Capitolo 23

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quando non riesci a parlare, quando non sai come esprimerti, quando hai paura di quello che hai dentro
Forse perché sono troppo piena di demoni che non si possono addomesticare
Forse perché rimangono solo quelli, e se vengono liberati non rimane più niente tranne una cosa, il nulla.


I giorni che precedettero la mia partenza li passai con le ragazze e con Jace, tutti si erano messi d'accordo per farmi uscire con lui e io lo feci.

Non era male infondo ma io non riuscivo a pensare a lui in quel modo. Nonostante lui mi avesse confessato apertamente che vorrebbe provarci, ho semplicemente detto di no e che quello che è successo rimanga sepolto dalla neve.

Non che sia successo granché, un bacio..forse due.
Ma ora non aveva importanza, era ora di tornare a casa e purtroppo dovevo inevitabilmente vedere Sean. E anche se ci fossimo seduti lontani avevo la consapevolezza che lui respirava la mia stessa aria.

Non volevo prendere l'altro autobus  così mi promisi di mantenere il controllo. Prima di salire presi un bel respiro e poi entrai.

La cosa che notai subito è che lui non c'era.

Mi sedetti con Ange e il viaggio continuò tranquillamente.

"Ci vediamo lunedì!" ci salutò Ange per poi salire sulla macchina dei suoi genitori. Mia zia e il padre di Cassy erano venuti a prenderci così salimmo sulla loro macchina, Cedric andò con Sean che aveva lasciato la macchina nel parcheggio.

"A lunedì!" mi salutò Cassy quando scesi dalla macchina.
"Sicura che vada bene per te se passo il weekend con Richard." mi chiese mia zia abbracciandomi.
"Basta che smetti di ripeterlo ok?" le sorrisi io per poi salutare anche Richard ed entrare in casa.

Sistemai le mie cose e mi feci una doccia per poi rivestirmi ed uscire nuovamente.

Non avevo una meta ben precisa, volevo solo schiarirmi le idee, o per lo meno cercare di capirci qualcosa.

Dopo mezz'ora mi ero arresa, e mi ero anche persa.

Ero che passeggiavo tranquillamente con le cuffie nelle orecchie quando andai a sbattere contro una ragazza che versò il suo bicchiere su di un'altra.

"Brutta troia!" Urlò la bionda in direzione della ragazza che avevo urtato.
"Calma barbie, o dovrò rompere il tuo naso rifatto." Non alzò la voce eppure faceva paura.
La bionda la guardò male e poi si concentrò su di me.
"Cos'hai da guardare puttanella?!"
"Perché non vai a farti scopare da qualcuno Clarisse?" Disse nuovamente la ragazza in tono derisorio.

La bionda mi diede una spallata e se andò.

"Mi dispiace per-"
"Tranquilla. Sei nuova qui?" Mi chiese squadrandomi e io feci lo stesso con lei.

Aveva i capelli  blu, lunghi fino ai fianchi. Aveva degli occhi castani molto espressivi, un fisico mozzafiato con curve abbondanti. Indossava dei jeans neri a vita alta strappati, una maglietta semplice e un giubbotto di pelle con le borchie.

"Si, mi sono appena trasferita, sono Malia. ."
"Brooke." Mi fece mezzo sorriso.
"Cosa ci fai da queste parti?" mi chiese.
"Mi sono persa." ammisi con un'alzata di spalle.
"Oh beh, ormai sei qui. Ti va di fare un giro?" chiese ed io annuì.

" vai a scuola?" chiesi per fare conversazione
"L'ho finita l'anno scorso, ora lavoro faccio la tatuatrice qui vicino." alzò le maniche del giubbotto rivelando alcuni tatuaggi e io mi persi a guardarli, erano fantastici.

"Te li sei fatta da sola?! Sono stupendi!"
"Devo perfezionare la tecnica, sono alle prime armi."
"Sei veramente bravissima."
"Se vorrai farti un tatuaggio saprai da chi venire allora."
"Puoi starne certa."

"Tu dove vai a scuola?"
"Alla Mayfield."
"Conosci per caso Sean Hogan?"
"Si..perché?"
"È il mio ragazzo."
"Ah."

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