Capitolo 26

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«Tesoro!» Erano le due del pomeriggio quando mia zia chiamò dal piano di sotto, io mi stavo preparando per andare da Brooke.

«Ehi, com'è andata?» chiesi scendendo le scale togliendo i capelli fuori dal giubbotto di pelle. Mia zia fissò i miei capelli a bocca aperta poi passò al mio outfit.
«Malia..»
«Scusa zia, mi racconti dopo. Devo uscire.» uscii di casa e vidi Brooke aspettarmi in macchina così salii e ci avviammo da Jensen.

«È tornata tua zia?» chiese lei ed io annuì. «Che ha detto per i capelli?»
«Niente, penso non le piacciano.»
«A te sta bene?»
«Beh a me piacciono, il massimo che può fare è ignorarli no?»
«La mia piccola ribelle..» disse asciugandosi una lacrima immaginaria «..come crescono in fretta.»
«Cogliona!» risi io alzando la radio.

Iniziammo a cantare a squarciagola una canzone di  Taylor Swift di cui, per inciso, non sapevamo minimamente le parole ma solo il ritornello.

Arrivati davanti l'officina Jensen era già li ad aspettarci accanto alla moto.
Regalò un bacio sulla guancia a Brooke facendola arrossire e poi mi salutò con un semplice sorriso.

«Vado a prendere qualcosa da bere, ragazzi?» ci chiese.
«Una birra.» rispose Jensen.
«Apposto così.» le sorrisi e lei si avviò alla macchina.

«Bella ragazza.» dissi osservando il ragazzo che guardava attento Brooke allontanarsi.
«Già.» rispose lui pensieroso.
«Ha anche un bel ragazzo sai.» lanciai la bomba, lui subito si voltò nella mia direzione con gli occhi spalancati e la mascella serrata. Di conseguenza scoppiai a ridere.

«Lei ti piace, e anche tanto.» sentenziai e lui abbassò lo sguardo imbarazzato.
«Da cosa l'hai capito?»
«Da come la guardi, lo capirebbe anche Sean, e lui è piuttosto stupido.»

Ma che c'entra Sean ora?

Tesoro, lui c'entra sempre.

«Non sono l'unico innamorato a quanto pare.» mi sorrise furbo.
«Cosa? No! A me non piace Sean.»
«E io sono rosso di capelli.»
«Non mi piace, davvero
«Che male c'è ad ammetterlo? Se lo tiri fuori dove non c'entra minimamente qualcosa sotto c'è.» ammiccò lui.

«L'ho detto perché non mi viene in mente una persona più stupida di lui! È un dato di fatto!» mi difesi.
«Quando sarai pronta ad ammetterlo a te stessa sarò qui a dire 'te l'avevo detto'.»

Mio dio..Cassy, sei tu?

«E tu, perché non lo dici a Brooke che lei ti piace?»
«Perché..non lo so. Non sembra mai il momento giusto.»
«Invitala ad un appuntamento, è semplice!»
«La fai facile tu..»
«Un ragazzone tutto muscoli e tatuaggi ha paura di invitare una ragazza fuori?» lo provocai.
«Cosa?! Io non ho paura di niente!»
«Ah no? Perché a me sembra tu te la stia facendo sotto solo all'idea.»

Nel frattempo Brooke si avvicinò a noi, porse la birra a Jensen e mi portò una bottiglietta d'acqua.

«Tu!» la indicò Jensen «Stasera uscirai con me.» detto questo entrò dentro la ferramenta lasciando me e Brooke a bocca aperta.

I maschi, sono così stupidi e facili da raggirare.

Brooke spostò il suo sguardo su di me e io feci spallucce, accesi la moto e partii. Feci un giro e poi la riportai da Jensen. Brooke era in macchina.

«Mi serve un lavoro se voglio comprarmi una moto.» pensai tra me e me.

«MI HA INVITATA AD USCIRE!» gridò facendomi sobbalzare. Partii la macchina e iniziò a guidare per casa sua.
«Io dovrei tornare a casa..» le feci notare.
«No! Devi aiutarmi a scegliere dei vestiti! Dio, sono così felice!»
«Brooke, ricordati di respirare eh..» la sfottei.

«Oddio! Perché fa tutto schifo?!»

La stanza era un accumulo di vestiti sparsi dappertutto, Brooke doveva farsi ancora la doccia e di questo passo sarebbe andata all'appuntamento tra due giorni.

In più il messaggio di Jensen con l'orario non ha aiutato il suo nervosismo. E stavo per uscire pazza anch'io visto che parlavo e lei nemmeno faceva finta di ascoltarmi.

Suonarono il campanello e io mi scostai i vestiti dalle ginocchia alzandomi.
«Vado ad aprire.» le dissi ma, come dicevo, non mi ha nemmeno sentita.

Scesi al piano di sotto e trovai Sean davanti la porta mi scostai facendolo entrare.

«Ti do il cambio.» gli dissi buttandomi sul divano coprendomi la faccia con il braccio. Lo sentii ridacchiare e poi andò al piano di sopra.

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