Non siamo altro che gocce di pioggia che si infrangono sulla superficie di una vita difficile;
Continuavo a fissare la pioggia dalla finestra, le gocce d'acqua andavamo a rallentatore. Non ricordavo cosa stessi facendo, o semplicemente non mi importava. Non mi importava più niente ormai.
Non ricordavo nemmeno quanto sono rimasta in questa stanza a fissare il cielo, forse sto cercando qualche segno che mi dica che è tutto un sogno, che mi sveglierò presto.
Ma il solo segno che arrivò fu la porta della mia camera aprirsi, mia zia in lacrime arrivò da me e mi abbracciò, a contatto con la sua pelle capii quanto la mia temperatura si stesse abbassando.
"Andrà tutto bene.." mi sussurrò accarezzandomi i capelli. Perché mi dicevano tutti questa frase? Perché continuavano a dirmi cazzate? Niente andrà bene, e loro sono i primi a saperlo.
Non dissi niente, non ci sono riuscita.
I miei genitori sono morti, niente ha più importanza ormai.
La chiesa era piena di fiori, gli invitati provvisti di vestito nero elegante e fazzolettino in mano. Li osservavo uno ad uno mentre una ragazza del coro mi aggiustava il microfono. Volevano che io facessi un discorso, stavano aspettando che io dicessi due frasi strappalacrime piene d'amore per i miei genitori defunti.
E invece l'unica cosa che feci fu rimanere a studiare quelle facce serie e perfettamente composte, piene di pena, pietà. Era questo che pensavano le persone di me 'la povera orfanella'. Ma io non volevo la loro pietà, volevo semplicemente essere lasciata in pace, volevo metabolizzare il dolore con il mio tempo e non sentirmi dire che tutto finirà presto.
Sono l'unica che non sta piangendo. Perché non piango?
Loro non sanno cosa succederà, nemmeno io so cosa provo come possono pensarlo loro.
Guardai mia zia e feci un semplice 'no' con la testa, lei si alzò in piedi e io andai a sedermi.
Ero in camera mia, con le ginocchia al petto e la testa non so dove. Avevo indossato un maglione di mamma, volevo sentire il suo profumo dolce.. ho messo un vecchio video di me e papà per ascoltare la sua voce. Ma non ho nemmeno versato una lacrima.
Era ora di fare le valigie, sarei andata a vivere da mia zia. Avrei lasciato la casa dei miei genitori e tutta la mia felicità.
Mia zia sostiene che mi piacerà Miami, dice che c'è un magnifico sole e che ha una casa vicino il mare. Dice anche che c'è un'ottima scuola di danza e che avrò una stanza grande. Pensa che non avrò problemi a farmi degli amici. Dice che devo far passare un po' di tempo e tornerò a sorridere.
Io invece non penso niente, non riesco a pensare che un giorno potrò sorridere ancora con il vuoto che ho dentro.
Non riesco a piangere, non credo che riuscirò a sorridere..
"Allora, cosa ne pensi?" disse mia zia accompagnandomi nella mia nuova stanza. Io annuì semplicemente e scesi di sotto a prendere le valige per poi iniziare a sistemare le mie cose.
"Malia, so che è un momento orribile ma dovrai superarlo prima o poi. Sono passate due settimane.."
La guardai senza emozione, per lei era difficile vedermi così ma non riuscivo a farne a meno. Non potevo risponderle, non sarebbe stato bello. Mi limitai ad abbracciarla, ma non percepii nessun calore.
Non percepivo nulla.
Mia zia uscii dalla stanza permettendomi di sistemare le mie cose.
La stanza era grande, completamente bianca, ha detto che posso dipingerla o lasciarla così.
Andai nel bagno e mi lavai.Chiusi gli occhi lasciando che l'acqua calda mi distendesse i nervi e poi li vidi, quei due fari abbaglianti venire verso di noi. Aprii di scatto gli occhi e uscii dalla doccia.
Inutile dire che quella notte, come le altre, li sognai ma non era un sogno pieno di ricordi e sensazioni positive, era un incubo.
Spazio autrice:
Tanti auguri a 06amaagos2406 ❤️
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Surface
RomanceQuante volte guardandoci intorno vediamo delle persone sorridenti ma con gli occhi tristi? Quante maschere ci sono in giro e noi non ce ne accorgiamo perché troppo impegnati a mettere su la nostra? Malia Berks ha perso entrambi i genitori, eppure...