«Ciao Mike, hai messo su massa. Complimenti.»
Erano tutti e 4 davanti i miei occhi, ed erano molto arrabbiati con la sottoscritta.
«Mike, Step, Lory, JJ .. è un piacere vedervi, cosa vi porta da queste parti?»
«Ma vuoi scherzare?! Siamo venuti fino a Miami perché tu continui ad evitarci! Ti stai comportando come una bambina Malia.» mi rimproverò Stephany.
«Non una chiamata, non un messaggio! È questa la tua concezione di amicizia?!» si unii Jay.Sbuffai e mi sistemai meglio sul divano e guardai Loren che ancora non aveva detto nulla. Lei si avvicinò a me e mi abbracciò lasciandomi paralizzata. La sentii stringermi forte, forse voleva ricambiassi l'abbraccio, guardai gli altri e anche loro si unirono all'abbraccio.
E fu allora che lo sentii, quel calore così familiare che gli altri chiamavano casa.
Mi tornarono in mente i momenti passati con loro, i miei genitori, Lydia e le parole di Steve. Ma soprattutto il fatto che nessuno aveva detto nulla per contraddirlo.
Piansi.
E questa volta non fu un pianto silenzioso, trapelò tutto il dolore che tenevo dentro da mesi e io, per la prima volta, non feci nulla per bloccarlo.
I miei amici non dissero nulla e mi lasciarono sfogare.
«Mi dispiace.» dissi appena mi fui calmata «Volevo ricominciare da capo, volevo dimenticare, fare finta di nulla e andare avanti. Voi non potevate prendere parte al mio piano perché mi ricordate loro. Le battaglie di neve con papà.- mi rivolsi a JJ e Mike- e le torte con mamma.» mi rivolsi alle ragazze.
Ognuno di loro rappresentava un ricordo che io avevo dei miei genitori. Eravamo come fratelli e anche loro consideravano i miei genitori come loro e io facevo altrettanto.
La nostra era quella amicizia tramandata, anche i nostri genitori erano migliori amici.
E fin da piccoli eravamo tutti insieme a giocare e fare danni.«Oh, tesoro. Da quanto ti tieni tutto dentro?» mi chiese Step accarezzandomi i capelli.
«Dalla loro morte, qui non lo sa nessuno..non ne ho parlato con nessuno. Nemmeno con zia. Lei, come tutti, pensano che io sia ok. Ma non c'è niente di ok. Un cazzo di niente.» mi alzai di scatto iniziando a camminare nervosamente per la stanza.All'improvviso sentii caldo, un caldo soffocante, le gambe iniziarono a tremare, iniziai a piangere senza controllo ed a singhiozzare. Ad un tratto il fiato mi si bloccò in gola, sentivo i polmoni pulsare e nella mia mente si succedettero immagini dei miei genitori, dell'incidente con le parole di Steve in sottofondo.
«Mal!» sentii chiamare. Ma non riuscivo a vedere nessuno, sbattei le palpebre un paio di volte ma continuavo a vedere tutto nero.
Sentii una porta sbattere e nuovamente il mio nome, poi il rumore di un vetro rotto, un grido, quei due fari e il buio.
«Continua a respirare piccolina, fidati del tuo papà.»
Ero in un angolo di camera mia, c'erano i miei genitori vicini a me eppure li sentivo lontani. Guardai alle loro spalle e tutto era buio.
«Guardami Mal.» mi richiamò dolcemente mia madre. La fissai e lei mi sorrise.
«Devi trovare la forza di tornare. Non puoi rimanere qui.»
«perché non posso? Io con voi sto bene, non voglio perdervi ancora. Non voglio vivere in un mondo dove voi siete solo un ricordo.»
«L'unico modo per averci sempre con te e non cercare di dimenticarci.» disse mio padre.
«Siete arrabbiati con me?»
«Non potremmo mai esserlo, ma adesso devi riuscire a trovare la pace tesoro mio. Se non lo fai tu nemmeno noi potremmo mai farlo.»
«Mamma, come faccio?»
«Vivi, non sopravvivere. Vivi ogni emozione, quelle belle e quelle brutte. Conserva i ricordi e costruisciti degli altri. Sii la nostra bambina, quella buona e gentile. Sii la ballerina di mamma e la sirena di papà. Torna ad essere Malia.» disse sorridendo mia madre.
«La nostra Malia..con i capelli viola.» aggiunse ridendo mio padre. Entrambi mi baciarono la fronte e poi sparirono.
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Surface
RomanceQuante volte guardandoci intorno vediamo delle persone sorridenti ma con gli occhi tristi? Quante maschere ci sono in giro e noi non ce ne accorgiamo perché troppo impegnati a mettere su la nostra? Malia Berks ha perso entrambi i genitori, eppure...