«Vuoi davvero lasciare ai tuoi occhi solo i sogni che non fanno sognare?»
«Sì, vostro Onore, ma li voglio più grandi.»
«C'è lì un posto, lo ha lasciato tuo padre. Non dovrai che restare sul ponte e guardare le altre navi passare. Le più piccole dirigile al fiume, le più grandi sanno già dove andare.»Fabrizio De Andrè – La canzone del padre
«Ho capito. Ne parlerò con Amelia. Lo sai che tua nonna ne sa molto più di me in questo ambito. E si divertirà un mondo, ne sono certo.»Il fumo della sigaretta scorreva flemmatico davanti ai suoi occhi, mulinando sentieri bianchi che rovesciavano le ombre. Edith chiuse gli occhi, sentendo sabbia attaccarsi alla sua gola e grattare con violenza, stridendo nella carne.
Leonard la guardò per un secondo, un secondo soltanto. Sedeva davanti a lei, sul suo divano, ad occhi socchiusi; averlo lì, in casa sua, la faceva tremare nelle ossa. Sentiva di non poter riuscire a stare nemmeno nella sua stessa pelle; la carne prudeva, pizzicava, supplicandola di scappare via, e l'ira era vorace, la trascinava dentro il tugurio dei suoi pensieri più squallidi.
Si aggrappò alla nicotina, come sempre; la sigaretta brillava tra le oscurità che si annidavano agli angoli del soggiorno, come una stella sanguinante, e il fumo riciclava tutte le bestemmie che lapidavano la sua mente.
«Edith...»
Non tollerava nemmeno di sentire il suo nome venir pronunciato da quell'uomo. La paura sviscerava tutte le sue resistenze, recidendo il presente e incarnandosi nella notte in cui era stata condannata a una vita di omicidi.
«Puoi andartene, ora, Leonard» gracchiò alla fine, e non osò guardarlo. Le facevano male le labbra, le faceva male il cuore.
Leonard esitò, e chinò il capo sulle sue ginocchia flesse, sopra cui Michelangelo si era accoccolato, gatto traditore. Lui guardò quella creatura di neve, ed Edith sentì il respiro mutare in un unico liquame viscoso, quando negli occhi grigi ritrovò le stesse stelle che, tanti anni prima, le avevano fatto credere di avere il padre più meraviglioso del mondo.
Le mani bianche dell'uomo scivolarono sul pelo diafano del micio, scorrendo a una delicatezza straziante; si ricordava fin troppo bene, lei, del modo in cui quelle dita una volta l'avevano cullata, ma la memoria di una simile carezza si frantumava ogni volta, travolta dall'urlo della notte di pioggia.
«Edith, potresti ascoltarmi? Solo per questa volta. Solo per qualche minuto.» Lei era già pronta a lasciarsi andare a uno sputo di rabbia, quando lui aggiunse: «Poi me ne andrò, lo giuro, non farò più rivedere la mia faccia, se è quello che vuoi, bambina.»
«Non» sibilò, sentendosi umiliare in ogni cellula, «mi chiamare bambina. Non sono più la tua bambina da anni.»
La bruma nello sguardo di suo padre si fece più fitta, e le ciglia la richiusero in una prigione d'inchiostro. «Ho capito» mormorò, alla fine, con voce rauca.
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La pioggia prega in autunno
ChickLitQuando piove il mondo si spegne, i colori si sfaldano, i contorni scompaiono. Quando piove c'è solo dolore, morte, rancore, ed Edith lo sa bene. Quel pianto del cielo le ha portato via tutto, ogni cosa: amori, amicizie, speranze e lui, colui che non...