Capitolo 16

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«No!» gridai a squarciagola alzandomi dal letto. 
Non riuscivo a respirare.
Iniziai a tremare. Continuavo a vedere la scena a rallentatore dei miei genitori che mi dicevano addio.
Non riuscivo a vedere nient'altro.

«Guardami» disse una voce ma non la riconobbi. «Per favore, Mal guardami!» quella voce era calda, rassicurante, ma non riuscivo a fare come mi diceva.

Sentii delle grandi braccia avvolgermi e un calore familiare mi fece smettere di tremare.  Strinsi forte gli occhi e cercai di calmarmi, quel calore non cessò.

Ritornai a respirare regolarmente e solo allora le braccia mi lasciarono e tornai a sentire freddo.

Sean mi stava scrutando.

Faceva vagare il suo sguardo dai miei occhi alle mie labbra e senza accorgermene stavo facendo lo stesso.

Senza pensarci due volte mi baciò.

Il calore che mi scatenò dentro era ampiamente superiore a quello di prima, e fece scattare in me qualcosa.
Sentii le guance bagnate e prima che potessi rendermene conto assaporai il salato delle mie lacrime.

Sean si staccò da me turbato, ma le lacrime non cessarono.

«Perché stai piangendo?» mi chiese mettendo le sue mani intorno al mio viso.
«Non lo so.» e per la prima volta da quando i miei genitori sono morti non avevo mentito.

Non sapevo il perché di quello strano calore, non sapevo perché mi sono messa a piangere, quello che sapevo è che Sean, nel bene o nel male, mi influenzava parecchio.

«Stai bene?»
No. «Si.»
«Vuoi che me ne vada?»
No. «Si.»
«Sei una pessima bugiarda, lo sai?» sorrise lui
«Beh magari Valery se la cava meglio di me.»
«Berks è gelosia quella che sento?»
«Non so di cosa tu stia parlando.» mi alzai dal letto e lo sorpassai.

«Malia Berks che prova dei sentimenti!» mi seguii lui.
«E guarda che ci ho guadagnato.» indicai le mie lacrime al riflesso dello specchio.

Lui si mise dietro di me e mi abbracciò.
«E già, guarda che ci hai guadagnato.» sorrise al riflesso di noi due.
E sorrisi anch'io.
«Un coglione.» mi staccai dall'abbraccio e andai verso l'entrata.

«Prego.» gli aprii la porta.
«Per quanto tempo farai la sostenuta?» chiese con un sorriso.
«Salutami Valery.» gli chiusi la porta in faccia e mi buttai nel letto.

Avevo pianto.

Non riuscivo ancora a crederci..avevo pianto baciando Sean..

Ok detta così suona proprio male ma il punto è..che mi ha sciolto.
Quel dannatissimo calore mi ha sciolto.

E ora ho voglia di scioglierlo nell'acido insieme alla rossa. Anzi no, lei non c'entra.
Cioè voglio dire c'entra ma la colpa non è sua.

Sei gelosa?
Vaffanculo.
Ti stai mandando a fanculo da sola.. gelosa psicotica
Va a farti un giro.
Magari nelle lenzuola di Sean..

«AHHH!» gridai tappandomi le orecchie. Solo dopo mi accorsi che sulla soglia c'erano Ange e Cassy che mi guardavano spaventate.
«Non sto impazzendo.» le tranquillizzai. Litigo solo con la mia voce interiore.

Loro mi abbracciarono e io ricambiai, e stavolta provai davvero qualcosa.
Cosa non lo so, ma era un inizio.

«Ci devi delle spiegazioni.» annunciò Cassy
«Lo so.»
«Ha idea di quanto ci siamo preoccupate!» mi sgridò Ange.
«Lo so.»
«Bene, ti conviene iniziare a parlare cocca.»
Sospirai.
«Che volete sapere?»
«Perché prendi i sonniferi?» chiese diretta Ange.

«È da un paio di mesi che mi sveglio nel cuore della notte a causa dei mie incubi, non volevo che voi vi spaventasse e così ho preso i sonniferi. L'effetto collaterale è che non riesco a svegliarmi dai miei incubi e questi si ripetono finché non finisce l'effetto del sonnifero.»

«Sono tanto brutti? Gli incubi intendo.» chiese titubante Ange.
«Si.» dissi semplicemente.
Mi ritrovai di nuovo nelle loro braccia e mi sentii un po' meglio. Era bello stare con loro.

Ange si alzò, e andò in bagno e si sentii lo sciacquone. Tornò con la boccetta dei sonniferi vuota.

«Primo passo per guarire.» mi fece l'occhiolino e sorrisi.

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