Che succede a tutti? Sono in lacrime sul mio letto nello studio. Tra Dolly sparita e mio nonno che fa proposte strane non ci sto a capire più nulla. E poi c'è una strana atmosfera, sembra che tutti nascondano qualcosa. E io come sempre vengo tagliata fuori. È quasi ora di pranzo, ma non ho ancora voglia di alzarmi, quando alla porta dello studio si affaccia Roby:
- Vieni in cucina ad aiutare la mamma? Stiamo per pranzare. - poi si accorge dei miei occhi lucidi, si avvicina e mi chiede:
- Che c'è piccola streghetta? Perché piangi? Sei triste per Dolly?
- A parte Dolly che mi manca tantissimo c'è una strana atmosfera. Nonno che fa discorsi strani, sull'andare a vivere a Parigi tutti insieme... Sai qualcosa?
- Asciugati gli occhi e vieni a tavola. - mi dice improvvisamente serio, ignorando la mia domanda.
- Lo sapevo, mi hai appena dato conferma dei miei sospetti. Non mi muovo da qui fino a che non mi dici tutta la verità.
- Credimi Terry, non è il momento più adatto a fare le bizze. È vero, ci sono delle novità ma se ne parlerà tutti insieme a tavola. Coraggio piccola! - e mi tende la mano. Non so cosa fare, se alzarmi e attendere le notizie a tavola o provare a insistere con Roby. Mio fratello mi tende la mano ma io mi alzo e la rifiuto:
- Tanto lo so che state tramando alle mie spalle, tu compreso. Quindi non venire da me a fare il complice o il fratello buono. Non mi incanti!
Roby si scosta per farmi passare e mi segue in cucina. Lo vedo che si avvicina a mamma, le da un bacio e le sussurra qualcosa all'orecchio. Lei annuisce e noto che si rattrista un po'. Oddio questo non sapere mi sta uccidendo!
Quando siamo tutti seduti, prima che mia madre riempia i piatti mio padre si alza e comincia a parlare:
- Ragazzi è arrivato il momento di dirvi il vero motivo per cui i nonni sono qui con noi. Quando siamo andati a trovarli a Parigi ci siamo resi conto che molte cose sono cambiate e nonno André e nonna Sofie non possono più vivere soli.
Oddio penso di aver capito dove vuole andare a parare mio padre, collego la strana richiesta di mio nonno con l'atteggiamento di Roby e sono pronta a scattare se non fosse che Roberto da sotto il tavolo mi ha appoggiato la mano sul ginocchio e ha stretto leggermente per attirare la mia attenzione. Poi mi guarda serio e capisco che è meglio tacere e aspettare.
- Con la mamma abbiamo preso la difficile decisione di trasferirci in Francia per un tempo da definire, fino a che la situazione non migliori o comunque non si trovi una soluzione diversa. Abbiamo parlato con Roberto e Simone per sapere cosa sarebbe stato meglio per voi e sono giunti alla conclusione che la soluzione ideale sarebbe stare qui. Anche io e mamma siamo d'accordo, infondo venire con noi a Parigi significherebbe stravolgere le vostre vite per un periodo limitato.
Stando invece qui continuerete con la vostra vita, la scuola e i professori che già conoscete, Simone l'università e il tirocinio. Comunque sappiate che se per un motivo o un altro questa decisione non si dovesse rivelare congeniale potrete sempre raggiungerci.
Dopo tutto questo bel discorso di mio padre chi mi ferma più? Mi sollevo dalla sedia e in lacrime urlo:
- Come sarebbe a dire "avete preso questa decisione"? Io non sono stata consultata, nessuno ha chiesto il mio parere. Io non sono d'accordo... Su niente! - nemmeno lo sguardo severo di mio padre mi ferma dal proseguire:
- La nostra vita deve continuare come prima, noi qui e i nonni a Parigi. Non vi lascerò distruggere la mia vita!! - e detto questo scappo via.*****Roberto*****
L'uragano Terry ha fatto i primi danni: nonna Sofie è in lacrime, sconvolta dall'accorata reazione della nipotina. Mio nonno cerca di tranquillizzarla. Sono tutti spiazzati, nessuno si sarebbe aspettato una reazione simile da Terry. Papà è in piedi, allibito anche lui, e so che è anche arrabbiato, considera la reazione di Terry una grave mancanza di rispetto. Mamma gli tocca il pugno serrato, forse per cercare di infondergli un po' di calma. Sergio interrompe il silenzio carico di tensione e dice:
- Credo sia la soluzione migliore per tutti. Mi dispiace per la reazione di Terry, ma vedrete che si abituerà all'idea. Nonna non piangere, va tutto bene.
Papà è grato dell'intervento di Sergio:
- Grazie figliolo! La tua collaborazione è essenziale! Ora mangiamo. A Terry penserò poi.-
Vorrei evitare che Terry si scontri con papà, ne uscirebbe sconfitta e malconcia quindi chiedo a papà il permesso di pensarci io. Servirà anche a dimostrare ai miei che sono capace di gestire la situazione.
- Vado io da Terry, per ora non ho fame. Credo sia meglio parlarci con calma.
Mio padre annuisce e io esco di casa andando verso il posto preferito di Terry: il boschetto di querce appena fuori dal paese.
La trovo lì, seduta su una roccia vicino al letto del ruscello ormai asciutto. Quando si accorge della mia presenza mi intima di lasciarla in pace:
- Vattene! Non ho voglia di parlare con nessuno! Non ti sei degnato di chiedermi un parere. Avete deciso senza sapere cosa ne pensavo. Vattene Roberto Altea o ti prendo a calci!-
Caspita stavolta è davvero furiosa! Cerco di avvicinarmi lentamente ma lei se ne accorge e indietreggia.
- Stammi lontano!! Non sarò io ad avere la peggio stavolta. E se non vuoi che ti prenda a calci ti conviene lasciarmi stare. Ho talmente tanta rabbia in corpo...
- Terry capisco che tu sia sconvolta. Ma se me lo permetti ti spiego come stanno le cose e perché abbiamo deciso così. Non è stato facile giungere a questa conclusione ma vorrei che mi permettessi di spiegarti perché ci è sembrata la cosa migliore per tutti.
- No! Sparisci! Lasciami sola! Se mi spieghi cosa cambia? Avete già deciso e senza consultarmi. Ah dimenticavo, io sono la più piccola, non conto niente! E siccome la mia opinione non interessa a nessuno a me non interessa la vostra decisione! Farò di tutto per rendere impossibile la realizzazione di quella che per me è pura follia. E ora vattene!
Capisco che stavolta Terry è fuori di se ma non posso permettere di lasciarla in questo stato. Devo farla ragionare prima che rientri a casa o lo scontro con papà non sarà affatto piacevole. E poi questa è l'occasione buona per dimostrare ai miei che saprò cavarmela anche in situazioni critiche. Così cambio completamente tono di voce e ordino a Terry:
- Adesso basta fare questa scenata! Dobbiamo affrontare l'argomento da persone civili. Non peggiorare le cose! - ma Terry, da testarda qual è afferra una pietra e mi minaccia di lanciarla contro di me se non me ne vado subito. Convinto che non attuerà la sua minaccia mi avvicino ma ho fatto male i miei calcoli, Terry lancia la pietra che per fortuna schivo, faccio pochi veloci passi e l'afferrò per le spalle dandole uno scossone:
- Ma sei pazza!! Potevi farmi male con quella pietra!
- Volevo farti male! Ti avevo avvertito di lasciarmi sola. - la rabbia che ha dentro le permette di reggere il mio sguardo carico di disappunto. La maggior parte delle volte è sufficente una scrollata per domarla. Deve essere davvero convinta di avere ragione!
- Smettila di dire scemenze Terry. Se non fossi venuto io lo avrebbe fatto papà e la tua testardaggine sarebbe stata messa al suo posto con delle sculacciate. Dovresti ringraziare e starmi a sentire! Non voglio litigare con te, ne usare la forza per farmi ascoltare. Calmati e ci prendiamo il tempo per parlare un po'. - il mio tono è tornato calmo, la capisco, per lei non è facile immaginare di separarsi da mamma. Però questa è una situazione d'emergenza e Terry deve collaborare affinché tutto vada per il meglio. Vedo le lacrime rigarle le guance, e il suo viso ha un'espressione più triste e meno arrabbiata.
- Se mi parli cosa cambia? La decisione è stata presa! E mi toccherà fare quello che volete! Ma almeno permettimi di dire la mia! Di fare i capricci, come dici tu! E poi in questo modo ti renderai davvero conto cosa significa avermi in custodia!
Sorrido alle verità disarmanti di mia sorella e allento la presa sulle braccia, convito che Terry si stia rassegnando. Ma come sente di essere nuovamente libera si allontana velocemente. La rincorro e la blocco nuovamente tenendola stretta a me da dietro. Ma lei continua a dimenarsi, a scalciare e tirare pugni. A questo punto mi vedo costretto a usare le maniere forti, assestandole uno sculaccione. Si immobilizza subito, la faccio voltare, le sollevo il viso in modo da guardarla dritta negli occhi e gli dico:
- Ecco cosa significa stare sotto la mia custodia! - poi con un tono più calmo dico:
- Non diverte neanche me questa situazione! Però se stiamo uniti possiamo rendere questa esperienza interessante. Lascia che mamma, papà e i nonni partano tranquilli. Se dopo che hai provato a stare con noi ti renderai conto che non fa per te puoi sempre andare a Parigi. Però provaci! Magari sarà divertente!
Terry durante il mio discorso ha abbassato lo sguardo, sicuramente imbarazzata per lo sculaccione. Però in un sussurro dice:
- Ok ci proverò! Ma non avrai vita facile! Anche se hai dato prova di sapermi fronteggiare! Spero che le nostre litigate non finiscano sempre così! - scherza. La attiro a me in un abbraccio e la rassicuro:
- Non preoccuparti piccola! Stavolta non avevo scelta. Non volevi calmarti e io non volevo finire con le gambe piene di lividi! Ora torniamo a casa, nessuno dei due ha mangiato e saranno preoccupati.
Le circondo le spalle con un braccio e ci incamminiamo verso casa. In cucina mamma ha lasciato due piatti al caldo per noi. Mentre mangiamo mamma dice a Terry:
- Tuo padre ti aspetta nello studio. Deve parlarti!
- È arrabbiato? - chiede timorosa mia sorella. Mamma prova a mantenere un tono severo:
- Credo di sì! La tua è stata come sempre una reazione spropositata. Oggi a pranzo era l'occasione giusta per discutere pacatamente della situazione ma tu non hai permesso che questo avvenisse. Credo che tuo padre voglia chiarire alcune cose.
- Mi dispiace mamma. Mi sono lasciata trasportare dai sentimenti, senza riflettere! Scusa!
- Scuse accettate! - le va vicino e le bacia i capelli. Per mamma dev'essere straziante questa situazione.*****Terry*****
Dopo pranzo chiedo a Roby di farmi gli auguri e mi avvio verso lo studio. Faccio alcuni respiri profondi, busso e attendo il permesso di mio padre. Rimango a debita distanza e chiedo:
- Volevi parlarmi?
- Si Caterina, vieni, mettiti seduta. Sappi che il comportamento che hai tenuto a pranzo lo considero riprovevole e fuori luogo. Devi imparare a dominare il tuo carattere o ti troverai nei guai.
- Scusa papà, sono stata colta alla sprovvista e non sono riuscita a mantenere la calma.
- Scuse accettate. - mi viene vicino e mi fa una carezza sulla guancia. Poi prosegue:
- Ora che sei tranquilla devo chiarire alcune cose con te. Con i nonni abbiamo il biglietto il 30 luglio. Dal momento che partiamo considerati sotto la responsabilità di Roberto e Simone. Quando sarò via risponderai di tutto a loro, scuola, comportamento, svago ecc. Dovrai ubbidire loro come se lo stessi facendo con me o con la mamma. Verrò costantemente informato e i tuoi fratelli hanno il mio permesso di agire con la massima severità, anche se spero non ce ne sia bisogno. Anche se la scenata di oggi non ti ha fatto onore so che sei una personcina matura per la tua età e mi auguro lo dimostrerai. Mi raccomando, so che hai un carattere esuberante e tendi a metterti nei guai anche senza volerlo: non rendere la vita dei tuoi fratelli un inferno! E lo dico soprattutto per il tuo bene. Sai che né io né la mamma siamo felici di questa decisione e separarci da voi ci addolora. Ma a conti fatti per ora questa è la soluzione migliore. Quindi se farai da brava e avrai pazienza sono sicura che le cose andranno bene.
- Ok papà, mi sforzerò con tutta me stessa per non deludervi!
Mio padre viene vicino, mi tende la mano, mi aiuta a sollevarmi e mi stringe a sé! Non voglio piangere... Ma so che mi mancherà tantissimo.
Quando mi stacco dall'abbraccio noto che anche lui ha gli occhi lucidi. Poi mi invita a chiamare Roberto.
Ci raggiunge nello studio e mi prende sulle ginocchia mentre mio padre gli parla:
- Ho appena finito di parlare con Caterina della situazione che si verrà a creare e della responsabilità che ho affidato a te e a Simone. Tu conosci Terry, sai che non ha un carattere facile. Abbi pazienza con lei ma non essere troppo indulgente. Ti sto lasciando carta bianca, e lo stesso discorso lo farò anche a Simone. Vi lascio carta bianca con i gemelli. Qualsiasi decisione prenderete avrà il mio completo appoggio. Capito Caterina?
Se avrete bisogno di consultarmi chiamatemi, anche se sono più che convito che ve la caverete benissimo.
Mio padre ci abbraccia e quando siamo fuori dallo studio ci rendiamo conto che d'ora in avanti la vita sarà completamente nuova per tutti.P.s. spero vi piaccia. Dovrò modificare la foto di Francesco perché l'ho persa e siccome il prossimo capitolo parlerà un po' di lui dovrò cercare un altro ragazzo per illustrarlo. Fatemi poi sapere cosa ne pensate. Anche della storia! Mi raccomando votate e commentate! Siete la mia spinta a continuare. 😘😘
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Terry
Acak(Completa) Un'adolescente di 14 anni si ritrova a vivere per un anno sola con i 3 fratelli più grandi e il suo gemello.