Lo voleva.
Di più, ancora di più.
Voleva tutto di lui.
Pelle, carne, anima e sentimenti.
Lo voleva troppo, lo voleva all'infinito, lo voleva per sempre.
E come bruciava quella necessità nel suo cuore, quanto latrava! Crollava in un tripudio di eccitazione e lussuria, catturando la paura per trasformarla in cupidigia, l'ansia in brama.
Edith non riusciva nemmeno a percepirsi; aveva Timothy sopra di sé, nei suoi occhi, nei suoi pensieri. Lui era ovunque, come il fuoco, la bruciava viva, la baciava e divorava, e lei, inerme, si lasciava baciare e divorare.
Era una piaga, una maledizione mista a redenzione, la impreziosiva di tutte le emozioni più pure del mondo.
Dov'era la paura? Dov'era il terrore? Non lo sapeva, non voleva scoprirlo. La felicità che la investiva era una droga troppo dolce e piacevole perché potesse rinunciarvi.
Si sentiva assuefatta dal profumo di lui, il sapore delle sue labbra, il dolce scovare della lingua; come se fossero sempre stati destinati a quello, come se ogni giorno di tutta la loro vita fosse nato e perito solo per giungere a quel momento, il momento in cui non ci sarebbe stato più presente, passato o futuro, solo loro due, parabole di vite distrutte che, narrate insieme, scrivevano la loro prima preghiera.
Edith lo strinse a sé, tutto pur di non perderlo, e lui ricambiò, entrambi avvolti dal torbido tocco dell'acqua che scrosciava su di loro; ma per tutte le gocce che ferivano le loro pelli, c'erano altrettanti desideri che ardevano come focolari, lucidando le ferite, cauterizzandole con le loro fiamme.
Ti amo.
Avrebbe potuto ripetere quelle parole all'infinito, e comunque non sarebbe mai bastato per saziare l'anima di Edith, assetata da tutta la vita di affetto, di baci e carezze che potessero placare il vuoto.
E quella voracità le esplose nelle interiora, squassando tutti i suoi organi. Edith aveva fame, di lui e del suo cuore, del suo corpo, di tutto ciò che aveva da offrirle; singhiozzò tra un bacio e l'altro, e le mani si persero fra i riccioli corvini, scivolarono nelle ciocche bagnate e ridiscesero indigenti sulla sua schiena, aggrappandosi all'orlo della felpa.
Lui la strinse con più forza a sé, e fu con un estremo brivido di piacere che Edith percepì le sue dita scorrerle sotto la maglia grigia, contare tutte le sue ossa, tastare e catturare ogni contrazione della pelle. La suonava e accordava, muscolo per muscolo, senza trascurare nessuna delle sue note, persino le più sporche, le più dissonanti.
«Sai» si ritrovò inconsciamente a dirgli, «non la uso mai, ma... al piano di sopra... c'è la mia camera da letto.»
Tremò, quando la bocca di lui si aggrappò alla curva morbida del suo collo, e ogni suo osso venne ingollato dal brivido che la travolse.
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La pioggia prega in autunno
ChickLitQuando piove il mondo si spegne, i colori si sfaldano, i contorni scompaiono. Quando piove c'è solo dolore, morte, rancore, ed Edith lo sa bene. Quel pianto del cielo le ha portato via tutto, ogni cosa: amori, amicizie, speranze e lui, colui che non...