Capitolo 51

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Greta's POV
Marta arrivò in camera nostra tenendo l'album di foto sotto un'ascella. Si ribaltò chiudendo la porta e quando vide che mi stavo ribaltando dalle risate, disse:《Aiutarmi te mai, eh?》

《Preferisco vederti cadere e morire dalle risate, grazie》dissi, poi la aiutai a rialzarsi.

《Hai già visto lo scassapalle?》chiese lei.

《No e non voglio neanche vederlo: voleva sgozzare Billie, ma ti rendi conto?》dissi.

《Sì, me ne rendo conto, e se non lo sgozzo io non vedo chi lo possa fare》disse Marta sedendosi sul letto e facendomi ridere.

《Oh, Marta, sei così sadica!》dissi ridendo.

《Giusto un pizzico!》disse sedendosi a gambe incrociate e aprendo l'album.

Marta's POV
Guardai la prima pagina: c'ero io con quella che riconobbi come mia mamma e con un uomo molto giovane. Doveva essere mio padre. Lessi la didascalia sotto la foto: "10.11.1971: questa piccoletta nasce in anticipo, già ansiosa di uscire dalla pancia di sua mamma un mese e una settimana prima"

Osservai la foto: come somigliavo ai miei genitori! Ero un insieme di tutti e due, uguale a mia madre, ma con le espressioni di mio padre. Si vedeva anche che io non ero completamente del nord Italia: qualcosa a parte il cognome lo dovevo pur prendere dalla famiglia Leo, no?

Mandai un bacio a tutti e due sulla foto e sorrisi nonostante le lacrime volessero ricominciare ad uscire.

Girai pagina e vidi una foto che ritraeva me, mio cugino Alessandro, mia zia Laura e mio zio Carlo mentre impastavamo qualcosa. Lessi la didascalia: "Qui i quattro eroi si divertono a fare i Guerrieri delle Crostate tutti insieme... Mamma mia, che buone quelle crostate!"

Cavolo se me le ricordavo, e cavolo se mi ricordavo di quegli anni, di quando volevo diventare pasticcera! Ogni sabato andavo ad aiutare nella pasticceria di mio zio ed ero davvero brava, sapevo dove si trovava tutto. Avevo già incontrato Angelica e Greta, e mancava poco prima che accadesse il disastro.

Guardai lentamente tutte le foto leggendo attentamente tutte le didascalie, guardando tutto nei minimi particolari e perdendomi nei ricordi.

Poi vidi una foto bellissima: c'eravamo io, Angelica e Greta con addosso dei cappelli colorati e delle sciarpe poco sobrie mentre ci dilettavamo a fare uno spettacolo per le nostre famiglie: "Che belle tutte quelle vacanze di Natale passate unendo le nostre tre famiglie! Qui cantavamo facendo finta di essere delle piccole Freddie Mercury (sotto il volere di Angelica). 25.12.1977"

Mi ricordavo bene delle esibizioni che facevamo sorbire alle nostre famiglie, cantavamo davanti a dei manici di scopa, facendo le deficienti... Che belle, quelle serate!

Una foto catturò particolarmente la mia attenzione: era del 30 luglio del 1978 e c'eravamo io, Greta e Angelica sedute su una panchina a guardare l'obbiettivo della fotocamera di mia madre. Sorridevamo e io, che ero in mezzo, le abbracciavo. Ci volevamo già tanto bene da così piccole...

C'era un'altra foto di quel giorno: eravamo io e mio fratello Andrea. Sembravamo così felici in quella foto in cui ci abbracciavamo.

Girai velocemente pagina, perchè non me ne fregava proprio niente di lui. C'erano tante altre foto, tantissime: al mare in Emilia-Romagna, nel camper, mentre leggevo, mentre ascoltavo musica, mentre scherzavamo tutti insieme con David, mentre suonavo la chitarra o il pianoforte...

Poi arrivò la batosta: "16.09.1980, il Giorno Nero come lo chiami tu. Sappiamo tutti cos'è successo e ti saremo sempre vicine per ricordarti che loro non ti hanno mai lasciata, sono dentro il tuo cuoricino che, dopo questo giorno, si è ristretto sempre di più lasciandoci dentro tante persone. Non ti sei mai arresa, Marta. Grazie per aver sopportato la mancanza di questi due grandi genitori per tutto questo tempo. So che vorresti riaverli con te, ma ehi! Tu sei loro due messi insieme, sei la loro perfetta combinazione. Non ti lasceranno mai, dolce Marta♡"

A questo punto mi ero messa davvero a piangere in silenzio, per non svegliare Greta che già dormiva, con un disco di Michael Jackson che le trapanava i timpani a tutto volume. La guardai e sorrisi.

Andai avanti nello scorrere le pagine e vidi una foto di cui mi ricordavo poco: c'era una donna riccia, magra e con gli occhi verde-castani che mi abbracciava come una madre. I ricordi ni tornarono rapidi alla mente: era la mia professoressa di matematica delle medie. Mi aveva aiutato davvero tantissimo in quel periodo in cui piangevo sempre, odiavo tutti e non volevo nessuno, forse neanche Greta e Angelica. Ero la sua alunna preferita della classe. Aiutava sempre tutti, sia in matematica che coi problemi familiari. Mi aveva aiutata davvero, lei, anche col mio problema del bipolarismo. Se n'era andata verso la fine della terza media perchè si era fatta gravemente male e non l'avevo più rivista purtroppo. Mi mancava quella donna.

Andando avanti non trovai più foto che mi colpivano, tranne qualcuna: le foto dei funerali dei miei genitori e delle loro tombe e pure quelle della mia bisnonna Elsa. Non lo aveva mai ammesso, ma sicuramente non ero io la sua preferita. Erano stati prima mio fratello, poi mio cugino. Però sono sempre stata quella che l'ha fatta disperare meno di tutti. Abbiamo passato davvero tanto tempo insieme e lei se n'è andata davvero troppo presto... Mi mancava anche lei, e non poco, ma ero sicura che lei era il mio angelo custode.

Quando finii di guardare tutte le foto, chiusi l'album, lo appoggiai sul comodino e mi misi a piangere, perchè avevo rivisto i tasti dolenti del mio passato, le cose che mi faceva più male ricordare. Sapevo che era giusto ricordare tutto questo, però faceva male. Troppo male.

Spazio dell'autrice:
Ehilà, popolo! Questo capitolo è davvero personale e spero vi piaccia. Ho condiviso anche cose personali, alcune di mia fantasia, ma con qualche fondo di verità (pensa ai Guerrieri delle Crostate... In realtà quel mio ricordo risale al lontano 2014, ma vabbè).
Boh, non so più che scrivere, se non che spero vi piaccia questo capitolo non troppo lungo...
Baciones, Martulla!😁

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