Capitolo 12

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Marta's POV
Mi svegliai. Ancora quel fottutissimo sogno. Guardai la sveglia: erano solo le cinque e mezza. Quando per alzarmi andai a sbattere il mignolo contro la gamba del comodino imprecai tra me e me. Qualcosa mi diceva che non era giornata.

Andai in cucina e feci colazione. Mi accorsi in quel momento di avere in testa gli occhi verdi di Billie, invece del sorriso del mio ex.

Mi andai a vestire con dei pantaloni neri lunghi fino a metà polpaccio e con mille tasche, maglietta verde scuro e le mie adorate Converse nere. Decisi di andare un po' in giro per Berkeley dato che erano solo le sei, così presi lo zaino e il mio vecchio skate nero e uscii di casa.

Quando i genitori di Greta mi videro, sua madre mi disse:《Ciao, Marta! A che ora sei tornata ieri sera?》

《Più o meno alle undici. No, non ho bevuto》

《Eri da sola?》chiese il padre di Greta.

《No, con me c'era Billie, un ragazzo che fa i miei stessi corsi. Ah, a proposito, oggi pomeriggio vado a sentirli suonare alla loro saletta. Non so a che ora torno》dissi, poi li salutai e uscii.

Mentre salivo sullo skate e mi dirigevo verso il parco pensai che i genitori di Greta mi lasciassero fare di tutto perchè ero maggiorenne, sennò col cavolo che mi avrebbero lasciato stare fuori fino alle undici con un ragazzo che non sapevo manco chi fosse. I miei non me lo avrebbero mai fatto fare, me lo avevano già detto. Non mi avete neanche vista da maggiorenne, purtroppo, pensai.

Arrivai al parco e la persona che vidi mi lasciò senza parole.

《Ehi, bellezza! Mi vedi e non mi saluti?》Davvero Federico era sempre stato così "mieloso" nei miei confronti?

《Se non ti ho salutato vuol dire che qualche cazzo di motivo c'è. Che cazzo ci fai tu qui?》dissi, gelida.

《I miei si sono trasferiti qui. Ho sentito dire che saremo in classe insieme》disse sorridendo come un cretino. Quanto avrei voluto prenderlo a schiaffi!

《Chi te l'ha detto?》

《Una certa Melanie. Ha detto di essere amica di Greta. Vabbè, avrei voluto aspettare fino in classe per chiedertelo ma viste le circostanze... Vuoi rimetterti con me?》disse.

《Che faccia tosta che hai! Mi hai tradita e hai ancora il coraggio di chiedermi di rimetterci insieme? Ma che cazzo hai in quella testa, criceti?》sbottai. Quanto avevo aspettato quel momento!

《Sei solo una zoccola, una puttana!》Di colpo il suo sguardo ammiccante si era trasformato in una cosa disgustosa e prese a picchiarmi. Neanche riuscii a trattenere le lacrime, così lui mi picchiò ancora più forte, fino a farmi sanguinare, poi non sentii più la sua voce e, prima di svenire, vidi un paio di occhioni verdi che mi guardavano, piangendo.

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