Non sono pronta per questa fine. O meglio, lo sono, ma solo in parte.
Prima di tutto, però, volevo ringraziare tutti voi che avete seguito la storia di Edith e Timmy dall'inizio alla fine. Non è stato facile per me e son certa che non sia stato facile nemmeno per voi. Soprattutto per colpa di quella bastard-di quella dolcissima cucciolata di Edith.
Non lo avrei mai creduto possibile, ma scrivere di lei mi ha uccisa l'anima più di quanto non lo abbia fatto Moonlight lullaby.
Penso che Edith sia il personaggio più controverso, assurdo e tremendo che finora abbia mai scritto. Non lo nego, erano queste le mie intenzioni sin dall'inizio. Edith doveva essere una protagonista criticabile, solo che... non pensavo lo sarebbe diventata così tanto 😂😂😂
Ma comunque... scrivere di lei e di Timothy mi ha aiutata molto per assumere una nuova prospettiva del mondo, delle sofferenze che ognuno di noi è costretto a vivere ogni giorno. Perché non c'è giusto o sbagliato, quando si soffre, il malessere è unico per ognuno di noi, e c'è chi decide di affrontarlo come Edith, come Timothy o come tante altre persone.
Questa era l'obiettivo che mi ero posta all'inizio della storia: mostrare come la sofferenza possa inibirci oppure distruggerci senza che lo vogliamo. Far vedere che, come nel caso di Edith, certe persone vivono dei loro dolori, li amano per non perdere ciò che li ha prodotti. Forse non è giusto, ma ritengo che sia una reazione estremamente... umana.
Perché proprio come i due protagonisti, anche noi siamo pieni di difetti. Anche noi stringiamo nel nostro cuore segreti che non vorremmo mai rivelare a qualcuno. Spero... spero davvero di esser riuscita a veicolare tutto ciò ai vostri occhi.
Cioè, voglio dire, se no non saprei che farne di 'sto treno de capitoli immensi 😂 mannaccia a me e alla mia logorrea.
Ad ogni modo, non voglio proseguire a tediarvi coi miei pipponi post conclusione del libro. Se vi va di dirmi che ne pensate di questa storia, fatemelo sapere, sono davvero tanto curiosa ❤️
E ora *rullo di tamburi*
CURIOSITÀ SU LA PIOGGIA PREGA IN AUTUNNO
- l'idea per questa storia mi venne in mente un giorno, mentre ero sul bus. Pioveva tantissimo, stavo tornando a casa, e dal finestrino scorsi sul marciapiede una donna. Era fradicia, senza ombrello, non faceva assolutamente nulla, semplicemente se ne stava immobile sul marciapiede, a farsi bagnare dalla pioggia. È stato lì, nel vederla, che nella mia testa è nata la prima bozza di Edith.
- Come già detto, Edith sin dall'inizio era prevista per essere una donna particolarmente criticabile, ma agli albori della storia, volevo anche che fosse un po' apatica. Quando ho provato a scrivere così di lei, però, mi è sembrato innaturale per lei, e da quel fallimento ne è uscita la sua attuale versione.
- Sapete perché ho scritto in terza persona al passato, invece che in prima come faccio di solito? Se pensavate che fosse per qualche motivo poetico, mi spiace deludervi. La verità è che sono una frana a scrivere i pov maschili in prima persona. Davvero, non so proprio farli. Sono un disastro. E inoltre, in genere non sono una grande fan del cambio di pov in prima persona, così ho pensato: "se proprio devo ammazzarmi, facciamolo bene con la terza persona".
Hahahahahah.
Mai più.
MAI. PIÙ.- L'idea iniziale era di chiamare Killian "Zane". Quando ci ho provato, però, ho sentito una voce nella mia testa sussurrarmi "Hope Summer Destiny" e ho subito cambiato idea.
- il nome del gattino, Michelangelo, è dovuto al fatto che da bambina avrei tanto voluto un gattino e chiamarlo così. The sad true story è che... ero (e sono tutt'ora, anche se molto di meno) allergica ai gatti. ADDIO, MICKI.
- Il personaggio di Amelia è ispirato in parte a mia nonna.
- All'inizio non sapevo come avrei fatto finire questa storia. Avevo due finali in mente: questo che ho pubblicato e un altro. L'altro era più "dolce e coccoloso", se così vogliamo definirlo, e non mi sembrava appropriato visto la direzione che stava prendendo la storia.
E dopo queste piccole curiosità, rispondo a una domanda che sono certa alcuni di voi si stanno ponendo, ovvero:
"Simò, chi minchia è la Pandina che è riuscita a conquistare il cuore di Killian?"
Iz a sigret.
No, prima che me lo chiediate, non scriverò uno spin off su Killian. Almeno, non è nelle mie intenzioni farlo ora. Spero però di poter fare, in futuro, una one shot su di lui, con cui potervi mostrare tutto.Quello che posso dirvi è questo, anche se la chiamo "Pandina" non è identica a Timothy. Certo, c'è un motivo se Killian dice che ha un cuore da Pandino, ma con questo non intende che è Timmy con la zvarzera (neologismo dell'anno) fra le gambe 😂 anche perché mi saprebbe di inquietante 🤔
In futuro, ma ancora non so quando, vi mostrerò tutto con questa one shot. So che Killian è il vostro personaggio preferito, e sappiate che è anche il mio. E dato che stiamo parlando di lui, c'è una cosa che ci tengo a precisare.
I motivi per cui non ho dato ancor più spazio a Killian e alla sua storia sino due: prima di tutto perché questa non è la storia di Killian, ma di Edith e Timothy, e secondo perché Killian da tempo ha imparato a maturare. Il fatto che abbia citato che va da uno psicologo non è una coincidenza, Killian ha deciso di guarire e di provare a stare bene con sé stesso da prima ancora che la storia di Timothy ed Edith cominciasse. Per questo segue una terapia psicologica.
Non può far nulla per sua madre, ma può far qualcosa per sé stesso, e da qui il motivo per cui a volte può sembrarvi particolarmente "saggio". Ovviamente con ciò non dico che lui stia alla grande ora, che non soffra più, ma lui ha accettato da tempo il proprio dolore, e da altrettanto tempo sta provando ad uscirne. Se sono riuscita nel mio intento, è questo ciò che dovrebbe più trasparire nel suo personaggio.
E ora... giungiamo alle conclusioni.
Io vi ringrazio, vi ringrazio davvero tanto per aver letto fino alla fine quest'opera. Per aver dedicato ad essa il vostro tempo prezioso, per averci investito emozioni, sentimenti e lacrime. Questa storia è complicata, lo so, molto pesante per alcune tematiche, io stessa sono devastata ora che l'ho finalmente conclusa, e il fatto che voi ci siate sempre stati, fino all'ultimo, che mi abbiate sempre sostenuta fino alla fine... Questo è ciò che non voglio dimenticare assolutamente.L'amore non salva, è vero, ma aiuta. E il vostro affetto, tutte le gentilezze che mi avete riservato, mi hanno aiutata più di quanto possiate immaginare.
Grazie mille, davvero.
Vi auguro ogni bene.
Un bacio,
Simona
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La pioggia prega in autunno
ChickLitQuando piove il mondo si spegne, i colori si sfaldano, i contorni scompaiono. Quando piove c'è solo dolore, morte, rancore, ed Edith lo sa bene. Quel pianto del cielo le ha portato via tutto, ogni cosa: amori, amicizie, speranze e lui, colui che non...