Capitolo 10

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Io e Cassy quella notte ci siamo divertite, e non per finta. Non abbiamo parlato delle nostre famiglie, ne di problemi.
Abbiamo semplicemente ordinato due pizze, messo su un film comico e abbiamo riso fino a farci venire le lacrime.
Poi si era fatta una cerca ma Cassy aveva insistito così ho dormito da lei, ci addormentammo nel divano.

Erano forse le 4 del mattino quando sentii la porta d'entrata aprirsi e delle risate.
«Shh shh, c'è la rompipalle dell'amica di mia cugina.» Sean «Va, aspettami in camera e fai piano.» sentii dei passi e chiusi subito gli occhi fingendo di dormire.

Sentii il divano abbassarsi e Sean prese la mano fasciata e iniziò a disegnarci dei cerchi.
«Se solo tu non fossi..così

Non disse altro, lasciò la mia mano con delicatezza e salii di sopra.

Il mattino seguente nessuna traccia ne di lui ne di quella sua amica.
Andai a casa mia, mi lavai e ancora con i capelli bagnati scesi al piano di sotto.
Nemmeno quella notte avevo dormito, ma erano state le parole di Sean ad avermelo impedito.

La decisione più saggia, per entrambi, era evitarlo.
Qualsiasi cosa fosse successa, non esisteva. Era un frutto della mia immaginazione.
E tale doveva rimanere.

La domenica passò troppo velocemente e senza che me ne accorgessi fu lunedì. Quella mattina mi preparai con calma, Cassy sarebbe venuta a prendermi con la decappottabile.

«Buongiorno splendore!» mi accolse appena entrai in macchina.
«Dammi un po' del tuo entusiasmo Cassy, sto finendo le scorte.»
Lei rise ma non disse niente, la ringraziai mentalmente.

La mia soglia di sopportazione la mattina era bassissima.

«Non per aumentare il tuo entusiasmo mattutino ma oggi Cedric e Sean si uniranno a noi per pranzo.»
«E io che volevo evitarlo..» sbuffai
«Cosa?»

Dovevo dirglielo? In fondo lei si è fidata di me e mi ha raccontato la sua storia, dovrei iniziare a farlo anch'io se voglio farmi degli amici.
Così gli spiegai quello che è successo con Sean, inclusa l'altra notte.

«..non so cosa voleva dire ma so che voglio evitarlo.» conclusi
«Sono d'accordo. Sean è un coglione che si diverte a giocare con le ragazze, le uniche che non gli vanno dietro sono le mie amiche e le voglio proteggere, quindi ti aiuterò.»
«Grazie Cas»

La mattinata passò tranquillamente, ed era arrivata l'ora di mensa che però io saltai. Presi qualcosa dalle macchinette e andai in biblioteca.

Di Sean nessuna traccia.

Forse l'ho intravisto due o tre volte ma entrambi abbiamo cambiato strada o abbiamo fatto finta che l'altro non esista.
Mancava solo 1 ora alla fine delle lezioni.

Io e Steve eravamo davanti il mio armadietto, o meglio, l'ho coinvolto in questa situazione cosicché facesse la sentinella. E beh funzionava.

Ma il problema era l'ora di educazione fisica. E stando a quello che mi ha appena detto, lì c'è Sean.

«Potresti usare la scusa del ciclo» consigliò Steve
«Non voglio saltare l'ora, devi solo farmi da palo, se vedi che Sean si avvicina fammi qualche segno e io mi dissolverò.» gesticolai per enfatizzare il tutto.
«Inizia a dissolverti.» indicò un punto alle mie spalle e vidi Sean che guardava nella mia direzione.

«Merda. Merda.» mi agitai sul posto in cerca di un piano di fuga.
«Posso suonare l'allarme antincendio?»
«No! Mal il bagno delle ragazze è a metà corridoio. Vai.»
«Ma a lui sembrerà che sto andando nella sua direzione!»
«Ne approfitti e lo fai anche rimanere di merda, vai!»

Annuì e iniziai ad andare, lui salutò velocemente i ragazzi e si incamminò verso di me.

Appena ci fu poco più di 2 metri a separarci entrai nel bagno delle ragazze, e subito scoppiai a ridere.

Ok, forse evitarlo sarebbe stato anche divertente.

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