«Ad essere sincera pensavo ti fossi dimenticata di noi, dopo che avete fatto pace con Sean.» disse Jessica sorseggiando la sua cioccolata calda.
«Sono successe un bel po' di cose e non sono stata alla grande.» ammisi con tono di scuse.Roxy mi mise una mano sulla spalla e la strinse leggermente.
«Ora stai bene?» mi chiese.
«C'è una cosa che voglio fare. Ma prima devo sapere perché Luke e Sean si odiano così tanto. Se si sono sempre odiati o c'è un motivo più profondo di una semplice rivalità tra bande.»«Una volta eravamo un unica banda. Sean e Luke erano migliori amici sin da piccoli, Luke era la spalla di Sean; Luke iniziò ad uscire con Sierra, erano una coppia strana. Lei era totalmente estranea al nostro mondo, era come una farfalla in mezzo ai pipistrelli. Ma non riuscivi a non tenere a lei. Inizialmente non doveva andare con sua madre e sua zia per quel viaggio, eravamo d'accordo con Cassy di andare a vedere la partita. Ma prima che partisse hanno avuto una brutta litigata con Luke e lei partii proprio per quel motivo. Luke non ha mai smesso di incolparsi della sua morte e di certo Sean non ha mancato di ricordarglielo.» concluse Jessica con un tono misto di amarezza e nostalgia.
«Ma ormai il passato è passato, e non possiamo farci nulla. Piuttosto, gira voce che ti sei messa con Sean.» Roxy alzò le sopracciglia in una maniera buffa facendomi ridacchiare.
«Si, è vero.»
«State bene insieme.» sorrise Jessica «Anche se avete dei caratteri che non si abbinano perfettamente ma c'est l'amour no?»
«Che intendi?»
«Voglio dire, Sean è un tipo che crede che può avere tutto e tutti mentre tu non vuoi appartenere a nessuno.»
«Ed è proprio il motivo per cui sono qui.»
«Alla faccia della nostalgia.» disse in modo ironico Roxy facendoci ridere tutte e tre.«Questa notte ci sarà una corsa e lui mi ha vietato di venire perché pensa che Luke possa farmi del male.»
«Ma chi è? Tuo padre?» disse in tono contrariato Roxy.
«E poi Luke non ti farebbe mai del male, e lui dovrebbe saperlo.» seguii Jessica.
«Appunto!»
«Perciò che vuoi fare?» chiese Roxy.
«Innanzitutto risolvere con Luke e Alex, volevo farlo già da tempo ma non mi si era presentata l'occasione. E poi, con il vostro aiuto, voglio che quei due risolvano.»
«Senza offesa, è da tre anni che ci proviamo non credo che tu possa farcela ora.» disse Jessica.Non aveva il tono di chi dice una cosa per cattiveria ma si vedeva anche in volto che aveva perso la speranza per questa causa.
«Non è detto che io non ci possa provare, ma voi dovete risolvere anche con Brooke. Ci servirà il suo aiuto.»
«E lei lo sa?» chiese Roxy.
«No.»
«Hai pensato a come fare?»
«No.»
«È un piacere sapere che hai pensato a tutto.» disse Jessica.
«Diciamo che ho in mente una mezza idea, improvviseremo.» detto questo ci alzammo e mentre loro chiamavano Luke ed Alex io iniziai ad elaborare tutte le notizie che in quelle ultima mezz'ora mi hanno, letteralmente, stravolta.«Allora ho detto a Luke che siamo con una gomma a terra e saranno qui tra poco. Noi andiamo, mi raccomando, fatti perdonare. Ci sentiamo stasera, passiamo da casa tua a mezzanotte.» Mi abbracciarono entrambe e poi salirono sulla macchina e se ne andarono. Per il piano che avevo in mente il perdono di Luke era essenziale.
«E tu cosa ci fai qui? Dove sono le ragazze?» dimenticavo quanto la voce di Luke assomigliasse a quella di Sean quando era arrabbiato o seccato. Alex cercò di mantenere un volto duro ma non mi sfuggì il piccolo sorriso che fece appena mi vide.
«Ciao anche a te. Non ci sono. Ho chiesto di farvi venire qui così da poter risolvere.»
«Non c'è niente da risolvere. Sei venuta da noi quando ne avevi bisogno, poi loro ti hanno perdonato ed ecco che torni come un cagnolino tra le braccia di Sean.»
«Lasciala parlare.» Alex mi fece l'occhiolino ed io mi avvicinai per farmi sentire meglio.
«So quali sono i miei errori, Luke, e me ne pento. Non sai da quanto aspettavo l'occasione di poterti parlare e risolvere. Sono successe tante cose e non nego che siete passati in secondo piano. Ma mi dispiace e vi chiedo scusa, siete stati degli ottimi amici e mi avete accolta come una di voi. E spero che possiate perdonarmi.»
«Quali sono queste "tante cose" successe?»
«Cosa?»
«Vuoi il mio perdono? Allora spiegami. Dimmi la verità. Dimostrami che non sei tornata solo perché ti serve qualcosa.» era arrabbiato, e si notava, ma nei suoi occhi leggevo una speranza. Forse sperava che io non avessi nulla da dire così poteva continuare ad ignorare la mia esistenza, eppure, qualcosa mi diceva che andavo completamente fuori strada. Lui voleva credermi, o almeno una parte di lui. La parte razionale voleva delle risposte e io gliele avrei date. Non avevo nulla da perdere ed ero motivata. Volevo che quei due ritornassero amici ma non potevo farlo se non avrei affrontato tutti gli ostacoli. E in questo momento non ne vedevo. Raccontai tutta la verità sui miei genitori, sui miei amici di Philadelphia, sui fatti accaduti dopo quell'ultima notte. Di Sean. Entrambi mi ascoltarono senza battere ciglio, quando ebbi finito il mio cuore fece un balzo vedendo il sorriso di Alex. Mi prese in uno di quei suoi abbracci ingombranti e mi stritolò.
«Io ti avevo già perdonato al ciao.» ricambiai il sorriso ed entrambi ci voltammo verso Luke.
«Per favore.» feci il labruccio e mi seguii Alex. Scosse la testa e mi prese il braccio attirandomi a se.
«Dillo.» gli dissi alzando la testa ancora fra le sue braccia.
«Dire cosa?»
«Che ti sono mancata.»
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Surface
RomanceQuante volte guardandoci intorno vediamo delle persone sorridenti ma con gli occhi tristi? Quante maschere ci sono in giro e noi non ce ne accorgiamo perché troppo impegnati a mettere su la nostra? Malia Berks ha perso entrambi i genitori, eppure...