«Allora Malia, quando sono cominciati gli attacchi di panico?» chiese Miss Colton, la psicologa.
«Uno dei primi è stato dopo aver ballato nella mia vecchia scuola.»
«Riesci a capire da cosa era dovuto? Cosa provavi in quel momento?»
«Stavo ballando e ho visto mia madre.. so che è stata una visione o una roba così ma si è messa a ballare con me. Sono pazza?»«Questo è il nostro quinto incontro, giusto?» chiese e io annuì «Quante volte devo dirti che non sei pazza solo perché vieni da me. Dopo un po' dovrei anche offendermi.» disse l'ultima parte con tono scherzoso facendomi l'occhiolino, mi rilassai e accennai un sorriso anch'io.
Per la restante ora parlammo di mia madre, di ricordi belli, di quelli che mi erano rimasti più impressi.
Miss Colton diceva che dovevo abituarmi a parlare di lei senza piangere, o picchiare qualcuno, e col tempo l'avremmo fatto anche con mio padre.
Facevamo piccoli passi e io iniziavo veramente a sentirmi meglio, lei mi dava tempo. Non diceva che prima o poi mi passerà, mi aiutava a metabolizzare.
E mi sentivo veramente a mio agio con lei.
Uscii dall'edificio e come sempre vidi Sean sulla sua moto ad aspettarmi.
Con lui le cose stavano andando alla grande. Stavamo insieme, ufficialmente, da quattro settimane ormai.
«Ehi, piccola. Com'è andata?» chiese abbracciandomi. Gli lasciai un bacio a fior di labbra e sorrisi.
«Abbiamo parlato di mamma.» gli spiegai. Lui annuì non approfondendo, mi porse il casco e scese dalla moto.Lo guardai alzando un sopracciglio e lui mi lanciò le chiavi che io presi al volo.
«Andiamo, oggi guidi tu.» io infilai il casco e salii sulla moto. Salii anche lui e avvolse le braccia attorno alla mia vita.
Mentre sfrecciavamo sulle strade di Miami, Sean picchiettò il dito sulla mia spalla e fece segno di fermarci in un bar. Accostai e scendemmo.
«Che ci facciamo qui?» chiesi, la risposta arrivò da sola quando vidi Brooke avanzare nella nostra direzione.
L'abbracciai.
Con Brooke avevamo risolto qualche settimana fa, Sean non sopportava vedere me e la sua migliore amica separate. Non ci abbiamo messo molto a fare pace.
«Abbiamo una sorpresa per te.» esclamò saltellando Brooke.
La guardai sorridendo non capendo cosa volesse dire, quando vidi Jensen venire con una bellissima moto viola e nera la mia mascella toccò terra.«Voi avete..- no non ci credo..-Oh mio Dio!»
«È un regalo per festeggiare la tua rinascita!» esclamò Jensen porgendomi il casco.
«Ma non dovevate! Chissà quanto vi è costata! Non posso accettare!»
«Ma sta zitta e salici.» la dolcissima voce del mio ragazzo fece ridere la coppia.«Non ci è costata nulla, è quella su cui sei salita quando facevamo le lezioni. Gli abbiamo dato una sistemata io e Sean, il colore l'ha scelto Brooke.» disse Jensen.
«E sarà ufficialmente tua dopo che avrai preso la patente.» disse Sean.
Strinsi Brooke e Jensen in un abbraccio, stritolandoli, e poi saltai nelle braccia di Sean.
Sembravo una bambina a cui avevano regalato il giocattolo che voleva per Natale.
Scrissi un veloce messaggio sul gruppo che avevo sui ragazzi dicendo di andare al parco e poi salii subito nella moto.
«Io vado a mostrarla ai ragazzi, ci si vede dopo?» chiesi sempre con il sorriso sulla faccia. Tutti annuirono e allora partii.
«Oh mio Dio!» esclamarono le ragazze appena mi videro scendere.
«Io sarò la prima a salire!» gridò Lydia facendomi ridacchiare.
«Quando l'hai comprata?» chiese Steve.
«È un regalo.»
«Com'è andata da Miss Colton?» chiese Ange abbracciandomi.
«È andata bene, come sempre. Ci sa fare quella donna.»«Da quando vai alle sue sedute sei più affabile, è ovvio ci sappia fare!» mi prese in giro Kaleb.
«Divertente, molto divertente.» gli feci la linguaccia e lui mi spettinò i capelli.
«Comunque, domani partita contro la scuola privata.» disse Jason.«Ma non è la scuola di quel tipo..» disse Steve.
«Jace. È la scuola di Jace.» completai la frase.
«Non aveva una cotta per te?» chiese Ange.
«Si.»
«E ora che tu stai con Sean, ufficialmente..» disse Kaleb.
«Non voglio ferirlo.. e se non venissi alla partita?»
«Oh ma dai! È grande, se la caverà. E poi è una delle partite più importanti, ci saranno dei talent scout. Il couch dice che dobbiamo impegnarci al massimo se vogliamo avere una borsa di studio per il football. Non puoi mancare.» sentenziò Jason.«E allora che faccio?» sbuffai. Conoscevo la sensazione che si provava vedendo la persona che ti piace con un'altro.
E non è bella.
«Tu sei stata sincera con lui, se veramente vuole essere tuo amico capirà. Altrimenti, beh Sean è di gran lunga più carino.» disse Ange.
«A me piace di più Jace, ed è anche più affabile. Sean è.. beh quello che si allontana di più.» disse Lydia guadagnandosi una mia occhiataccia.
«A te piace Jace?» Steve le chiese in tono accusatorio, lei fece spallucce e poi rispose al cellulare.Presi Steve per un braccio e lo trascinai in disparte.
«Puoi essere più discreto? Così si capirà che tu provi qualcosa per lei!» lo rimproverai.
«Ancora con questa storia?!»Incrociai le braccia al petto e lo squadrai.
«E va bene! Mi piace Lydia, ok?! È questo che volevi sentirti dire?!»
«Non volevo sentirmi dire questo, perché lo sapevo già. Ma, perché non lo dici a lei?»
«Sai da quanto ci conosciamo? Da quando avevamo 8 anni. Abbiamo una forte e bellissima amicizia alle spalle, non vorrei rovinarla. E non venirmi a dire che non sarà così perché è una cazzata!»«Ragazzi? Venite?» ci chiamarono i nostri amici.
«Non finisce qui.» lo squadrai socchiudendo gli occhi e poi raggiungemmo gli altri.Spazio autrice:
Ecco, come da promessa! ❤️
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Surface
RomanceQuante volte guardandoci intorno vediamo delle persone sorridenti ma con gli occhi tristi? Quante maschere ci sono in giro e noi non ce ne accorgiamo perché troppo impegnati a mettere su la nostra? Malia Berks ha perso entrambi i genitori, eppure...