Prezioso tesoro

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Dentro un abbraccio puoi fare di tutto:sorridere e piangere,rinascere e morire

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Dentro un abbraccio puoi fare di tutto:
sorridere e piangere,
rinascere e morire.
Oppure fermarti e tramarci dentro, come fosse l'ultimo.


Charles Bukowski



Un pomeriggio, mentre stava ripulendo il soggiorno, Timothy aveva parlato ad Edith della sua amica Elize.

Le aveva detto che era una ragazza piuttosto stravagante, che nemmeno Killian era in grado di comprendere, e che molti erano quelli che la ritenevano anche piuttosto spaventosa, a tratti quasi inquietante, poiché sul suo viso non emergeva mai la traccia di un'emozione.

All'epoca Edith non aveva badato molto a quelle parole. Ricordava veramente pochissimo di quella ragazza, se non che si trattava della sorella minore di Lily. Anche quando era ancora una ragazzina, Edith non aveva mai prestato troppa attenzione a lei: i bambini non l'avevano mai particolarmente attratta, al contrario, era sempre stata attenta a non avere troppo a che fare con loro. Forse perché gridavano sempre, forse perché si ritrovava estremamente affine ai loro comportamenti, non aveva mai voluto provare a legare con qualcuno di loro, e questa sua regola morale l'aveva anche applicata su Elize.

Ora che però l'aveva di fronte a sé, la donna non poté che ammettere che Timothy aveva ragione.

Quella ragazza era inquietante.

La fissava da dietro il bancone del negozio con uno sguardo estremamente piatto, vuoto, forse addirittura annoiato. Non si poteva intravedere minimamente ciò a cui stava pensando: esser guardati da Elize era come diventare l'obiettivo dello sguardo stoico di una montagna.

Sinceramente, in parte era grata di aver incontrato lei, e non Lily. Aveva più volte preso in considerazione la possibilità di comprare ciò di cui aveva bisogno online, ma temeva che, in questo modo, non sarebbe arrivato in tempo. D'altro canto, l'idea di rifarsi vedere in quel negozio, dopo tutto quello che era successo l'ultima volta che vi aveva messo piede dentro, la induceva a pensare di star commettendo uno degli errori più grossi della sua vita.

Aveva il bisogno impellente di fuggire, andarsene via da lì. Si detestava tantissimo per tutto ciò a cui stava andando incontro in quegli ultimi giorni, per tutte le persone con cui si era costretta ad avere a che fare; la tentazione arrivava ogni volta che udiva le loro voci o scorgeva il loro sguardo, e come una gabbia la imprigionava, dannandola al tormento di desiderare senza ottenere.

Non capiva nemmeno perché lo stava facendo, davvero. Non voleva capirlo.

Aggrottò la fronte, provò a respirare, e tornò a guardare Elize in viso.

Le sembrava di star affrontando una pietra.

La giovane la fissava quasi con semplicità, senza mormorare alcuna parola; le labbra rosee erano rimaste unite sin da quando aveva visto Edith fare ingresso dentro il negozio, e non si era mossa, lei, né aveva chiesto qualcosa. Aveva semplicemente aspettato che la donna la raggiungesse.

La pioggia prega in autunnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora