Capitolo 24

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Ci fu un attimo di silenzio e poi lei scoppiò a ridere.

"Dio, dovresti vedere la tua faccia. Sto scherzando."
"Vabbè tanto non mi sarebbe importato ugualmente, fosse stato il tuo ragazzo ti avrei detto di mollarlo."
"Qualche problema con lui?"
"No, non è colpa sua se è un coglione infondo. Ma tu come fai a conoscerlo?"
"È il mio migliore amico."

Che figura di merda.

"Senza offesa." mi scusai e lei si mise a ridere.
"Chi meglio di me può assicurartelo?" disse lei.
Ecco, già mi piace.
"Che ha combinato questa volta?" mi chiese poi seria.

"Niente." feci un alzata di spalle, lei mi guardò alzando un sopracciglio e incrociando le braccia.
"Sul serio, nulla di che."
"Con questo caratterino non lo farai il tatuaggio da me." disse facendomi ridacchiare.

Sospirai. "Ha fatto una scommessa con alcuni suoi amici per portarmi a letto. Te l'ho detto, nulla di che, sono un cliché. Dovevo aspettarmelo."
"Stavi iniziando ad affezionarti?" chiese lei
"Si ma no."
"Che intendi?"
"Si mi stavo affezionando ma non più di tanto, anche quando ho scoperto di questa cosa non me la sono presa con lui ma più che altro con me stessa."
"E perché?"
"Perché stavo per aprire il mio cuore ad una persona che non se lo meritava, e sotto sotto ne ero consapevole ma volevo fidarmi. Ed eccoci qui."

"So come ti senti. Ed è per questo che ho deciso di rubarti per questo weekend."
"Ma...mi consoci appena, come puoi fidarti?"
"Ho dei tatuaggi, i capelli colorati e un giubbotto di pelle. Secondo gli standard dovresti essere tu quella che non dovrebbe fidarsi." rise lei e io la seguii.

Salimmo sulla sua macchina e ci avviammo verso casa sua.

Era una casa abbastanza grande per una ragazza che ci viveva da sola, era molto accogliente e calda. Molto ben arredata.

"I miei mi hanno regalato questa casa, in estate ci viene anche mio fratello." disse salendo le scale al contrario guardandomi.
"E tuo fratello dov'è ora?"
"Lui è il cocco di mamma, vive a Sidney con lei e il suo nuovo fidanzato 27enne."
"Quindi i tuoi sono.."
"Separati. Mio padre è a Londra."
"Come mai non sei con uno dei due?"
"Con mio fratello sono sempre stati genitori modello, anche ora da separati. Lui è la stella della famiglia sai, mentre io la pecora nera."

"Perciò hai deciso di stare da sola." conclusi e lei annuì aprendomi la porta di una stanza con le pareti blu notte a arredata in stile punk.
"Questa è la mia stanza. Li infondo al corridoio c'è il bagno, questa è la camera di Sean."
"La camera di Sean? Ma lui non vive da suo zio?"
"È a periodi." fece spallucce lei

"Ora, andiamo a casa tua così prendi dei vestiti."
"Signorsì." feci il saluto militare facendola ridere e andammo a casa mia.

«Questa è la casa di mia zia.»dissi entrando «Penso che non vivrò ancora qui per molto.»
«Che intendi?»
«Sai mia zia e lo zio di Sean si sposeranno forse lei andrà a vivere da lui. E non me la sento di trasferirmi ancora perciò spero lo facciano dopo il diploma, così andrò al college.»
«Dove vorresti andare?»
«Beh in realtà non lo so ancora..dopo-»mi bloccai.

La verità era che dopo la morte di mamma e papà ho messo completamente in pausa la mia vita, non calcolando però che questa ha continuato ad andare avanti anche senza di me.

«Dopo?» mi incalzò lei risvegliandomi dal mio stato di trance.
«Mi piace vivere l'attimo!» improvvisai una risata e andai a prendere le mie cose.
Feci il più in fretta possibile e dopo 5 minuti ero pronta.

«Andiamo?»chiesi. Lei fece una faccia strana ma annuì e tornammo a casa sua. Ordinammo una pizza e mangiammo guardando un film e poi andammo a dormire.

Ero esausta per il viaggio e mi serviva una bella dormita.

"Sveglia! Sveglia! Sveglia!" Brooke cominciò a saltare sul letto.
"Ma sei matta?!" dissi mentre lei saltò giù.
"Mattina capelli, pomeriggio vestiti e stasera festa forse. È ora di portarti sulla cattiva strada! Su cambiati!"

"Ok, scegli un colore!" Brooke voleva farmi tingere i capelli a tutti i costi e io non vedevo perché no..insomma cosa sarà mai?

"Viola." mi lasciai contagiare dal suo entusiasmo e così ebbe inizio la trasformazione. Qualche ora dopo i miei capelli erano per metà viola e avevo fatto anche la frangia. E mi piaceva!

Dopo una piccola pausa pranzo ci avviammo al centro commerciale, Brooke mi rifece tutto il guardaroba e notai che avevamo dei gusti molto simili. Solo che lei aveva la fissa per le gonne, io le odiavo.

Questo piccolo dettaglio a parte, eravamo uguali.

"Bene ora che hai cambiato look devi dirmi una cosa che hai sempre voluto fare ma che non hai avuto il coraggio, una stupidaggine possibilmente!"
"Andare in moto!" esclamai di getto.

I suoi occhi si illuminarono e mi trascinò dentro la sua macchina.

"È il destino! Il mio quasi ragazzo ha un officina e posso chiedergli di insegnarti ad andare in moto!"
"Il tuo quasi ragazzo?"

"Praticamente, quando si è fidanzati lo sanno entrambe le parti, quando si è quasi fidanzati ne è ha conoscenza solo una, In questo caso io."

"Tu sei matta." risi "ma perché non dirglielo e basta?" gli chiesi.
"Non prendo molto bene il rifiuto." ammise con un alzata di spalle. Dopo qualche minuto arrivammo davanti l'officina. Lei scese e io la seguii dentro.

Un ragazzo alto quanto me e parecchio pompato con qualche tatuaggio sulle braccia si avvicinò a noi rivolgendo un sorriso sornione alla blu. Poi portò l'attenzione su di me.

"Ti ha costretto lei a farli oppure hai fatto di tua spontanea volontà?» disse indicando i capelli.
«Ho avuto un piccolo incoraggiamento.»
«Jensen.» si presentò «ti stringerei anche la mano ma come vedi...» portò in alto le mani sporche d'olio facendomi ridacchiare.
«Malia.»

«Cosa posso fare per voi bellezze?»
«Potresti darle lezioni di moto?» chiese Brooke al biondo.
«Non saprei..»
«Per favoree.» Brooke fece una faccia buffa tirando fuori il labbro inferiore. Jensen guardò lei, il suo labbro e poi guardò me.
«Scordatelo che io mi metta in quella maniera.» dissi indicando Brooke.
«Ok,ok.» rise «affare fatto. Hai una moto o devo procuramene una?»
«Procuratene una.» sorrisi io
«Io stacco tra 20 minuti.» ci annunciò e noi annuimmo, lui tornò al suo lavoro e noi in macchina.

«Come ti sembra?» mi chiese lei.
«Carino, ma non è il mio tipo. Non mi piacciono i biondi.» dissi.
«A chi non piacciono i biondi?!»
«Sanno troppo di principe azzurro.» feci una faccia schifata.
«Ohh, tu sei tipa da "bad boy".»
«In verità, non ho un tipo. Non più. Ho deciso di mettere da parte i ragazzi.»
«Per quanto?»
«Per il maggior tempo possibile.»
«E come farai con.. tu sai cosa.»
«il sesso?» chiesi e lei annuì «non ne ho mai sentito il bisogno in 18 anni di vita, penso che non mi mancherà qualcosa che non ho mai provato.»

«Cioè, mi stai dicendo che tu sei vergine?!» chiese lei sbigottita.
«E la cosa strana sarebbe?» ero un po' infastidita dalla sua reazione.

Insomma, ho 18 anni non 50! Se voglio preservare la mia purezza e non darla al primo che non sa tenerselo nei pantaloni è un problema per qualcuno?!

«Non volevo offendere, sono solo sorpresa.»
«Tu l'hai persa?»
«Si, a 16 anni circa.»
«Con il tuo fidanzato?»
«Con Jensen..» disse guardando verso il basso. Fu il mio turno di guardarla con aria scioccata.

«Non capisco.. perché non state insieme se lui è stato il primo?!»
«Non so nemmeno se lo ricorda! Eravamo entrambi ubriachi quella notte e non ne abbiamo più parlato. Quindi preferisco così.»
«E se lui fa il tuo stesso ragionamento? Non arriverete mai ad un punto d'incontro così.» le feci notare.
«Non credo, ma comunque.. eccolo. Non una parola Mal, promettilo.»
«Ma-»
«Promettilo.»

Sbuffai. «E va bene! Non capisco perché nessuno ascolta mai i miei consigli quando è evidente che ho ragione.» borbottai tra me e me.

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