Capitolo 49

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Sean
Malia salii sulla macchina con Jessica, Brooke lo stesso con Roxy. Guardai Luke e anche lui aveva il mio stesso sguardo rivolto verso le ragazze, quando incrociò il mio mi regalò uno sguardo sprezzante e salii in macchina.
Cedric mi posò una mano sulla spalla e mi invitò a fare lo stesso.

Avevo la mente troppo annebbiata per la gara, Cedric lo capii e prese il mio posto. Odiavo stare in panchina ma ero abbastanza cosciente che in una gara o si è al 100% o si è morti.

Malia e Jessica erano in testa, subito dopo Mitch Kennedy seguito da Luke.

Erano ormai a metà percorso quando si sentii il rumore di uno schianto. Il cuore prese a martellarmi nel petto e andai nel mio garage a prendere la moto. Arrivai più veloce che potei, scesi dalla moto gettandola a terra e corsi verso le due macchine che si erano schiantate. Il mio sguardo vagò tra i presenti e fui sollevato quando vidi che le ragazze e Cedric stavano bene, ma non vedevo la mia ragazza.

Mi avvicinai di più e scorsi Mitch che si teneva il braccio, probabilmente rotto, e poi mi bloccai. Luke stava tirando fuori un corpo, il suo corpo, e lo adagiò delicatamente a terra. Gridò qualcosa ma non riuscii a capire. Si avvicinò Cedric con il cellulare nelle mani, si passò una mano tra i capelli tirandoli all'indietro mentre osservava Malia.
Luke portò due dita al collo e sbiancò. Disse qualcosa a Cedric allarmato, non ha battito, si capiva perfettamente il labiale.
Si girò e incrociò il mio sguardo. Caddi in ginocchio osservandola stesa al suolo con la testa insanguinata senza il minimo segno vitale.

«Sean, devi reagire. Malia ha bisogno di te!» Guardai Luke che si era inginocchiato e mi stava parlando, probabilmente stava urlando, ma avevo gli occhi vitrei su Malia.
«Fratello. Malia ha bisogno di te.» ripeté. Il mio sguardo andò a lui e finalmente parve che mi risvegliai. Subito mi alzai e fui accanto a Malia. Quando avevo capito da Luke era vero, non aveva battito.
«L'ambulanza sta arrivando.» comunicò con finta calma.
«Non faranno in tempo.» affermai.
«Mettetela nella mia macchina, ci penso io.» Luke apparì alle mie spalle e caricammo Malia nei sedili posteriori.
«Vengo con te.» gli dissi e lui annuì.

Sfrecciammo per le strade di Miami e superammo anche un semaforo rosso. Arrivati, presi Malia mentre Luke correva dentro ad allarmare i medici. Furono subito fuori con una barella e portarono Malia in rianimazione.

Luke venne accanto a me e posò una mano sulla mia spalla.
«Devo andare a nascondere la macchina sai altrimenti-»
«Non preoccuparti, va. E grazie.»
«Avrei tempo tutta la notte per ringraziarmi.» detto questo uscii di corsa.

Presi posto in una scomoda sedia e iniziò il mio tormento. Quando arrivarono gli altri fortunatamente non mi fecero domande ma chiesero ad un infermiera e quando arrivò Luke prese posto accanto a me.

«Ti ricordi 5 anni fa? Quando ci siamo messi a Surfare con un'allerta uragano? Mai viste onde più belle.» prese a parlare Luke. La mia mente si fece consolare dai bei ricordi e mi venne un sorriso nostalgico.
«Non sei stato in piedi più di 1 minuto, Gordon.»
«L'importante è partecipare. E poi non ti avrei mai lasciato fare quella cazzata da solo. Io non ti lascerò mai da solo, Nessy

Luke aveva sentito quel nome da mio padre. Ed erano gli unici a chiamarmi in quel modo. Il padre di Luke era un alcolizzato che li aveva riempiti di debiti e lasciati in mezzo ai guai. Lui vedeva in mio padre una figura paterna e a me andava bene. Ho sempre voluto un fratello, e lui per me era perfetto.

«Se dovessi perdere Malia come ho perso Sierra..» strinsi la mascella talmente forte che mi venne paura di poterla rompere.
Poi spostai il mio sguardo su Luke, la ferita era ancora aperta proprio come la mia.
«Non la perderemo, sarà sicuramente così. Deve esserlo.»

«Anche lei ti è entrata in testa senza uscirne più?» dopo un po' decisi di spezzare il silenzio.
«La prima volta che l'ho vista al club ho notato qualcosa di diverso in lei. Una specie di luce. Illuminava tutti intorno a lei. E la proiettava su di te. Nonostante cercasse di nasconderlo, nonostante si vedesse quanto era delusa in quel momento..per lei esistevi solo tu. Appena ho saputo dei suoi genitori ho pensato che avessi sbagliato a metterti con lei. Dopo la morte di tuo padre avevi un vuoto dentro, forse cercavi di nasconderlo a te stesso ma io lo vedevo, tendevi a isolarti e a trascinate nell'oblio chiunque ti si avvicinasse. Ma avevi Sierra e noi. Dopo la morte di Sierra e di tua madre ti abbiamo lasciato solo e quel vuoto è aumentato, lo vedevo ogni volta che ti guardavo da lontano. Ed ecco Malia. Con lei sei il Nessy con cui giocavo a football nel prato davanti casa, con cui sgattaiolavamo di nascosto per andare alle feste.»
«Semplicemente, ero come te quando eri con Sierra.» mi voltai a guardarlo. Appoggiò la testa al muro e respirò profondamente. Cercava di trattenersi.

«Sei mai andato avanti?» gli chiesi. Lui fece segno di non con la testa. Poi tirò fuori il ciondolo della collana nascosto dalla maglia. Era un ciondolo che rappresentava un'ancora con un'incisione sopra.
«Amor gignit amorem. È latino, significa-»
«Amore genera amore, lo so. È un proverbio che ci diceva sempre nostra madre.»
«Me l'ha regalato prima di salire su quel fottutissimo aereo. È tutta colpa mia, avevi ragione.»
«Non dirlo neanche. Ho sbagliato a dirti quelle cose. Sono un cazzone lo sai.»
«Si.. lo so.»

Tirai fuori la lettera che da una settimana ormai tenevo in tasca. Lui la lesse in religioso silenzio e poi me la consegnò.
«Cosa intendi fare?»
«Non lo so.»
«Lei sa?»
«No. Aspettavo il momento giusto. Ma ora..»
«Lo farai quando si sveglia. Perché si sveglierà.»

Più tardi arrivarono la zia di Malia con mio zio Richard assieme a Cassy.
«Sean, cos'è successo?» vennero subito nella mia direzione. Non ebbi il tempo di dire qualcosa che l'infermiera venne nella sala d'attesa.
«Chi accompagna la signorina Berks?» La sala era praticamente vuota fatta eccezione di noi, quindi ci alzammo.
«Solo i parenti.» disse e così rimasero solo Richard e la zia di Malia.

«Quindi?» chiesi quando tornarono.
«Il cuore a causa dell'impatto ha smesso di battere per qualche minuto e hanno dovuto rianimarla. Adesso è in terapia intensiva, dicono che se riesce a passare la notte andrà tutto bene.»

Spazio autrice:
Scusate per l'inattività! Sono stata occupatissima questa settimana, manca davvero poco alla fine della storia e spero di riuscire a completarla entro fine mese!
Votate!💕

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