(chiedo scusa a tutti, sono nuova e non so se sto facendo giusto, accetto consigli e critiche. Buona lettura, spero vi piaccia!)
Mare!!! Che parola soave! Adoro il mare. Non ci vivo proprio vicino ma con la mia famiglia ci andiamo ogni volta che è possibile. E oggi, domenica, si è deciso di andare a fare la prima gita dell'estate. Se ho in programma di andare al mare sono la prima a svegliarmi, a differenza degli altri giorni che manco le cannonate...
Mi preparo subito con il mio bikini colore corallo, le mie infradito e il mio prendisole. Poi mi preparo per la sfida più pericolosa della giornata: svegliare il resto della truppa. Parto da Sergio, il più tranquillo, quello che anche se non mi regge i giochi pericolosi cerca di difendermi sempre. Vado in camera sua, che condivide con Simone e spalanco la persiana per fare entrare la luce del mattino. Sergio borbotta, infilando la testa sotto il cuscino, di sparire e tornare tra un'ora. Simone invece mi guarda perplesso con gli occhi ancora impastati dal sonno ed esclama:
- Che ti prende Terry?? Chiudi la persiana, mi stai accecando.
- Coraggio, sorgete e brillate, il tempo è ottimo, sole, cielo limpido e non un filo di vento! Su su!!
Una cuscinata in pieno viso interrompe la mia sveglia. Decido di cambiare stanza, la zona off-limit, stanza di Francesco e Roberto. La mia missione si fa più pericolosa, ma la voglia di andare al mare al più presto non mi fa sentire la puzza del pericolo. Anche lì entro piano, arrivo alla finestra e spalanco tutto, lasciando che il sole ferisca gli occhi dei miei fratelli.
- Su su, alzarsi, svelti!! - urlo con voce di due toni più alta, avviandomi a passo svelto verso la porta prima che qualcuno si renda cosciente e mi scanni. Ma quel qualcuno (Francesco) mi corre incontro pronto a chiedere conto. Come sento i passi dietro di me comincio a correre giù per le scale per evitare di prenderle di prima mattina. Ma con la mia solita grazia al penultimo gradino inciampo e cado riversa sul pavimento. Un dolore alla fronte e al ginocchio mi impediscono di reagire e trattengo le lacrime. La rabbia di Francy sbollisce velocemente e si avvicina preoccupato tendendomi la mano. Mi aggrappo a lui e in poco tempo ci raggiunge anche Roby. Come nota il mio bernoccolo e il ginocchio sbucciato si mette una mano sulla fronte e sconsolato chiede:
- Si può sapere cosa combini?
Io trattengo a stento le lacrime, la fronte mi fa un male cane. Simone alzatosi per il trambusto e notando l'accaduto va a prendere del ghiaccio da mettermi sulla fronte. Vengo accompagnata in cucina e fatta sedere su uno sgabello alto. Mentre Simone continua a reggere il ghiaccio (che per la cronaca mi sta dando fastidio) Roby si prepara a disinfettare la sbucciatura.
Non sono d'accordo e gli dico che basta un po' d'acqua. Poi mi lamento anche con Simone del ghiaccio, comincio a sentirmi troppo "costretta". I due mi ordinano di stare zitta e lasciarli fare. Ma appena il disinfettante tocca la ferita mi brucia e la gamba ha uno scatto involontario che sbatte sulla mano di Roby e fa volare via il cotone... Ops... Roby mi guarda serio, mi blocca la gamba e mi dice con tono che non ammette repliche:
- Se non ti fermi mi incavolo seriamente... E credimi non ho una gran voglia di farlo. Ora ti fai disinfettare e poi sparisci per un po' dalla mia vista... Sei partita male stamattina.
Il suo sguardo e la voce minacciosa hanno sempre il potere di piegarmi al suo volere. Quindi a testa bassa mi lascio medicare e mi mordo la lingua piuttosto che lamentarmi del bruciore.
- Ho finito, vai in camera tua a preparare il tuo asciugamano e le cose che intendi portare, e non farti vedere fino a che non ti chiamo.
Annuisco e scendo dallo sgabello, avviandomi su per le scale, dove incontro Francesco che tra il preoccupato e lo scherzoso dice:
- Che volo sorellina. Va meglio?
- Lasciami in pace imbecille...
- Bada Terry - mi ammonisce ridendo - oggi rischi grosso.
Evito di rispondere ancora perché sento puntati sulla schiena gli occhi perforatori di mio fratello. Mi precipito in camera dove preparo il mio zaino con maschera e boccaglio, lettore musicale e auricolari, il mio telo male preferito e attendo Roby che mi chiami per partire.
- Terry scendi, stiamo partendo. - finalmente... Non ce la facevo più a aspettare. Scendo le scale con calma (non voglio finire gambe all'aria di nuovo) e una volta davanti all'auto comincio l' ennesima battaglia con Francesco per il posto davanti. Sergio e Simone sono già seduti dietro rassegnati a perdere altro tempo a causa nostra.
La pazienza di Roberto si esaurisce e con un urlo ci richiama all'ordine.
- Ora basta!! Francesco sei più grande ma a volte ti comporti come lei... Lasciale il posto, al ritorno ti metterai tu.
Arreso si avvia dietro non prima di avermi mollato uno scappellotto. Mi volto pronta ad avventarmi su di lui ma Roberto sembra intenzionato a non lasciarcela passare. Così mi precipito nell'auto, chiudo la portiera e mi infilo la cintura, assumendo l'espressione più innocente che ho.
Dopo un'ora in cui si è ristabilita la pace arriviamo in spiaggia. L'allegria finalmente è tornata a regnare e il mare è davvero una meraviglia. Una volta sistemato tutto metto maschera e boccaglio e mi tuffo in esplorazione. La voce di Roby mi raggiunge raccomandandomi di non allontanarmi troppo. Sbuffo alla sua troppa protettivitá e mi guardo intorno affascinata dai colori stupendi, dal fondale cristallino e dai pesci che nuotano pacifici. All'improvviso quello che sembra un sarago più grande dei soliti che girano a riva attira la mia attenzione. Lo seguo lentamente, il mare e calmo e il fondale così limpido che non mi accorgo che mi sto allontanando più del solito. Mi accorgo che qualcosa non va quando il pesce con qualche guizzo si nasconde tra le alghe ondeggianti. ALGHE?? Odio le alghe, il fondale ondeggia sotto di me al ritmo di una risacca che a riva non si notava. È scuro, tetro e il panico comincia ad alterare la mia respirazione. Devo mantenere la calma. Ricordo i consigli del mio fratellone campione di nuoto e li metto in atto. Mi sollevo a sufficienza per agitare le braccia con la speranza di essere vista alla svelta. Poi mi metto a fare il morto a galla per cercare di regolare la respirazione.
Dopo qualche minuto che a me è sembrato eternità mi ritrovo afferrata da due forti braccia che mi circondano in vita e mi trascinano senza sforzo a riva. Appena arrivati in un punto dove tocco mi molla e si siede sul bagnasciuga per riprendere fiato, più per la preoccupazione che per lo sforzo, credo.
Simone si avvicina a me, mi tende la mano e mi avvolge nel telo, senza pronunciare parola. Sono nei guai, ne sono consapevole, quindi in silenzio mi dirigo sotto l'ombrellone dove Sergio legge un libro. Aspetto che si volti per guardarmi e appena lo fa mi domanda sottovoce:
- Che hai combinato??
- Nulla di che! C'era un sarago grande più o meno così - mostro le mani allargate - e ho deciso di seguirlo... Appena i grandi si calmano ti va di venire con me a cercarlo? - non finisco la proposta che mi sento afferrare per un braccio e sollevata dal telo senza troppa fatica. Roberto mi sovrasta e il suo sguardo non promette nulla di buono. Con un tono perentorio ordina:
- Seguimi!
Guardo Sergio e Simone in cerca di aiuto ma stavolta nessuno dei due pronuncia una sillaba. A testa bassa seguo Roby per qualche metro, fino a che si ferma su uno scoglio poco distante, si siede sulla sabbia e mi invita a fare lo stesso. Mi accomodo e lui mi avvolge le spalle con un braccio e mi accosta a se. Con un tono misto tra il minaccioso e l'affettuoso comincia la paternale:
- È da stamattina che ne combini una dopo l'altra, so che sei felice di essere venuta al mare ma questo non ti esenta dal rispetto delle regole.
- Ma è stato un incidente... - provo a ribattere. Ma il suo sguardo non ammette repliche e a testa bassa continuo ad ascoltare il suo rimprovero.
- Mamma e papà ti hanno affidato a me in questo periodo, sai che non voglio rovinarti la vacanza ma tu non farlo a me. Ti do un'altra opportunità, ora si pranza. Aspetterai buona il momento in cui potrai entrare nuovamente in acqua. Se ne combini un'altra delle tue sappi che passerai il pomeriggio sotto l'ombrellone. -
Annuisco, sconfitta, non posso nulla contro Roby... Magari posso provare a farla franca con Simone ma Roberto è Roberto... Passerebbe velocemente dalle parole alle mani e non ho nessuna intenzione di scontrarmi con lui.
Mi avvio docile come un agnellino sotto l'ombrellone e prendo il tramezzino che Simone ha preparato per il pranzo.
Dopo Francesco propone di andare al bar a giocare al calcio balilla ma io rifiuto. I quattro si avviano non prima che Roby mi faccia nuovamente le raccomandazioni del caso.
Figurarsi... Ho un sonno...*****(Roby, Simo, Francesco e Sergio)*****
- Pensate davvero che rimarrà buona sotto l'ombrellone senza combinare altri guai? - domanda Francesco perplesso
- Un po' di fiducia in tua sorellina non guasterebbe! - difende Sergio.
- Mamma ci aveva avvertito che ci avrebbe fatto tribolare. - commenta Simone guardando Roby tra il divertito e il disperato.
- Almeno a te da retta... Io da solo sarei perso.
- Non esagerare Simo, anche tu sai farti rispettare.
- Ma Terry ha particolarmente timore di te! - continua Simone
- E delle tue mani! - aggiunge sogghignando Francesco.
I quattro si mettono a ridere e attendono ancora un po' prima di rientrare in spiaggia.
Quando rientrano decidono di giocare uno scherzo alla sorellina che dorme beatamente sotto l' ombrellone. Francesco e Roberto la afferrano chi per le mani e chi per i piedi e la buttano in acqua.*****Terry*****
- AIUTO!! METTETEMI GIÙ- grido con tutto il fiato che ho prima di passare dal calduccio della sabbia al freddo dell'acqua del mare.
Appena riemergo cerco i colpevoli per la mia tremenda vendetta ma vengo inondata da mille spruzzi. Alla fine mi arrendo, sono troppi e tutti contro di me...
Iniziamo a giocare a palla in acqua, a fare i tuffi e le gare per buttarci giù, ci stiamo divertendo un mondo. Ma quando ci si diverte il tempo vola. Il sole comincia a tramontare e Simone ci avvisa che è ora di tornare a casa. Stanchi ci avviamo alla macchina. Non ho voglia di discutere e mi siedo sui sedili posteriori dove, dopo una giornata divertentissima, mi addormento felice, appoggiata alla spalla di Simone

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Terry
Разное(Completa) Un'adolescente di 14 anni si ritrova a vivere per un anno sola con i 3 fratelli più grandi e il suo gemello.