Capitolo 47

8.9K 287 4
                                    

«Tu non dovresti essere alla cena con la famiglia di Cassy?» ero davanti la porta di Brooke. Lei era la prima tappa del mio piano d'avvio. Mentre stavo venendo qui mi ero preparata tutto un piano: bussare, fare un discorso di incoraggiamento e poi fare uscire Jessica e Roxy per farle parlare. Ma non avevo calcolato un particolare. La presenza di Jensen, Cedric, e ahimè, Sean.

«Si, infatti ci stavo per andare, ma credo di aver dimenticato la mia borsa qui. Posso controllare?»

«Certo, vuoi una mano?»

«Al dire il vero si!» il piano era ancora realizzabile dovevo solo parlarci da sola.

«Se vuoi ti aiuto io.» si fece avanti Sean. Non mi sentii per nulla in colpa quando presi Brooke per mano e ignorai la sua presenza andando al piano di sopra.

«Cos'è successo tra te e Sean?»

«Non è importante lascia stare.»

«Ok..cerchiamo la borsa?»

«Non sono qui per la borsa, nemmeno l'ho mai portata una borsa qui!»

«Ma tu hai detto..»

«So benissimo cos'ho detto! Dovevo parlarti ma non potevo farlo con loro davanti.»

«Oddio, non sarai mica incinta! Ho sempre detto a Sean di stare attento ma lui non-»

«Brooke io e Sean non l'abbiamo fatto!»

«L'hai tradito?!»

«Brooke! Io non sono incinta, fammi finire di parlare. Ho incontrato Jessica e Roxy e mi hanno raccontato quello che è successo tra loro e che c'entra la sorella di Sean.»

Ci un un attimo in silenzio nel quale gli occhi di Brooke si scurirono e si appoggiò alla parete come per sorreggersi. Dopo un attimo prese a parlare.

«Le saresti piaciuta. Ma questo non giustifica il fatto che quelle due te ne hanno parlato, non ne avevano il diritto. Sean aveva detto chiaramente di non parlarne con nessuno.»

«Lei teneva molto a tutte quante voi, perché non avete mai cercato di risolvere?»

«Non è così semplice, Mal. Noi, ragazzi compresi, non eravamo solo una banda ma anche una famiglia. Quando Luke e Sierra iniziarono ad uscire insieme eravamo tutti spaventati dalla reazione di Sean, non lasciava che nessuno si avvicinasse a lei. Poi Luke è andato a casa loro e gli ha detto che lui amava sua sorella e che lui non avrebbe potuto farci nulla. La reazione di Sean è stata, alla Sean, ma l'ha prese bene. Eravamo ancora più uniti e Luke e Sean erano come fratelli. Sierra era il pezzo centrale che ci teneva legati. Quando è morta la nostra amicizia è morta con lei. Noi ragazze ci abbiamo provato a farli riunire ma è stato inutile. Abbiamo smesso di provarci e senza Sierra non eravamo le stesse nemmeno noi, non so precisamente quando ma abbiamo iniziato ad odiarci. E beh, il resto lo sai.»

«Loro sono qui, e ci serve il tuo aiuto. Non abbiamo tanto tempo, devi mandarli via.»

«E cosa dovrei dirgli?»

«Ti sembro una capace di inventare qualcosa al momento?! Che ne so, digli qualcosa che li metta a disagio. Tipo che hai una crisi ormonale e ti è uscito un brufolo!»

«Tutti sanno che non sono così!»

«Inventati qualcosa! Devo essere a casa tra 20 minuti e il mio piano è abbastanza complesso! Su vai!» la spinsi fino alle scale e poi scendemmo al piano di sotto.

«Avete trovato la borsa?» chiese Cedric.

«No, non è qui. Ma abbiamo trovato una cosa più interessante. Jensen, Malia ti ha visto. Sei stato scoperto, e adesso è finita!»

«Cosa?» pronunciammo tutti all'unisono. Brooke mi guardò storto e io capii subito.

«Si, voglio dire. Cosa ti aspettavi?»

«Brooke, non capisco..»

«Voglio stare sola. Uscite tutti, tranne Malia.»

«No. Io rimango.» fece un passo in avanti Sean ma quando vide Brooke fulminarlo con lo sguardo si avviò verso la porta spalancandola.

Era una sorta di linguaggio in codice, lo sapevo bene perché lo usavamo spesso con Mike e gli altri.

«Avete sentito la signora? Fuori.» disse infatti.

Uscirono tutti e una volta chiusa la porta intravidi Brooke asciugarsi una lacrima.

«Potevamo dire un'altra cosa..»
«È tutto ok.. solo dimmi che hai un buon piano.» annuì distrattamente e sfilai il cellulare dalla tasca inviando un messaggio alle ragazze, qualche minuto dopo eravamo tutte nel salotto.

Nessuna aveva proferito parola e io continuavo a guardare l'orologio che sembrava prendermi in giro perché erano già passati 5 minuti.
Smisi di far andare la mia gamba su e giù e mi alzai, tutti gli sguardi furono puntati su di me.

Ok, discorso di incoraggiamento. Discorso di incoraggiamento.

«Sapete tutte perché siamo qui.» iniziai ma mi bloccai per qualche secondo per riflettere.. io lo sapevo che ci facevo li?
Maledizione Malia, devi incoraggiarle non scoraggiarti.
«Vogliamo tutte la stessa cosa ed è ora di smettere di volere ed iniziare a fare.»

Potrei candidarmi alle prossime elezioni.

«Tutti abbiamo a cuore Sean e Luke, e anche se io non so come eravate prima che Sierra se ne andasse so cosa si prova a fare parte di un gruppo unito. Quindi, so che dentro di voi non avete mai smesso di volervi bene. Lo si legge nello sguardo. Nel linguaggio del corpo. Perfino nel mondo in cui vi mandate delle occhiate di odio finto. Sappiamo tutte che non vi odiate.»

Detto questo mi sedetti e aspettai le loro reazioni ispezionando le loro facce. Brooke sedeva nella poltrona opposta alla mia mentre Jess e Roxy nel divano. Brooke si alzò e andò verso di loro con passo deciso e si gettò su di loro abbracciandole. Loro la accolsero a braccia aperte.

Non riuscirei a trovare parole per descrivere questa scena nemmeno se venisse Dante a dettarmele.

Sorrisi come un ebete anche quando si staccarono e si sedettero insieme sul divano.
«Bene grande capo, ora che si fa?»

«Peccato che Sean non sia qui con noi.» disse mia zia sorridendo a Richard. Subito lo sguardo di Cerdic fu su di me ma io mi concentrai sull'arrosto che mi zia aveva preparato e ne addentai un pezzo com rabbia e strinsi la mano che avevo sotto il tavolo in pugno.
Sentii la mano esile di Cassy afferrare la mia e mi rivolse uno dei suoi dolci sorrisi.

Mi passò per la mente se Sierra le assomigliasse. Se avesse il su carattere dolce oppure avesse la testa dura di Sean.

Mi alzai dal tavolo ma fui fermata da mia zia così mi risedetti.
«Prima che tu vada, abbiamo un annuncio. Abbiamo deciso la data del matrimonio. Sarà in primavera, a Philadelphia, dopo che voi ragazzi avrete finito gli esami.»

Andai ad abbracciare mia zia e così fecero Cassy e Cedric. Sean si era perso pure questo.

«Che ne dite di fare le damigelle voi due?» mia zia guardò me e Cassy, quest'ultima mi strinse in un abbraccio.
«Vestiti uguali!» esultò
«Non sarà uno di quei matrimoni dove le damigelle hanno un vestito da schifo, vero?»
«Sareste belle anche con un sacco della spazzatura.» disse Richard passando una mano sulla spalla di Cedric che era accanto a lui.
Non solo era la fotocopia del padre fisicamente ma anche caratterialmente.

«Mentre tu mi farai da testimone, figliolo. Se accetti, ovviamente.»
«Certo. Come potrei rifiutare.»
«Dobbiamo procurarci un bambino per gli anelli!» disse Cassy.
«Perché non troviamo un cane ammaestrato!» proposi entusiasta.
«Ci inventeremo qualcosa.» sorrise Richard.

SurfaceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora