È la mattina in cui Michela e Marco devono tornare a Cagliari. Sono in camera con lei che la aiuto a prepararsi il piccolo trolley. L'atmosfera è velata di tristezza. In fondo questi giorni passati insieme hanno rafforzato la nostra amicizia, nonostante qualche piccolo intoppo. Ci promettiamo di sentirci regolarmente e di vederci durante le vacanze o qualche fine settimana.
Verso le 11 partono e mi rendo subito conto che la situazione è anormale. Mancano mamma e papà. Mi rifugio in camera mia e penso che non potrò contattare Alberto per 5 lunghi giorni. Meno male che domani inizia la scuola e potrò vederlo almeno li. E per fortuna Roberto mi ha permesso di avvisarlo. Si è detto dispiaciuto ma come me ha pensato al fatto che ci potremmo vedere a scuola.
Dopo pranzo sono come un leone in gabbia. Così senza pensare mi infilo un paio di scarpe e avviso che esco a fare una passeggiata. Roberto si precipita all'ingresso e dice:
- Dove credi di andare? Ti ricordo che sei in punizione e non puoi uscire!
Alzo gli occhi al cielo: è una tortura assurda. Senza rispondere rimetto le scarpe nella scarpiera e mi rifugio in camera. Tiro fuori dall'armadio il mio zaino e comincio a prepararlo per domani. Chissà come sarà la terza? Avremo anche l'esame a fine anno e dovrò impegnarmi seriamente da subito. Per fortuna il prof di francese è cambiato. Avevo un pessimo rapporto con lui. Forse gli dava fastidio il fatto che all'orale, avendo madre Francese, ero bravissima. Quindi si rifaceva negli scritti dove non brillavo. Spero che il prof nuovo sia decisamente meglio.
Controllo nell'armadio e cerco qualcosa da indossare per il primo giorno di scuola.Opto per un jeans nero, strappato sulle ginocchia, una maglietta semplice grigia, un braccialetto, le sneakers grigie e forse metterò giusto un po' di mascara, non amo molto il trucco. Il resto del pomeriggio lo trascorro davanti alla TV.
La mattina del primo giorno di scuola è l'unico in cui mi sveglio presto, sarà l'eccitazione del momento, la gioia di rivedere i miei compagni, il fatto che si rientra un po' nel tran tran quotidiano, che da un senso di stabilità. Dopo la doccia scendo a fare colazione. Simone è già partito per l'ospedale universitario dove ha cominciato il suo tirocinio. Francesco ha preso il suo scooter ed è partito per la sua scuola che si trova in una cittadina non proprio vicino. Non incrocio Sergio e non mi preoccupo, do un bacio a Roby ed esco senza aspettarlo. A quattro isolati da casa mia si trova l'edificio scolastico. È una struttura moderna a due piani. Il piano terra è suddiviso in due ale, quella a destra è dedicata alle tre aule e ai bagni degli studenti. Nell'ala sinistra vi è l'aula d'informatica, la palestra, la stanza dei professori, la bidelleria e i bagni degli insegnanti. Al primo piano invece ci sono gli uffici della segreteria, una piccola infermeria e la presidenza.
All'esterno c'è un grande cortile con molte piante, come ulivi, mandorli e mimose. Abbiamo anche un campo polivalente e una pista per il salto in lungo.
Mentre aspetto che suoni la campanella vedo alcune delle mie compagne arrivare. Clara è la prima che mi salta al collo. Diciamo che è la ragazza a scuola con cui vado più d'accordo. Piano piano arrivano tutti e il bidello suona la campanella. Ci accomodiamo tra i banchi, posti in tre file. La prima e l'ultima di 3 banchi e la centrale di due. Io sono seduta nella seconda fila con Alberto. Mio fratello ho visto che ha preso posto nell'ultima fila, dietro al mio banco insieme a Giulio. A inaugurare l'anno scolastico è come sempre la nostra prof di lettere la Carta. Insegna anche storia e geografia. Inizia con l'appello e poi ci fa svolgere un tema sulle nostre vacanze (classico, ogni anno è così). Alla fine ci illustra in breve il programma che vuole svolgere.
Durante la ricreazione la mia classe fa una specie di riunione. È consuetudine infatti che sia l'ultima classe ad avere la responsabilità di organizzare e proporre quelle che saranno le attività come feste, recite, gite e tornei sportivi. L'anno scorso la terza aveva organizzato un torneo di basket e delle gite davvero interessanti nel territorio regionale.
- Ragazzi quest'anno saremo in prima linea nel proporre al preside le attività da svolgere durante l'anno e lo sapete che vuole avere le proposte entro la prima settimana di scuola. In questo modo può valutarle e inserirle nel programma annuale. - dice Fabrizio. Anche Fabri è ripetente di un anno ed è un treno di idee e voglia di fare. Ci sono molto affezionata, andiamo d'accordo ed è uno dei miei più cari amici.
- Dobbiamo vederci al massimo sabato per decidere. Mercoledì abbiamo la consegna! - dice Claudia. La proposta comincia a non piacermi, sabato risulto ancora in punizione e dubito fortemente che mio fratello mi lasci libera.
- Tutti d'accordo per sabato allora? - dice Fabrizio.
- Non contate su di me! Io non ci potrò essere!
- Perché?? - mi chiede Clara preoccupata.
- È una lunga storia. In pratica sono in punizione. Niente uscite. Andate voi! Qualsiasi cosa decidete io sarò d'accordo.
- Non puoi non mancare! - mi dice Matteo - Sei quella che sforna più idee di tutti noi messi insieme.
- Non esagerare Matteo. Io proverò a chiedere ma non prometto nulla.
La conversazione viene interrotta dalla campanella che annuncia la fine della ricreazione. In aula entra una professoressa nuova. Si presenta:
- Buongiorno ragazzi. Io sono la vostra professoressa di francese. Mi chiamo Luisa Casta. Spero di trovarmi bene con voi. È il mio primo anno in una scuola media. Quindi spero possiate aiutarmi ad ambientarmi. Ora facciamo l'appello, rispondete in francese e poi svolgeremo qualche esercizio di ripasso.
Con Alberto ci guardiamo e incrociamo le dita. Nessuno dei due andava d'accordo col prof precedente.
Finito il primo giorno di scuola faccio un pezzo di strada con Alberto. Mi saluta con un bacio e mentre rientro a casa penso a come fare per ottenere il permesso da Roby per uscire sabato. Metto piede in casa, saluto un "ciao" generale e sento Simo che risponde dalla cucina e Roby dal salone. Entro e lo trovo intento a guardare un giornale di annunci di lavoro.
- Posso disturbarti?
- Certo piccola! Dimmi tutto!
- Prima di darmi una risposta prometti di pensarci ok?
- Sputa il rospo!
- Sai che ogni anno è la terza a organizzare le varie attività da svolgere durante l'anno, quindi quest'anno tocca a noi. Solo che il preside ci ha dato tempo fino a mercoledì per consegnare le bozze con le idee. La classe si vorrebbe riunire sabato. E niente, mi servirebbe il permesso per andare alla riunione. Giuro vado solo lì poi di filato a casa.
- Oggi è mercoledì, la tua punizione dura fino a domenica. Quindi è escluso, mi dispiace.
- Ma è per la scuola! Lo recupero la settimana prossima! Per favore!
- No Terry, una punizione è tale e va rispettata. I tuoi compagni faranno a meno di te quest'anno.
Ho le lacrime agli occhi e una voglia matta di urlare. Ma per non peggiorare le cose me ne vado in camera mia. Mi è pure passata la fame.*****Sergio*****
Sono in cucina che mangio e non ho potuto fare a meno di sentire il discorso tra Roby e Terry. Come vorrei fare qualcosa, in fondo è anche colpa mia se si trova in questa situazione. E io, a parte una ramanzina da parte di Simone, non ho subito altre conseguenze.
- Che c'è Sergio? Non mangi più? - mi chiede Simone.
- Sono solo preoccupato per Terry. Non è.giusto che rinunci alla riunione. È lei quella ad avere le idee migliori. Nessuno in classe ha lo spirito d'iniziativa e l'innovazione di Terry. Se non verrà alla riunione possiamo stare certi che i mesi scolastici che verranno saranno una catastrofe. Ma cosa posso fare? Roberto non mi ascolterà mai.
- Io un'idea l'avrei. Bisogna vedere quanto sei disposto a sacrificare. Se la mia idea va in porto potresti anche riappacificarti con Terry.
- Se per sacrificio intendi mancare alla riunione per me non ci sono problemi. Non sono indispensabile e le idee di Terry sono sempre fantastiche.
- Allora potresti proporre a Roby una sorta di scambio. Chiedilo di dividere i cinque giorni di punizione tra te e Terry. Così lei sarebbe libera di andare alla riunione. Terry te ne sarà sicuramente grata e tra voi tornerà tutto come prima.
- Finisco di pranzare e vado a parlarci subito!
Lo seduto su una poltrona, il telefono in mano, un blocco per gli appunti e un giornale di annunci.
- Posso parlarti o non è il momento?
- Vieni piccolo. Di cosa mi devi parlare?
- Della riunione di sabato e di quanto la presenza di Terry sia indispensabile.
- Sergio lo sai anche tu che tua sorella è in punizione.
- Però se ci pensi bene Terry è in punizione per causa mia. Io non ho subito nessuna conseguenza mentre lei le ha anche prese. Volevo proporti una specie di scambio?
- Sentiamo! Sono tuo fratello, mi piace discutere le cose insieme.
- Mancano 4 giorni a finire la punizione. Che ne dici se lei né sconta due e gli altri due li sconto io? In questo modo Terry può andare alla riunione.
- Vuoi dire che giovedì e venerdì sta a casa lei e sabato e domenica tu?
- Si! Sarebbe perfetto!
- Ho un'idea migliore. State in punizione entrambi giovedì ne venerdì e sabato siete entrambi liberi!
Sono incredulo ma felice! Lo ringrazio e voglio dare personalmente la notizia a Terry. Busso alla sua camera e entro quando sento "avanti". Quando Terry vede che sono io rimane un po' sconcertata ma con tono tranquillo mi chiede:
- Cosa c'è?
Faccio un respiro profondo e guardandola negli occhi le dico:
- Ho parlato con Roberto della riunione di sabato. Gli ho proposto uno scambio e niente... Ci puoi andare!*****Terry*****
- Che genere di scambio? - chiedo preoccupata, ma sento dentro crescere un'ondata di affetto fraterno.
- Ho preso metà dei tuoi giorni di punizione. Così devi scontare solo giovedì e venerdì. Sabato sei libera.
- Se tu sconti la mia punizione sabato e domenica non posso accettare!
- Roberto ha proposto di scontare insieme i due così da sabato siamo entrambi liberi!
Quanto sento così mi alzo di scatto e vado ad abbracciarlo con tutta la forza che ho! Sono commossa dal gesto di Sergio! Ora potrò andare alla riunione e ho anche di nuovo il mio adorato gemello! Grazie Sergio!
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Terry
Random(Completa) Un'adolescente di 14 anni si ritrova a vivere per un anno sola con i 3 fratelli più grandi e il suo gemello.