Siamo chiuse in questa stanza da un'ora e ancora non ci è stato detto nulla. Abbiamo perso il volo e Michela non riesce a smettere di piangere. Cerco di consolarla, di dirle che è tutto apposto. Ma lei non mi crede, sa come me, che siamo in un mare di guai.
*****Marco*****
È la mattina di Natale. Sento Marika già sveglia che cerca di convincere i miei ad alzarsi per andare a scartare i regali. Alla fine mia madre si alza e con Marika si dirige in salone. Mi alzo anche io, curioso di vedere la faccia della mia piccolina mentre scarta i suoi regali.
- Ciao fratellone! Guarda che bella questa bambola!!
- È davvero bella tesoro.
Mia madre mi porta una tazza di caffè e mi da un bacio. Poi Marika comincia ad agitarsi:
- Voglio fare vedere le bambole nuove a Michela e Terry.
- Lasciale dormire ancora! - le dice mamma ma lei appena ha campo libero scappa nella camera delle ragazze. La seguo per evitare che le stressi troppo ma Marika ne esce con le lacrime agli occhi:
- Non mi piacciono gli scherzi! Si sono nascoste!
La prendo in braccio e entro nella stanza. Sul letto ci sono i cuscini messi di traverso e noto un biglietto scritto in stampatello: "IN QUESTO MOMENTO FORSE SIAMO GIÀ A PARIGI, QUINDI NON ALLARMATEVI. SIAMO QUI PER RICONQUISTARE SERGIO. PASSATE DELLE BUONE VACANZE". Metto giù Marika e le dico di andare dalla mamma, io mi siedo sul letto, incredulo per quello che ho appena letto. Non è possibile che sia successo davvero una cosa simile. E poi proprio quando Terry era sotto la nostra responsabilità. E ora come mi muovo? La prima cosa da fare è avvertire i miei. Poi dovrò chiamare Roberto. Oddio che gran casino!
Vado in cucina, ci trovo anche papà che beve il suo caffè.
- Cos'è questa storia che le ragazze non sono in camera. Che scherzo vogliono fare a Marika?
- Mamma forse è meglio che ti siedi. A quanto pare Michela e Terry sono scappate.
A mia mamma per poco non viene un infarto e mio padre esclama:
- Come scappate? E dove sarebbero andate?
Mostro loro il biglietto lasciato da Terry e mia mamma scoppia a piangere. Mio padre prova a consolarla mentre mi dice:
- Ma come hanno potuto farsi il biglietto?
- Su internet tutto è possibile. Un po' meno all'aeroporto. Magari non le hanno permesso di partire.
- Figlio mio avvisa subito Roberto e andate a cercarle. Io resto con la mamma.
Mi sposto in camera mia, prendo il cellulare e chiamo Roberto. Dopo diversi squilli una voce assonnata mi risponde:
- Marco, che succede a quest'ora?
- È successa una cosa... Non so come dirtelo... Le ragazze sono scappate. Ho trovato stamattina sul loro letto un biglietto dove dicevano che partivano per Parigi.
- Oddio è assurdo. Se pure fossero riuscite a fare i biglietti dubito che ai controlli siano passate. Dammi tre quarti d'ora e fatti trovare all'aeroporto. Vediamo se riusciamo a trovarle.*****Terry*****
Finalmente qualcuno si degna di dirci qualcosa. L'ufficiale di polizia mi dice:
- Signorina Altea abbiamo rintracciato i suoi genitori a Parigi e come sospettavamo non è come lei ci ha raccontato. Anzi erano all'oscuro di tutto. Ora sua madre vorrebbe parlare con lei al telefono. Mi ha dato il suo numero. - Lo vedo che compone il numero e mi passa la cornetta. Sono preoccupata ma più che sgridarmi non può fare, quindi mi preparo alla sfuriata del secolo.
- Pronto?
- Ciao mammy, sono Terry.
- Terry!! Non immagini neanche lontanamente i guai in cui ti trovi! Ma ti rendi conto di quello che hai fatto? Se desideravi venire a Parigi con la tua amica per Natale avresti solo dovuto chiedere.
- L'ho fatto senza pensare, mi manca, ci manca troppo Sergio. Non potete farci partire in qualche modo?
- No tesoro. Ho sentito i genitori di Michela, sono molto contrariati per il tuo gesto e vogliono che Michela torni subito da loro. Se vuoi venire tu, se ti manca così tanto Sergio, ti faccio partire, rimani con noi fino a che non risolviamo i problemi con i nonni.
- Io trasferirmi in Francia? No grazie, ho troppe cose da fare in Sardegna. E poi Roby senza di me di annoierebbe a morte!
- Smettila di scherzare. Ho avuto modo di parlare con lui, è molto arrabbiato! Se fossi in lui ti sculaccerei a dovere.
- Vedi mammy se parto e sto un po' con voi potrei salvarmi dalle grinfie di Roby.
- Perché pensi che dopo quello che hai combinato, qui sarebbero tutte rose e fiori? Non so se hai capito ma questa è la bravata più grave che tu potessi attuare! Sia se vieni qui o rimani in Sardegna verresti comunque punita. Siamo tutti molto arrabbiati e delusi.
- Quindi nessuna pietà?
- No figlia mia, nessuna pietà! Hai messo in pericolo la tua vita e quella di Michela, hai rubato dei soldi e usato la fiducia della famiglia di Michela per un piano a dir poco folle. Devi solo decidere se stare lì o se partire e venire da noi.
Naturalmente scelgo di stare in Sardegna e di non abbandonare la mia amica. Saluto mamma e restituisco la cornetta all'ufficiale.
- Allora mi ha detto sua madre che ha parlato con suo fratello, che a quanto pare ora ha la sua custodia. Mi ha riferito che sta arrivando in aeroporto col fratello della sua amica. Spero vi rendiate entrambe conto che avete rischiato la
vita. - noi annuiamo a testa bassa. Ora non ci resta che aspettare Marco e Roberto. Comincio ad essere un po' tesa. Se mamma era furiosa non voglio immaginare Roberto.
- È colpa mia! - sussurra la mia amica - Avrei dovuto impedirti di portare avanti il tuo piano.
- Michi ma dici sul serio? Se non fossi venuta con me avrei comunque attuato il mio piano. Quindi tranquilla. Dai pure tutta la colpa a me con i tuoi, così non subirai troppe conseguenze.
Ad un tratto sentiamo bussare alla porta della polizia. Il cuore mi balza in gola. Una poliziotta va ad aprire:
- Buongiorno. Siete i fratelli di Caterina e Michela?
- Si! - sento che risponde Roby - Stanno bene?
- Certo, stanno benissimo, un po' scosse ma bene. Vi accompagno da loro.
Appena Marco vede la sorellina le va incontro e l'abbraccia forte. Poi sento che le dice all'orecchio: "Un'altra pazzia simile e ti ammazzo!"
Mio fratello invece non mi abbraccia e non mi guarda in faccia. Mi afferra per la mano, stringendola forte, mi fa male, ma non mi lamento. Saluta i poliziotti, ringrazia per essersi presi cura di noi, e usciamo. Mi prende lo zaino e una volta fuori dall'aeroporto mi dice di salutare la mia amica.
- Ciao Michi. E scusa ancora! - l'abbraccio ma mio fratello non mi permette di prolungarmi. Mi riprende la mano e mi accompagna in auto. Mette lo zaino nel sedile posteriore e mi fa sedere su quello a fianco a lui. Mi allaccia persino la cintura, come se non fossi in grado di farlo da sola. Mi sta irritando. Ma questo sentimento, con Roberto così nervoso, è pericoloso. Provo a chiedergli una cosa:
- Sei molto arrabbiato?
Mi guarda, e quello sguardo, giuro, non l'ho mai visto. I suoi occhi blu sembrano di brace. Non mi risponde, ma mette in moto l'auto e parte verso casa. Inutile dire che il viaggio è in silenzio religioso e con una tensione che neanche una centrale elettrica.
Mi limito a guardare fuori dal finestrino e ripenso alle parole di mamma: "se fossi in Roby ti sculaccerei a dovere!" Spero di no, dovrò fare attenzione. Ma il mio carattere è forte e caparbio.
Arrivati a casa mi slaccio la cintura e mio fratello mi ordina di stare ferma. Lo guardo stranita e aspetto che faccia la sua mossa. Semplicemente scende dall'auto, prende il mio zaino e mi apre lo sportello. È come se non volesse perdermi di vista un secondo.
- So farlo anche da sola! - esclamo. E scendo dalla macchina dirigendomi all'ingresso. Busso e mi apre Simone. Anche lui ha un'espressione decisamente contrariata:
- Ragazzina, tu sei pazza! - mi riproverà Simone.
- Lasciatemi in pace... - ora comincio a essere stufa del loro atteggiamento superiore. - Il mio piano era quasi perfetto, e a quest'ora sarei dovuta essere a Parigi.
Roberto mi afferra per un braccio e mi guida con poca grazia in camera mia! Mi ci spinge dentro e mi dice:
- Ti conviene riflettere un po' su quello che hai fatto.
E non muoverti da qui! -
Appena chiude la porta gli faccio una linguaccia. Non lo sopporto. Sono arrabbiata e delusa. Aspetto qualche minuto poi scendo verso l'ingresso. Mi è venuta voglia di vedere Alberto. Probabilmente lui capirà perché ho agito così. Qui sembra che nessuno comprenda il motivo del mio gesto!
Ma ahimè Roberto se ne accorge, mi raggiunge all'ingresso e mi intima di tornarmene in camera:
- Torna immediatamente su, se non vuoi prenderle!
- Voglio andare da Alberto, almeno lui può capire quello che, a quanto pare, qui non capisce nessuno!
- Tu non vai da nessuna parte! - mi carica sulla sua spalla e noncurante del fatto che gli sto tempestando la schiena di pugni, mi riporta in camera mia. Prima di lasciarmi andare mi assesta due sculacciate.
- Avrei dovuto accettare la proposta di mamma di partire a Parigi! - dico arrabbiata e offesa per i colpi ricevuti.
- Vuoi andare da mamma! Bene la chiamo subito! Anzi chiamo papà e sentiamo cosa dice. Così se decide di farti salire ti prendo a sculacciate fino a non poterti più sedere per una settimana, e poi te ne farai altrettante da papà. Io lo so che hai preferito tornare qui nella speranza che lasciassi passare la cosa. Ma ti sei sbagliata di grosso! Tu l'hai combinata grossa e tu ne paghi le conseguenze. Smetti di avere questo atteggiamento arrogante perché puoi solo peggiorare la situazione. Combinane un'altra e ti puoi dimenticare il calcetto! Datti una regolata!
Con gli occhi lucidi, sia per le sculacciate, che non sono state poi così delicate, sia per il rimprovero, dico preoccupata:
- Non arriverai al punto di cancellarmi dal torneo!
- Tu non arrivare al punto di farmi perdere la pazienza! Passerai la tua vacanza in punizione, niente telefono, televisione o giochi elettronici. Aiuterai Simone nelle faccende domestiche in modo da restituire almeno in parte i soldi che hai rubato. E ora sistema lo zaino!!
E mi lascia sola in camera. Sono un misto di rabbia e delusione. Ma non posso permettere di perdere il calcetto. Ora la mia missione è cercare di non fare arrabbiare i miei fratelli e cercare di riconquistare la loro fiducia.P.s. Capitolo un po' corto ma anche questo era da dividere in due se no risultava troppo lungo. Grazie a tutti. I vostri commenti sono fantastici!! Buona lettura 🙋🙋💕💕😘😘😘
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Terry
Diversos(Completa) Un'adolescente di 14 anni si ritrova a vivere per un anno sola con i 3 fratelli più grandi e il suo gemello.