Capitolo 41

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Io e le ragazze uscimmo e loro scoppiarono a ridere.

«Hai visto come l'ha presa?! Ragazza, sei una forza! Io lo sapevo appena ti ho vista che eri una tipa in gamba!» esultò Jessica.

Quando videro che non ridevo assieme a loro smisero.

«Mal, è tutto ok?» chiese Jess.
«Perché l'hai attaccata?» chiese cautamente Roxy.
«Ha nominato mia madre.»
«E tua madre.. lei è..» tentennò Jess.
«possiamo per favore non parlarne più?» chiesi e loro annuirono.

«Fatto sta, che le abbiamo stracciato in entrambi i campi!» cambiò velocemente argomento Roxy e gliene fui grata.
«Ragazze!» ci raggiunsero Luke e Alex.

«State bene?» chiese Alex e tutte annuimmo.
«E brava Malia.» mi fece l'occhiolino Luke.
«E adesso, il vero divertimento!» annunciò Alex.

Ci avviammo alla macchine e partimmo per una meta a me ignota.

Nonostante fosse notte fonda, avessi fatto a pugni con una gallina e bevuto un bel po' di drink non ero stanca, affatto. Mi sentivo leggera e spensierata.

Tranne che per una cosa.

«Luke io vi ho mentito. Conosco Sean e gli altri, non sono solo compagni di scuola. Ti ho mentito solo in parte, e l'ho fatto perché eri uno sconosciuto e non pensato ti avrei incontrato più.»
«Lo so. Tranquilla. Hai fatto bene, non sei una credulona.» mi lanciò una veloce occhiata sorridendo e poi si concentrò sulla strada.

La mia testa non era mai stata più leggera.

Una volta scesi dalla macchina capii subito di cosa si trattava, gare clandestine. Luke mi portò su una delle macchine da corsa e mi fece salire mentre lui parlava con altri.

Guardai le altre macchine e poco più in la vidi Sean con delle ragazze, che persecuzione.

Mi abbassai nel sedile ma il mio nascondiglio durò poco, Luke mi tirò fuori e iniziò a presentarmi agli altri.

«Io ti consiglierei di farlo impazzire di gelosia.» sussurrò guardando Sean.
Storsi il naso. «Non mi piace fare le cose apposta, e poi a lui non interessa.» feci spallucce.
«Tu dici?» sussurrò al mio orecchio molto lentamente con voce rauca. Strinse la presa sui miei fianchi e fece scontrare i nostri corpi affondando la testa nell'incavo del mio collo.

Poi si sollevò e ghignò.
«Guarda.» mi sussurrò, mi voltai e vidi Sean venire nella nostra direzione. Subito Luke mi spostò al suo fianco mettendomi un braccio attorno alle spalle.

«Se non sapessi che fai le gare quasi ogni sera, penserei che ci stai pedinando Hogan.»
«Ogni sera?» lo guardai ma lui si concentrò solo su Luke.

«Vedi di non girarle troppo intorno Gordon.»
«Io miro a starci sopra.»
«Scusatemi?»
«Non scherzare. Non è di tua proprietà.»
«Non hai saputo tenerla.»
«Vi ricordate vero che io sono qui? E che non sono di nessuno?!»

«Tu sei un esperto nel campo eh.»
«Sicuramente, sono meglio di te.»
«Io me ne vado.» sbuffai abbandonandoli.

Indovinate se uno dei due se ne è accorto.

«Tutto ok?» mi chiese Roxy quando la raggiunsi.
«Quei due scimmioni stavano parlando di me come se fossi un'oggetto! Non è di tua proprietà gne gne.» dissi scimmiottando la loro voce facendo ridere Roxy.
Appena vide la mia espressione diventò seria, ci provò per lo meno.

«Si vede che sei nuova da queste parti zuccherino. Loro sono abituati a parlare così perché hanno tutto quello che vogliono. Non ci pensare più di tanto.»
«Quindi trattano tutte le ragazze così?!»
«Circa.»
«E a voi ragazze sta bene che vi trattino così?»

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