Una cotta

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Il pomeriggio lo trascorriamo tutti insieme. Marco e Roberto sono scesi con noi a fare una passeggiata per Marsiglia. Abbiamo visitato il centro che dal sul Vecchio Porto. Lungo la passeggiata si trovano un sacco di piccoli negozi con souvenir e i tipici saponi della zona, dalle mille forme e mille profumi. Roby mi permette di acquistarne alcuni. Ci sono anche diverse bancarelle che vendono oggetti tipici di Marsiglia, gioiellini e souvenir.
La nave riparte dal porto alle 17 quindi alle 16.30 siamo dentro. Ci diamo appuntamento al ristorante per l'ora di cena e dopo, mentre gli altri hanno i loro impegni io e la mia amica ci troviamo su uno dei ponti esterni a sorseggiare una bibita e a chiacchierare.
- Domani siamo a Barcellona. Sono curiosa di vedere la Sagrada Familia. Giriamo insieme?
- Certo! Tanto credo che ci scorteranno le nostre personali guardie del corpo!! - alludendo a Marco e a Roby.
- Credo proprio di sì - dico ridendo - quei due sono diventati inseparabili. Ora saremo noi a doverli tenere d'occhio affinché non facciano qualche fesseria. - ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere, all'idea dei nostri fratelli maggiori che combinano guai insieme. Ad un tratto mi blocco quando a fianco della nostra panchina passa un ragazzo. Avrà qualche anno in più di noi, è bellissimo. Capelli castano scuro e occhi verdi. Lo guardo a bocca spalancata fino a che sparisce dalla mia visuale.

La mia amica mi passa più volte la mando davanti agli occhi, ma sono come in trance

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La mia amica mi passa più volte la mando davanti agli occhi, ma sono come in trance. Così mi sento scuotere, Michela che mi chiama:
- Terry che succede?? Sembra che tu abbia appena visto un fantasma.
- Fantasma Michi? Quello era un angelo!! Ma lo hai visto?? - devo avere gli occhi a cuore perché la mia amica mi guarda perplessa. - Non puoi averlo visto, se no non rimarresti così impassibile. Me lo sposo!! Sicuro!!
- Mi dispiace deludere le tue galoppanti fantasie ma il ragazzo, che per l'appunto si chiamano proprio Angelo, è già impegnato con una ragazza della sua età di nome Elena.
Mi giro di scatto verso la mia amica, le metto le mani sulle spalle e chiedo:
- Come fai a conoscerlo?? - la mia amica ride, scuote la testa e dice:
- Alloggiano nel mio stesso corridoio. Abbiamo scambiato solo due chiacchiere. È sempre insieme alla sua ragazza, sono una bella coppia.
- Stasera era solo, forse si sono lasciati e io ho qualche speranza. Fammelo conoscere ti prego. - imploro Michi con le mani giunte. La mia amica continua a ridere e risponde:
- Sai che sono troppo timida per fare queste cose. E poi non sarebbe giusto nei confronti della sua ragazza. Credimi sono davvero una bella coppia. -
Rimango in silenzio, capisco che per la mia amica è davvero difficile fare quello che le ho chiesto. Così il mio cervello si mette in moto per trovare un modo per conoscere Angelo. Prima lo conosco, poi lo conquisto! Cambio completamente discorso:
- Allora domani si gira Barcellona insieme? Sarà divertente.
- Si, sotto gli sguardi protettivi dei maggiori! - esclama Michela ridendo. Non era abituata alla costante presenza di Marco pronto a proteggerla e difenderla.
- Si, i nostri cavalieri dalla scintillante armatura! - poi quasi tra me e me - Sperando che non decidano di sfoderare la spada!! - e Michi scoppia a ridere sicuramente immaginando la scena.
- Sergio viene vero? - chiede speranzosa la mia amica.
- Tranquilla, non si perderebbe la possibilità di passeggiare al tuo fianco per nulla al mondo!! - la vedo che arrossisce. Avevo visto giusto. Quei due si piacciono ma sono troppo riservati per fare il primo passo. Mi toccherà vestire i panni di Cupido.
- Smettila Terry, mi stai prendendo in giro!!
- No affatto.
- Oddio non avrò più il coraggio di guardarlo negli occhi!!
- Esagerata!! Se sapessi di piacere ad Angelo farei i salti di gioia!! - uno sbadiglio interrompe la conversazione. Ci guardiamo e ridiamo. Siamo entrambe stanche e domani dobbiamo alzarci presto per prendere il bus che ci porterà vicino alla Rambla e da lì proseguire a piedi per visitare i monumenti più interessanti. Ci salutiamo e ci diamo appuntamento al ponte 3 per il tour a Barcellona.
Ma la mia mente è in fermo immagine. Quel viso, quegli occhi... Sono davvero andata, completamente in tilt. Mi sento le guance in fiamme. Entro nella cabina dei miei fratelli più grandi, ci sono tutti, Fra in bagno che sistema il suo ciuffo col gel, manco ne andasse della sua vita. Il mio fratellone tranquillo legge uno dei suoi thriller e Roberto si sta preparando ad uscire:
- Ma non è tardi per uscire? Io sono morta di sonno. - esclamo al fermento dei miei fratelli.
- Vai a dormire allora. - mi dice Roby, poi solleva lo sguardo verso di me e si avvicina preoccupato a toccarmi la fronte.
- Hai le guance rossissime. Non è che hai la febbre? - alla parola febbre Simone scatta in piedi e anche lui mi tocca prima la fronte poi cerca le pulsazioni sul mio polso. Ridacchio a queste attenzioni, sapendo benissimo di non aver febbre!
- Nulla, i battiti sono sì accelerati ma la fronte è fresca. - dichiara Simone - È successo qualcosa Terry? - Sorrido alla domanda e dico:
- È possibile... Ho incontrato un ragazzo...
Francesco dal bagno comincia a ridere di me.
- Un ragazzo? Tu? Ma chi ti si fila!! - esclama maligno. Beh se Simone misurasse adesso le palpitazioni sentirebbe cosa succede a farmi infuriare. Lo odio... Lo odio quando è così cattivo. Vedo che mi fa le smorfie dallo specchio del bagno. Ma chi si crede di essere. Prima che qualcuno possa solo pensare di fermarmi afferro il primo oggetto che trovo (uno dei posaceneri di vetro della cabina) e glielo lancio sulla schiena! Centro perfetto. È ufficialmente iniziata la nostra epica lite. Sento Roberto e Simone che ci richiamano all'ordine ma è tardi. Francesco si è avventato su di me, cercando di bloccarmi le mani pronte a colpirlo alla cieca. Ma non ha tenuto conto che oltre le mani ho altre armi e la più pericolosa si abbatte sul suo braccio: un morso così forte che sento in bocca un leggerissimo gusto metallico, il sangue della mia vittima nonché aguzzino. Molla subito la presa sulle mie braccia ma non ancora soddisfatta gli mollo un calcio su uno stinco. Solo ora mi sento afferrare di peso e trascinata a distanza dalle forti braccia di Roberto e vedo che Simo fa lo stesso con quel deficiente di Fra.
- Ora basta!! - tuona. Cala un silenzio improvviso, io mi libero velocemente dalla presa di Roberto e mi rifugio nella mia cabina, non prima di aver fatto un gestaccio a Francesco.

*****Roberto*****
Meno male che è scappata in camera sua o l'avrei sculacciata a dovere. Francesco si sta lamentando mostrando le ferite di guerra a Simone:
- Quella è pazza. Prima mi lancia quel posacenere sulla schiena, poi mi morde e mi fa uscire persino il sangue!! Non è che ha la rabbia??
- Tua sorella non è affetta da idrofobia se ti può far stare tranquillo. - rassicura Simone mentre disinfetta il braccio del fratello. - Certo che anche tu, ogni tanto, potresti evitare di stuzzicarla. Soprattutto quando si parla di sentimenti. - lo rimprovera bonariamente Simone. Poi rivolto a me aggiunge:
- Stavolta ha davvero esagerato! Guarda la schiena, verrà fuori un bel livido, e il morso? Ha lasciato il segno.
- Ora vado a parlarci, ma tu Fra... Porca miseria hai quasi 18 anni, c'è la fai a non portarla all'esasperazione?
Francesco sta zitto, sapendo che un po' di colpe ne ha anche lui. Così lascio Simone che si prende cura del braccio del fratello e sono sicuro che non gli risparmierà una lavata di capo. Io faccio un respiro profondo, preparandomi ad affrontare il piccolo terremoto che ha creato tutto quel casino. Apro la porta e la trovo seduta sul letto, con lo sguardo rivolto fuori, con le ginocchia al petto e nel viso ancora la sua espressione bellicosa. Quando è così sarà dura farla ragionare. La chiamo per attirare la sua attenzione. Ma la sua risposta lascia di stucco:
- Cosa vuoi? Sono incavolata, furiosa. Lasciami in pace o questa serata e destinata a finire male.
- Mi stai minacciando signorina? - rispondo cercando di mantenere la poca calma rimasta.
- Ti sto avvisando! Non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno, tanto meno da quello stupido di Francesco.
- Terry hai esagerato! Gli hai lanciato un posacenere in vetro che non si è rotto per miracolo, gli hai morso il braccio e gli hai fatto uscire il sangue! - a questo punto si solleva dal letto e si avvicina spavalda, mi arriva appena allo sterno ma ha un coraggio e una faccia tosta incredibile. La mia pazienza continua a scemare.
- E lui? Lui si è sentito in diritto di prendere per i fondelli. Ma chi è? Chi cavolo si crede di essere!! Spero crepi.
A queste parole non ci vedo più e parte una sberla. La guardo fisso negli occhi mentre lei ingoia aria, e probabilmente anche altre parole che ora capisce non essere più il caso di pronunciare. Si tocca la guancia colpita e nonostante tutto sostiene il mio sguardo.
- Che non ti senta mai più augurare a qualcuno, soprattutto un tuo fratello, di morire. Ti avevo avvertito che la mia pazienza ha un limite. Non voglio rovinarti la vacanza ma tu non rovinarla a me. Domani sarai in punizione e Barcellona la girerai al mio fianco. Spiegherai a Michela i motivi. E ora fila di la a chiedere scusa a Fra. E, ripeto, che non ricapiti mai più!
- Non voglio chiedergli scusa. Figurati, sarà già sufficientemente soddisfatto. Non voglio rischiare di litigarci di nuovo.
Spazientito le afferro un braccio e dico:
- Non era un suggerimento, ma un ordine. Fila!! - le dico spingendola per un braccio e dandole una pacca sul sedere. Lei si volta imbarazzata e si dirige nell'altra stanza. Va verso Fra e gli tende la mano:
- Scusa, non volevo farti male.
- E tu scusami se sono stato insensibile. - si stringono la mano, pace fatta.

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