Di nuovo a casa

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Siamo in navigazione verso Cagliari. Nel primo pomeriggio dovremmo attraccare al porto. Ormai la mia vacanza è conclusa. Mi è stata interdetta la piscina e ho solo ottenuto il permesso per andare a salutare tutti. In un certo senso sono felice che questa vacanza giunga al termine, potrò rivedere il mio cane e anche i miei dovrebbero essere di ritorno dalla loro vacanza. Per il resto mi dispiace lasciare la nave e le persone che ho conosciuto e con cui sono diventata amica. Sono contenta che Michela viva vicino, potremo così continuare a vederci e stare insieme, visto che anche Roby e Marco sono ormai inseparabili.
Più tardi devo finire di preparare il mio bagaglio ma prima ho da andare a salutare una persona. Salgo al ponte di comando, scavalco la recinzione che vieta l'ingresso alle persone non autorizzate e mi dirigo il plancia di comando. Dopo la disavventura della tempesta mi conoscono tutti e mi trattano come una di casa. Di fronte alla porta faccio un profondo respiro e busso. Il Comandante in seconda Conte mi invita ad entrare, come mi vede mi viene incontro e mi tende la mano:
- A cosa devo il piacere di una tua visita?
- Volevo salutarla di persona! Tra qualche ora sarete impegnati con le manovre per entrare in porto e non sarebbe stato il caso di disturbare allora.
- È bello vederti entrare da quella porta con le tue gambe. L'ultima volta eri in braccio a un sottoufficiale, bagnata fino all'osso e priva di sensi.
- Non mi ricordi quella disavventura! Mi sono giocata il resto della vacanza!
Se penso che domani non la rivedrò mi prende il magone.
- Dai Terry, pensa che forse a casa ci sono i tuoi genitori che ti aspettano.
- E lei Comandante? Dopo questa crociera dovrà riprendere subito il mare?
- No, mi prendo una pausa, faccio sosta a casa, mi mancano le donne della mia vita! Conoscerti mi ha fatto sentire la mancanza di Anna in modo particolare.
- Sicuramente sua figlia è molto più tranquilla. Io ho passato il tempo a mettermi nei pasticci! - e faccio una linguaccia. Il comandante ride e mi dice:
- Si Anna è più tranquilla, ma sa come farmi disperare! Comunque non ti nego che mi hai fatto divertire! La tua innata capacità di metterti nei guai è spassosa. A parte per la bravata della tempesta! Se fossi stata mia figlia ti avrei strigliato per bene. - un po' imbarazzata distolgo lo sguardo da quello serio del Comandante, osservo il mare dal vetro della cabina di comando e dico:
- Le ho chiesto scusa per aver disubbidito al suo ordine? - il Comandante mi viene vicino, mi mette un braccio attorno alle spalle e mi dice:
- Tranquilla Terry. È tutto passato ormai. Sono felice che tu stia bene! Solo pensaci due volte prima di mettere a rischio la tua vita.
- D'accordo Comandante! Ora vado, ho da finire i bagagli. - gli tendo la mano e lui me la stringe:
- Arrivederci Comandante! È stato un onore conoscerla, è stato bello tutto quanto, avrò uno splendido ricordo di tutti voi, soprattutto di lei. - a queste parole il Comandante, che tiene ancora la mia mano mi attira a sé e mi abbraccia forte dicendo:
- Arrivederci piccola Terry. Spero di rincontrarti presto, magari su questa stessa nave. Fai la brava e stai lontano dai guai.
Ci separiamo dall'abbraccio, arrivo alla porta per uscire, mi volto di nuovo, faccio il saluto militare e scappo via. Ho le lacrime agli occhi, perché dev'essere così difficile dire addio a persone a cui ci si è affezionati?
In cabina Roby nota i miei occhi lucidi e mi chiede cosa ho:
- Sta finendo tutto, la vacanza, le amicizie, non vorrei...
- Pensa che Michela è sarda, vive a meno di un'ora da casa nostra. Potremo organizzare per stare insieme. E poi forse questa sera ci saranno mamma e papà a casa.
Annuisco e mi decido a riempire la valigia. Dopo un po' chiamo sconfitta Simone:
- Simoo!! Vieni per favore!!
- Che c'è? Cosa è successo stavolta?
- Non riesco a chiudere la valigia! Eppure la roba è la stessa che avevo messo all’andata.
Simo guarda prima me, poi la valigia e poi di nuovo me. Sconsolato dice:
- Lascia fare. Ci penso io. Preparati almeno lo zainetto con il lettore musicale e i tuoi documenti.
Mentre preparo lo zaino osservo di sottecchi Simone che svuota la valigia, piega ad arte la roba, la rimette dentro e come per magia ora quella maledetta chiude!
- Ci voleva molto?
- Ci volevano le tue magie! - e gli stampo un bacio sulla guancia.
È arrivato il momento di scendere dalla nave. A Cagliari il tempo è meraviglioso e dopo aver recuperato i bagagli e salutato Michela, Marco e la loro famiglia ci dirigiamo al parcheggio.
Il viaggio per il paese è tranquillo e tutti chiacchieriamo della crociera appena finita.
Quando siamo davanti a casa notiamo subito la macchina di papà sul vialetto. Siamo così felici di sapere che sono tornati che parcheggiamo sul vialetto anche noi e ci precipitiamo all'ingresso.
Papà ci apre subito e lo salutiamo felici.

TerryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora