Epilogo

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3 mesi dopo

"Zia! Siamo in ritardo! Anche le spose non ritardano tanto!"

"Non ne sono sicura, forse stiamo correndo troppo, voglio dire.."

"Tu lo ami?"

"Certo, che domande."

"E allora cos'altro devi aspettare? Ti sta aspettando oltre quella porta."

"Dissi una cosa più o meno simile a tuo padre."

"Sarebbe fiero di te, zia. Era il suo sogno vedere la sua amata sorellina sposata. Adesso, vado a chiamare il nonno per farti accompagnare all'altare?"

"Vorrei che lo facessi tu." Mia zia mi sorrise e mi accarezzò la guancia, ricambiai e annuii.

Percorrendo la navata con il mio vestito da damigella rosa antico realizzai che quella era la prima volta che entravo in una chiesa dopo la morte dei miei genitori. Osservai la mia bellissima zia, che indossava un vestito a sirena come piaceva a mamma, pensai che papà sarebbe scoppiato in lacrime se l'avesse vista ora. L'avrebbe accompagnata all'altare, come lei aveva fatto con lui, e sarebbe corso tra le braccia della mamma a piangere come un poppante e la mamma l'avrebbe preso in giro per il resto dei suoi giorni. Perché loro erano così. Il loro rapporto era un continuo prendersi in giro, stuzzicarsi. Avevo sempre sognato un'amore come il loro, e quando pensavo di averlo trovato l'ho perso. Senza nemmeno sapere il perché. E come da tre mesi a quella parte mi ritrovai a versare una lacrima per Sean, era dal giorno del diploma che non avevo più notizie da parte sua. Non dovetti nemmeno sforzare di nascondere le lacrime, perché tutti piangono ai matrimoni.

Osservando l'altare vidi Richard in abito bianco, la luce proveniente dalla grande vetrata della finestra lo illuminava, anche lui aveva gli occhi lucidi mentre guardava mia zia. Al suo fianco c'era Cedric, appena vide la mia lacrima mi regalò un sorriso dolce e comprensivo e dovetti distogliere lo sguardo.

Richard scese dai grandini dell'altare e mi abbracciò, così gli consegnai la mano di mia zia e mi spostai alle sue spalle accanto a Cassy che mi abbracciò da dietro.

"Dopo il matrimonio saremo ufficialmente imparentate, anche se già sei mia sorella."

"Non diciamolo in giro, non voglio farti passare per la sorella bruttina."

"Str-"

"Siamo in chiesa!" la sgridai ridendo sotto i baffi.

La cerimonia proseguì in tutta tranquillità, e una volta finito ci precipitammo fuori dalla chiesa per lanciare il riso agli sposi. Il flash dei fotografi ci abbagliò tutti, passammo dal lanciare il riso agli sposi dal lanciarcelo contro. C'erano tutti: Cassy, Cedric Ange, Lydia, Steve, Kaleb e Jason. In quel momento non pensavo a nulla, era come uno di quei momenti in slow-motion che si vedono al lieto fine di una storia. E quello sarebbe stato un bel lieto fine, ma non è andata così.

Stavo ridendo a squarciagola cercando di riparare me dai ragazzi quando lo vidi, era lontano da noi ma non troppo, osservava la scena con un sorriso di nostalgia. Il mio di sorriso si affievolì, e tutta la spensieratezza mi abbandonò anche se non lo diedi a vedere. Lui si avvicinò agli sposi, e solo dopo aver scambiato due parole con loro venne verso di noi.

"Ehi, come va?" I ragazzi si gettarono su di lui per salutarlo, mentre io rimasi in disparte con le altre che cercavano di supportarmi in silenzio.

"Facciamo due passi, che ne dici?" io annuì e ci allontanammo dal matrimonio. Camminare sulla sabbia mi faceva tranquillizzare, ma avevo tante di quelle domande che nemmeno se camminassi sull'acqua riuscirei a calmarmi.

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