Capitolo 44

9.1K 307 3
                                    

«Mi ripeti perché sei così agitata?» chiese Sean.
«Oggi c'è la partita con la scuola di Jace, non voglio ferirlo.»
«Ferirlo?»
«Si era preso una cotta per me, io l'ho rifiutato e lui ha detto che non si sarebbe arreso. Il problema è che lui diceva che io avevo scelto te, il che era vero ma io ancora non lo sapevo, e gli ho detto che non eri assolutamente tu il motivo. Ma ora noi stiamo insieme..»
«E lui potrebbe pensare che l'hai preso in giro.» finí la frase lui per me e io annuì.

«Quindi, vuoi evitarmi per tutta la partita?»
«Con tutte quelle che ti sbavano dietro? No, grazie.» feci una faccia disgustata facendolo ridere.

«Devo solo beccarlo prima della partita, così gli parlerò prima che lo veda da solo. Mi sembra più..corretto, no?»

«Certo. Spezzargli il cuore con diplomazia, brava piccola.»
«Ma perché ne parlo con te. Hai la sfera emotiva di un orso in letargo.» sbuffai alzandomi. Lui rise e si alzò anche lui dalla panchina nel cortile della scuola.

Passavamo spesso il nostro tempo libero  li.

«Bene, io ora ho educazione fisica. Spero che vengano presto.» detto questo lo baciai e corsi negli spogliatoi femminili. Ero in ritardo, come sempre.

Aprii la porta, pronta a cambiarmi velocemente, ma mi bloccai quando vidi Valery. Era di spalle, ancora non si era accorta della mia presenza.
Notai alcuni lividi sulla schiena e i sensi di colpa non tardarono ad arrivare.

Si voltò e mi sorprese a guardarla, abbassò velocemente la maglia e fece per andarsene ma la bloccai.

«Valery-»
«No, non dire nulla. Non voglio sentire quanto ti sei divertita a picchiarmi e a prendermi in giro con le tue amichette. Hai idea di cosa abbia passato? Mia madre voleva uccidermi quando sono tornata a casa in quelle condizioni! Ma tu che ne sai, dopotutto a te non importa di nulla, ti preoccupi solo che non ti rubino il tuo Sean e i tuoi amichetti.»

«Prima cosa, se hai smesso di fare la stronza, io volevo solo scusarmi. E non per giustificare le mie azioni, ma se avessi tenuto impegnata quella tua bocuccia in altro tutto questo non sarebbe successo. Puoi anche non credermi riguardo alle scuse, affari tuoi.» Andai verso il mio armadietto e iniziai a cambiarmi.

«Io sarei la stronza?! Ma ti senti quando- cosa sono quelle?» ero rimasta con il reggiseno, con le cicatrici dell'incidente ben visibili, e nessuno ne era a conoscenza tranne i miei familiari e i miei amici dì Philadelphia.

Indossai velocemente la maglia, come aveva fatto poco prima Valery.

«Affari miei.»
«C'entra tua madre?» cambiò velocemente il tono di voce, era più.. dolce.

«Non cercare di camuffare la tua curiosità con l'interesse. E anche se fossi veramente interessata non sarebbero affaracci tuoi. Quindi, aria.»

E tanti saluti all'accordo di pace.

Nota per me: dire a Miss Colton che quando provo ad essere gentile con delle stronze mi sale l'ulcera.

•••

«Ottima partita ragazze! Berks, non siamo sul campo da football, meno..enfasi. È solo pallavolo..» alzai gli occhi al cielo e andai nello spogliatoio, feci velocemente una doccia e con i capelli umidi andai nel campo da football.

Vidi Jace parlare con il suo gruppo di amici e subito iniziai a correre verso di lui.

Nonostante dovessi dargli una notizia spiacevole ero davvero molto felice di vederlo, speravo solo di non perderlo.

«Ehi Jace!» lui si voltò nella mia direzione e sorrise, salutò i suoi amici e venne nella mia direzione circondandomi in un abbraccio.
«Siamo nella stessa città eppure non ci vediamo mai.» disse lui staccandosi dal breve abbraccio.

Breve perché a meno di 30 metri c'era Sean che guardava la scena stringendo il pallone nelle mani.

Grazie per la fiducia, amore.

«Sarà perché le nostre scuole sono rivali.» dissi e lui annuì ridendo.
«Nemici naturali... a proposito di nemici, quand'è che il tuo bello smetterà di volermi trapassare la testa con lo sguardo? Sai com'è, andare in giro con un buco in testa non dev'essere il massimo.»

«A proposito di questo.. volevo dirtelo prima che lo venissi a sapere da altri o vedendoci. Io e lui stiamo insieme.»
«Avevo intuito, sta tranquilla Berks. Siamo apposto.»
«Ma saremo ancora amici..vero?»
«Certo.» disse avvolgendo le mie spalle con il suo braccio «Dove la trovo un'altra come te sennò.»

«Non sai quanto mi faccia stare meglio questa cosa! Non volevo perderti Jace.»
«Non ti ricordavo così sentimentale.. sarà che hai la febbre?» disse con finta preoccupazione facendomi ridere.
«Mai stata più in forma.»

SurfaceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora