stavano per entrare in quel tipo di discorso, il più grande sviava con altri argomenti.

Sentiva la voce del maggiore continuare a chiamarlo e a pregarlo di entrare con lui, ma lui era come bloccato.

Stava iniziando a respirare sempre più in modo irregolare e le mani iniziarono a tremare. Strinse le mani, non le sentiva, ma continuava a stringerle e a torturarsi il labbro.

Strinse le mani fra di loro, iniziando, inconsciamente, a graffiarne i palmi.

Calde lacrime si posarono sul suo viso e i pensieri si accumolarono, finendo poi a ricordargli quella sera.

Sentì le mani di Yuji che lo toccavano senza il suo permesso, sentiva come godeva del suo corpo e come, nonostante le sue suppliche, questo non si fermasse.

Il dolore che aveva provato quella sera, improvvisamente tornò.

Si porto le mani alla testa iniziando a respirare male, quasi a non riuscirci, le mani nei capelli e i singhiozzi a scuotere il suo corpicino.

Il maggiore iniziò a preoccuparsi, si avvicinò al minore e appoggiò una mano sulla sua spalla.

Questo gesto fece trasalire il rosa che subito si spostò, urlando di non toccarlo e di non fargli male, piangendo di più.

Il maggiore capì, stava avendo una crisi.

<<Jimin, Jimin ascoltami>> continuò a ripetere finché, finalmente, il minore lo guardò negli occhi.

<<Jimin, ascoltami, siamo solo io e te okay? Io e te e nessun'altro. Lui non ti farà mai più male, ci sono io con te>> parlò lentamente e Jimin allungò lentamente la mano verso il suo petto, Taehyung lo lasciò fare rimanendo fermo, ma continuando a parlare.

<<hey, tranquillo piccolo, puoi toccarmi tranquillamente. Io non ti toccherò se tu non vorrai, sai perché?>>

Il minore scosse la testa, facendolo proseguire con il suo discorso.

<<perché, Jimin, ti amo. Si, ci conosciamo da veramente poco, ma sei diventato un pezzo fondamentale nella mia vita. Sei ormai tutto ciò di cui ho bisogno>>

Era sincero, e Jimin continuò a piangere avvicinandosi a lui, abbracciandolo e stringendolo forte.

Il maggiore rimase fermo, anche se ogni sua parte del corpo gli urlava contro di abbracciarlo forte a sua volta.

<<A-a-abbr-accia-mi... >> riuscì a dire flebilmente il minore e il maggiore lo circondò in un caldo abbraccio.

<<Jimin calmati>> lo cullò leggermente, accarezzando i suoi capelli rosa.

Il minore dopo un'ora buona riuscì a calmarsi, rimase abbracciato al maggiore. Aveva un mal di testa atroce e gli occhi gli si chiudevano piano piano.

<<f-fa male...>> sussurrò, il maggiore abbassò la testa verso il ragazzo e Jimin indicò lentamente la testa.

<<fa tanto male?>> il minore annuì.

Il maggiore prese in braccio il ragazzo, entrando in casa.

Lo mise sul divano e sparì in cucina prendendo una pasticca per il mal di testa.

Tornò dal ragazzo e gliela porse dolcemente.

Jimin la prese e si rannicchiò sul divano, tremando per il freddo.

<<se ti prendi la febbre ti mangio>> sospirò il ragazzo più grande, coprendolo poco dopo con la coperta che aveva infondo al divano.

<<s-scusa oppa...>> il minore piagnucolò, si sentiva stanco.

Il maggiore lo abbracciò, aveva le mani fredde e il viso caldo.

Senza dire nulla baciò la fronte del ragazzo, era caldissima. Si alzò poco dopo e mise un termometro sotto al suo braccio. Togliendolo una volta suonato.

<<38, cazzo Jimin ma che ci facevi la fuori?!>> il minore mugulò, addormentandosi quasi subito.

Mi prenderò, io cura di te Jiminie.

Like a Serendipity💫|| VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora