Una nuova amica

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Ieri sera, al ristorante, prima di crollare tra le braccia di Roby, ho notato in un tavolo poco più in là una famiglia al completo: padre, madre e 3 figli. Perché mi hanno colpito? Perché erano seri, troppo seri. Non sembravano certo in crociera, più ad un funerale. E la cosa mi dispiaceva. Il maggiore doveva avere più o meno l'età di Roby o Simo. La mezzana probabilmente avrà la mia età e la più piccolina forse 3 o 4 anni.
Stamattina la mia missione è quella di fare amicizia con quella ragazzina. Purtroppo i miei fratelli hanno preso la vacanza molto sul serio e anche se sono già le 9 stanno tutti ancora ronfando. Il mio stomaco e io siamo invece svegli da un pezzo. E entrambi vorremo andare al ristorante per la colazione. Ma come fare per non incorrere nuovamente nelle ire di Roby? Mi ricordo del cameriere di cabina, prendo la mia chiave magnetica che mi serve anche come badge per le bevande, cerco il cameriere lungo il corridoio e appena lo trovo mi presento:
- Salve io sono Terry, lei dev'essere il cameriere di cabina giusto? - il cameriere, sulla trentina mi guarda con un sorriso divertito e risponde:
- Piacere signorina Terry. Si sono il cameriere di cabina delle camere di questo corridoio. Cosa posso fare per lei?
- Vorrei andare a fare colazione ma i miei fratelli dormono tutti. Non è che tra una mezz'ora farebbe arrivare la colazione in camera e se le chiedessero se mi ha visto dice loro che sono al buffet?
- Allora prima di tutto dammi del tu, mi chiamo Giacomo. Sei sicura di non metterti nei guai e di non mettere nei guai me?
- No, ma che dici... - dichiaro convinta - allora tra mezz'ora colazione abbondante!! Io scappo! Grazie mille!!
E scappo verso gli ascensori. Appena arrivo al buffet vengo inondata da un profumo che risveglia il mio stomaco. Nei banconi c'è di tutto, ogni ben di Dio. Torte, focacce, biscotti, muffin, Pan cake, ogni tipo di cereali, caffè, latte, te, yogurt. Per non parlare della scelta del salato, da fare girare la testa.
Mi prendo un vassoio e scelgo quello che mi ispira di più, come due fette di torta diverse, una tazza di tè e uno yogurt. Mi siedo ad un tavolino vicino alla vetrata e si vede da fuori il porto. Siamo a Civitavecchia, ma nessuno di noi ha deciso di scendere. Vogliamo esplorare la nave e goderci la prima giornata di crociera vera e propria.
Come finisco di mangiare ripongo il vassoio al suo posto e mi dirigo verso l'esterno, alla ricerca della piscina. Nella rampa di scale mi imbatto in una bimba che piange. Mi avvicino e la riconosco subito. È la bimba della famiglia "triste". Mi guardo attorno ma non vedo nessun altro componente della sua famiglia. Così mi chino verso la bimba, le asciugo le lacrime e le dico:
- Ciao piccola, ti sei persa? - lei annuisce e io proseguo - Tranquilla, dammi la manina che ti aiuto a cercare la tua famiglia.
- Chichi, voglio Chichi...
- Adesso la cerchiamo. - facciamo qualche passo insieme quando vedo la sorella raggiungerci a grandi passi, con un'aria decisamente preoccupata.
Appena ci raggiunge si china verso la sorellina e la stringe a sé:
- Marika, che fine avevi fatto?? Mi sono presa un colpo.
Poi mi guarda e sempre tenendo la mano alla piccola mi dice:
- Grazie per aver badato a Marika. Mi sono distratta un attimo e l'ho persa di vista... Mi chiamo Michela, piacere.
- Piacere mio, mi chiamo Caterina ma tutti mi chiamano Terry. Per Marika figurati... È stato un piacere. Ti ho visto ieri al ristorante. Come va?
- In crociera non si può che stare bene no?! Da dove vieni?
- Sono di un paese in provincia di Oristano. E tu? Dall'accento sembri sarda anche tu.
- Esatto!! Vivo a Cagliari. Non siamo nemmeno lontano! Anche io ti ho notato al ristorante. Poi ti sei addormentata e un ragazzo ti ha preso in braccio. Non mi è sembrato di vedere i tuoi.
- Ti va di andare al bar a bere qualcosa? Così chiacchieriamo un po'.
Michela annuisce e insieme ci dirigiamo nel bar vicino alla piscina. Ci sediamo su delle poltroncine e Michela lascia che Marika giochi nell'acqua bassa. Ci prendiamo due succhi di frutta e continuiamo la nostra conoscenza.
- Come ti dicevo mi è sembrato di non vedere i tuoi.
- Infatti sono in crociera con i miei 4 fratelli, 3 più grandi e il mio gemello. Poi te li presento. Voi invece?
- Noi siamo con la famiglia al completo, i miei genitori, mio fratello Marco di 25 anni, io che ne ho 14 come te e Marika che ne ha 4.
- Sono felice di conoscerti, avevo davvero bisogno di un po' di compagnia femminile, con tutti quei maschi in famiglia. Io ora devo rientrare in cabina o mio fratello mi spella viva, ti va se ci vediamo verso le 10 qui in piscina? Magari riesco a farti conoscere qualcuno dei miei fratelli.
- Volentieri. A dopo allora.
Ci salutiamo e io mi dirigo velocemente verso la mia cabina. Incrocio Giacomo e gli chiedo:
- Tutto ok con i miei fratelli?
- Credo di sì, io ho portato loro la colazione e riferito il tuo messaggio.
Ha uno sguardo divertito, ma non mi fido, così apro la porta della mia cabina ma dentro non c'è nessuno. Vado in quella dei miei fratelli ma vi trovo solo Roberto. La cosa non mi piace molto.
- Dove sei stata? - il suo tono di voce è abbastanza tranquillo, così cerco di rilassarmi.
- Giacomo non v'è l'ha detto?
- Il cameriere? Lo chiami già per nome?
- Si abbiamo fatto amicizia prima, quando sono andata a fare colazione e gli ho detto di portarla a voi in camera. Sai che sono riuscita a fare amicizia con quella ragazzina che c'era ieri al ristorante? Ma dove sono tutti?
- Francesco andava in palestra, Simone e Sergio andavano in piscina. Ci raggiungono all'ora di pranzo al buffet.
- Perché noi cosa dobbiamo fare? Io tra mezz'ora ho appuntamento con Michela in piscina.
- Non so se meriti di andarci. Ieri non ti sei comportata bene e oggi sei di nuovo uscita senza permesso. Questa crociera non deve trasformarsi in un incubo per me. Stamattina Sergio mi ha svegliato preoccupato perché non c'eri. È vero che siamo su una nave e non puoi andare molto lontano ma non mi piace che prendi decisioni senza consultarmi.
Oddio, mi sto giocando la giornata, devo stare attenta a quello che dico e a come lo dico. Prendo un bel respiro e dico:
- Ieri mi sono scusata, e oggi non potevo aspettarvi. Avevo fame e mi stavo annoiando. Come hai detto tu siamo su una nave, non posso andare tanto lontano, e il personale di bordo è ovunque, se mi servisse aiuto saprei a chi chiederlo. Non costringermi a stare in cabina proprio ora che ho trovato un'amica con cui trascorrere le giornate.
Lo sguardo di Roberto mi confonde, non so cosa aspettarmi. Ad un tratto si avvicina, mi solleva il mento con due dita e dice:
- Mettiti il costume, devi presentarmi la tua nuova amica.
Sgrano gli occhi, chino un po' la testa per capire se Roby mi sta prendendo in giro. Quando capisco che è tutto vero urlo:
- Evviva!!! Si va in piscina!! - poi mi blocco, guardo mio fratello e esclamo - E smetti di farmi spaventare!-

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