Ok, Malia, basta mantenere la calma, armarti di oggetti contundenti e ritornare sui tuoi passi.
Mi girai velocemente e iniziai a tornare indietro, ma ovviamente, sbagliai strada e mi ritrovai in un'altro posto non molto sicuro.
Una mano mi prese il polso e subito gettai un urlo, senza guardare staccai la sua mano dal mio polso e tirai un calcio..lí.
E scappai.
Poco dopo mi ritrovai davanti un bar, accanto ad una moto molto familiare.
Dimmi che non sono così sfigata da ..
«Ma sei scema! Cristo tu hai dei problemi seri!» la voce delicata e soave di Sean mi fece voltare.
Si, sei così sfigata da aver colpito Sean. Complimenti.
«Pensavo fossi uno stupratore!»
«Potevi guardare prima di picchiare?!»
«Esagerato.» incrociai le braccia al petto sbuffando.
« E poi cosa ci fai qui?!»Evitai il suo sguardo.
«No, no.» ridacchiò «Non dirmi che ti sei persa»
«Non mi sono persa.» affermai sicura.
«Ah no?» alzò un sopracciglio incrociando le braccia al petto.
Sbuffai e mi sedetti sulla moto stando attenta a non rimanere nuda.
Presi casco e lo indossai.
«Non una parola.» lo fulminai con lo sguardo.Lui si mise a scuotere la testa divertito ma il sorriso si spense quando guardo le mie cosce che, inevitabilmente, erano più scoperte.
Io, che sono piena di autostima e consapevolezza del mio copro, Se ciaone, cercai di abbassare il vestito inutilmente.
Lui salii e mise in moto.Eravamo appiccicati, letteralmente, ma proprio tanto. E mi sentivo estremamente a disagio ma non potei non notare che mi piaceva quella vicinanza.
Sean e io tenevamo le mani sul manubrio, mi spiegò passo passo come dovevo fare e imparai, più o meno. Accelerai leggermente e il vestito si alzò.
«Dovevamo prendere la macchina.» borbottò Sean tenendolo per i bordi e lasciando a me il controllo della moto.
Arrossì e mi concentrai sulla strada. Dio, ragazza devi calmare gli ormoni.
Dietro di te c'è un eccesso di testosterone, non è mia colpa sorella.
Arrivati a casa scesi dalla moto e porsi il casco a Sean.
«Grazie del passaggio. E delle bende.» alzai la mano e gli sorrisi, entrai in casa e mi accasciai contro la porta.
Che giornata, particolare.
Feci squillare il cellulare e sorrisi quando Cassy, allegra come al solito, mi rispose.
«Ehi Mal!»
«Ehi, disturbo?»
«Assolutamente no! Stavo solo litigando con Sean e Cedric.»
«Piuttosto impegnativo, vuoi una mano?»
«Potresti dire che sono dei coglioni?»
«Certo..ragazzi, siete dei coglioni.»
«Grazie mille eh.» affermò Cedric
«Detto da te è un complimento.» borbottò Sean.«Cassy, ti ho chiamata per sapere come stavi.»
«Molto meglio, appena tua zia se ne andata io e Cedric abbiamo parlato con papà, e abbiamo risolto. Grazie del tuo aiuto!»
«Ne sono felice, ci vediamo lunedì!» stavo per riattaccare la subito lei mi chiamò dall'altra parte.
«dimmi»
«Ti va di venire a mangiare una pizza da me? Mio padre e tua zia usciranno, Sean e Cedric andranno ad una festa. Mi fai compagnia?»
«Si certo, e le ragazze?»
«Ange è dai suoi zii per il weekend e Lydia deve stare con la sorella minore.»
«Bene, 20 minuti e sono li.»
«Vuoi che mandi Sean o Cedric?»
«Oh no, non c'è ne bisogno. Davvero.»Riattaccai e andai a farmi una doccia. Indossai un paio di pantaloni della tuta neri e una maglia della mia squadra preferita di basket, i Lakers ovviamente. Con il numero 23 di LeBron James sulla schiena.
I Lakers erano la squadra del cuore mia e di papà, ricordo ancora quando chiesi perché i colori del mio battesimo erano viola e giallo.
«Non per dire, è originale, ma chi ha scelto questi colori? Il battesimo di una bambina non dovrebbe incentrarsi sul rosa?» chiesi ridendo ai miei.
Mamma si sistemò meglio sul divano accavallando le gambe e incrociando le braccia, alzò un sopracciglio e guardò papà.«Io e tua madre volevamo-»
«Tu volevi.» lo corresse mamma
«Io volevo, infonderti i Lakers nel cuore. Devono scorrerti nelle vene! Penetrarti nell'anima! Fare ardere di passione-»
«Ok caro hai reso l'idea.» mamma fece scendere papà dal divano e lui la baciò sulla fronte.
«Mi sono lasciato trasportare, vero?»
«Hai fatto di peggio papà.» risi abbracciandolo
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Surface
RomanceQuante volte guardandoci intorno vediamo delle persone sorridenti ma con gli occhi tristi? Quante maschere ci sono in giro e noi non ce ne accorgiamo perché troppo impegnati a mettere su la nostra? Malia Berks ha perso entrambi i genitori, eppure...