Sergio

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Dalla cena con Sonia sono passati ormai quindici giorni. Abbiamo organizzato altre cene, anche con Giuliana che la prima volta aveva avuto un imprevisto e non era potuta venire. Alla fine Sonia sembra una tipa apposto. È simpatica e mi difende se c'è qualche discussione con Roby.
Quello che ultimamente preoccupa me e i miei fratelli è Sergio. Ha sempre la febbre. Non è mai alta ma non scende sotto i 37.5. Simone lo ha accompagnato dal medico che gli ha prescritto diversi esami da cui però non è risultato nulla. Gli sto portando sempre i compiti e tutti gli appunti delle lezioni. Ma mi manca. Lo vedo distante anche a casa, pallido, sorride poco, non riesco a coinvolgerlo in niente. Sono davvero preoccupata.

*****Simone*****
Sono ormai quindici giorni che questa febbre non va giù. Ne ho parlato anche con qualche professore all'ospedale e loro pensano che sia un problema emotivo che trova sfogo con la febbre. Come teoria ci sta perché spesso l'ho trovato a piangere in camera sua. Quando gli ho chiesto il motivo mi ha sempre risposto che di preciso non lo sapeva.
Solo ieri sono riuscito a farmi dire quello che pensava veramente ed è venuto fuori che gli manca molto mamma. Non me lo sarei aspettato da Sergio. Credevo che quella che avesse patito di più l'assenza di mamma sarebbe stata Terry e invece lei se la sta cavando alla grande. Chi è crollato qui è Sergio.
Decido di parlarne con mamma. Questa situazione non può andare avanti così: si sta indebolendo e sta perdendo molta scuola.
- Ciao mamma, sono Simone, come state?
- Ciao tesoro come va? Il tirocinio prosegue bene?
- Si mamma! È davvero interessante! Solo che ti chiamo per un problema.
- Non mi dire che Terry si è nuovamente cacciata nei guai!! - esclama mamma preoccupata.
- No stavolta Terry non c'entra nulla. Il problema è Sergio.
- Sergio? Cosa è successo?
E le racconto tutto, della febbre, degli esami, del fatto che ne ho parlato anche con i dottori dell'ospedale e della teoria che hanno proposto.
- Dal quadro clinico e vista la situazione mi trovi d'accordo. E non mi meraviglia che sia stato Sergio a cedere per primo. Un po' me l'aspettavo. È molto sensibile e più chiuso. Vorrei parlare con lui. È possibile?
Appoggio la cornetta e vado a chiamare Sergio:
- C'è la mamma al telefono che vuole parlarti.
Scendiamo insieme ma rimango un po' in disparte. L'unica cosa che noto e che Sergio piange. Odio vederlo così, il mio fratellino! Mi si stringe il cuore. E non sono stato capace di aiutarlo in alcun modo.
Mentre mi rodo dai sensi di colpa Sergio mi chiama dicendo che la mamma vuole parlare con me.
- Simone anche papà ha sentito la conversazione. E con Sergio abbiamo pensato che la soluzione migliore sia farlo venire a Parigi da noi. Avrà così modo di riprendersi e di non pesare troppo sulla gestione familiare visto che comunque ognuno di voi ha le mattinate impegnate. Proseguirà gli studi in privato. Potrà decidere quanto fermarsi o se vorrà stare fino a che rientriamo anche noi. Appena potete andate in agenzia e controllate il primo volo disponibile per Cagliari-Parigi.
- Ok mamma. Se pensate sia la soluzione migliore faremo così. Dai un bacio ai nonni.
E chiudo la chiamata. Vedo Sergio rannicchiato in poltrona con gli occhi lucidi.
- Mi dispiace fratellone!
Vado ad abbracciarlo e a rassicurarlo. Presto passerà tutto.
Quando rientra Roby dal lavoro gli spiego tutto, la conversazione con mamma e la decisione di Sergio di partire. Rimane un po' sconvolto, non immaginava certo che la cosa prendesse questa piega.

*****Roberto*****
Come Simone mi informa della decisione dei miei di mandare Sergio da loro il mio primo pensiero va a Terry.
- Capisco che per Sergio possa sicuramente essere la soluzione migliore. Ma mi preoccupa Terry e la sua reazione. In fondo sono gemelli e il loro è un legame speciale.
- Lo so, ci pensavo anche io... Te la senti di parlarci tu?  Io vado in agenzia.
Annuisco e infilata una felpa vado ai campetti dove Terry si sta allenando. La osservo per un po', se la cava abbastanza bene! Quando gli allenamenti finiscono vedo che saluta tutti e viene all'uscita. Come mi vede mi salta al collo e mi da un bacio:
- Che sorpresa Roby! Come mai sei venuto a prendermi?
- Sei brava a calcio! Complimenti!
- Grazie ma ho da migliorare tanto. Fabrizio dice che sono troppo istintiva e che dovrei pensare di più prima di intraprendere un'azione!
- Gli allenamenti servono a migliorare!
- Allora come mai sei venuto a prendermi? È successo qualcosa? Ti vedo troppo serio! Non è che hai litigato con Sonia?
- Eccola lei, subito! No, Sonia non c'entra nulla. È di Sergio che devo parlarti! Sediamoci un attimo qui.
- È peggiorato?? - chiede e dal suo viso trapela tutta la sua preoccupazione. Che compito arduo darle la notizia!
- Non è peggiorato, tranquilla, ma nemmeno migliorato e abbiamo deciso di parlarne con mamma e papà per decidere insieme quale sarebbe stata la decisione migliore.
- Ok ok! Sputa il rospo non tenermi sulle spine!
- Sergio soffre di nostalgia di mamma e la decisione migliore è quella di farlo partire a Parigi. In questo modo potrà ristabilirsi e decidere di ritornare qui! -
Alle mie ultime parole Terry scatta in piedi e mi guarda come se gli avessero appena dato un pugno sullo stomaco. Dolore e stupore dipinti a tinte forti sul suo viso.
- No, no, no, non esiste proprio! Sergio non va da nessuna parte! Col tempo questa febbre gli passerà. Non deve partire! - poi con gli occhi lucidi mi chiede: - Tu sei d'accordo con me vero?
Per tutta risposta la attiro a me e l'abbraccio forte:
- Non posso farci nulla - sussurro piano - Simone è andato a fare il biglietto.
A queste parole Terry si divincola dal mio abbraccio, serra i pugni e urla:
- No! Sergio non può farmi questo! Brucerò il biglietto, metterò una bomba sull'aereo. Non lo farò partire! - e scappa via correndo come se dietro avesse mille dèmoni. Neanche provo a fermarla, ha bisogno di sfogarsi e non voglio peggiorare la situazione.

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