Hermione's pov
Sono finalmente arrivata al binario 9¾ della stazione di King's cross. Guardandomi intorno noto che, come sempre, nulla è cambiato; ogni anno, è come se fosse il primo.
Stessa atmosfera, stessa gente, con qualche viso nuovo che non vede l'ora di inoltrarsi in questa fantastica e nuova avventura.All'inizio ti sembra tutto così incredibile.
Così bello che ti dà l'impressione che non sia nemmeno reale: fare parte della migliore scuola di stregoneria e magia di Hogwarts è eccitante e spaventoso allo stesso tempo; eccitante, perché non vedi l'ora di inoltrarti in un mondo completamente nuovo e diverso da quello "babbano", spaventoso, perché non sai mai cosa ti riserverà il futuro una volta messo piede là dentro; milioni di emozioni, una dopo l'altra, contrastanti tra loro, ti travolgeranno e tu, senza nemmeno accorgertene, ti cambieranno.Ho vissuto momenti stracolmi di luce, e altri tappezzati di buio più totale.
Ma adesso basta; non vivrò più nell'oscurità, vincolata dal dolore più atroce di aver perso il ragazzo che ho amato e che amo ancora, con tutto il mio cuore, che lui ha ridotto in frantumi.
Adesso, sono gli altri che, se ostacoleranno il mio percorso, dovranno avere paura.«Hermione!» sento una voce chiamarmi alle mie spalle, che fa rimuovere l'attenzione dai miei pensieri; Harry.
«Harry!» vado verso di lui e lo abbraccio forte «come stai?»
«Bene, tu? Hai passato bene l'estate?»
«Diciamo che è stata molto.. particolare. Diversa dal solito» cerco di essere il più vaga possibile, evitando di raccontargli la faccenda delle lettere inviate dalla Brown e mascherando la mia espressione afflitta.«Poi mi racconterai bene tutto. Hai visto Ron? Dovrebbe essere già arrivato» lo vedo guardarsi intorno alla ricerca di una chioma rossa accesa. Lo imito, ma il mio sguardo finisce su una chioma di tutt'altro colore: un biondo platino.
Draco Malfoy. Lo vedo in lontananza insieme ai suoi amici Tiger e Goyle, e con loro ci sono anche Pansy Parkinson e Blaise Zabini, il suo migliore amico.
Odio quel gruppo, da sempre.
Non vado d'accordo con nessuno di loro cinque, specialmente con la Parkinson.
Certo, al primo posto rimane la sciacquetta da quattro soldi della Brown, ma Pansy è una spina nel fianco.Si crede al centro dell'universo e all'apice dei pensieri del biondo, quando, credo, che lui non la calcoli minimamente.
La vedo attorcigliare le sue mani sul braccio di Malfoy, il quale sembra non irrigidirsi, anzi, prende il suo viso tra le mani e le scocca un bacio veloce sulle labbra, che mi fa distogliere lo sguardo, disgustata ed inorridita da quella visione.
Come non detto.Sposto lo sguardo, stavolta, verso la chioma rossa che stavamo cercando.
«Eccoli là» dico con un fil di voce ad Harry, che è già partito per andare incontro alla sua fidanzata.
Lo vedo prenderla per i fianchi e scoccarle un bacio rapido sulla guancia, probabilmente imbarazzato dalla presenza dei genitori della ragazza.«Ciao Hermione!» Ginny mi viene incontro con un largo sorriso e mi avvolge in un dolce abbraccio:
«Se non vuoi salutarlo, lo capirò» mi sussurra all'orecchio.
Divento improvvisamente seria.
Sa della storia di Ron e Lavanda?Ci stacchiamo dall'abbraccio e la guardo con uno sguardo perplesso.
Mi sussurra un "tranquilla" e si posiziona al mio fianco, attorcigliando la sua mano sul mio braccio con fare affettivo.Non ho il coraggio di alzare lo sguardo. Mi limito a fissare il pavimento e a deglutire ogni secondo rumorosamente.
Mi sento profondamente a disagio.«Cara Hermione, come stai?» questa volta a parlare è la signora Weasley «Molto bene, e lei?» rispondo con un tono di voce fin troppo duro; mi sforzo a sorridere e ad alzare lo sguardo, che purtroppo, finisce con incrociare quello di Ron.
Deglutisco e traferisco subito lo sguardo verso sua madre che mi risponde, raccontandomi dove sono andati e le disavventure "divertenti" di Ron; mi limitavo a un timido sorriso, per non smascherare il disgusto che provavo in ogni singola parola che fuoriusciva dalla bocca di Molly, e a non esplodere dalla rabbia, ripensando che, mentre io era a casa, a piangere come una disperata per lui, Ronald era in vacanza, spensierato, con la sua ragazza, i suoi cari genitori e fratelli.
I genitori di Ron, dopo qualche secondo, decidono di allontanarsi per farci rimanere da soli, credenti che avessimo tanto di cui parlare.
Si avverte un' atmosfera di scomodità, quasi insopportabile.«Eccola la nostra cara cognatella!» a rompere il silenzio ci pensa una voce vivace che riconoscerei tra mille; Fred.
«Fred» pronuncia Ron con un tono di voce piatto, che lo fa bloccare, quando si stava dirigendo verso di me per abbracciarmi «puoi evitare di chiamarla così? Ti prego» la sua voce diventa più rigida e più tagliente.
«Va bene, scusami Ron, non ti agitare, ho fatto solo una battuta, non intendevo..»
«Beh questa battuta non ha fatto ridere nessuno, perché lei non è la mia ragazza»Sento la rabbia impossessarsi del mio corpo. Le mie guance hanno assunto un colore rosso fuoco. Mi mordo il labbro inferiore e prego me stessa di non rispondere e di non stare al suo gioco.
«Già, proprio così. Forse non te l'ha ancora detto che sta con Lavanda, vero?» rispondo cercando di mantenere un tono di voce calmo e, imitando lui, notevolmente piatto.
«A dire la verità, no» si volta verso il fratello con gli occhi spalancati, il quale ora tiene la testa china verso il basso.
«Quando avresti avuto intenzione di dircelo? Ti tieni sempre tutto per te eh» scherza George, mettendo un braccio intorno alle sue spalle.Ron ride a malapena e rivolge lo sguardo verso di me; i suoi occhi sono spenti.
Non mi guarda più in quel modo.
Nel modo che lui, e solo lui, era capace di guardarmi; in quegli occhi blu cielo, che ora mi fissano con una totale indifferenza, quasi paurosa, cerco di ritrovare il suo vecchio sguardo, capace di mandarmi in tilt il cervello, di farmi venire le farfalle nello stomaco e che mi donava sicurezza ed amore.
Ora, tutto ciò è scomparso.. e fa male, fa ancora tanto male.«E a te chi l'ha detto, posso sapere?» me lo domanda come se sapesse già la risposta, scorgendo i suoi occhi colmi di ironia.
Lo sta facendo apposta? Per farmi soffrire? Perché? Cosa avrò mai fatto di così tanto brutto da meritarmi il suo odio?Che anche lui fosse stato lì presente, mentre Lavanda scriveva la lettera? Magari ha anche contribuito nel contenuto di esse, aiutandola a marcare i miei punti deboli, che lui, e solo lui sa.
Mi limito a fissarlo con occhi di sfida, per poi decidere di rispondergli.
«Credo che tu già lo sappia, però casomai dopo ti chiarisco tutto con una lettera, che ne dici?»Angolo autrice
Eccoci qua! Mano a mano le cose si fanno più interessanti.
Non perdetevi i prossimi capitoli mi raccomando! Un bacio!
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Unbreakable Heart || Dramione
FanfictionNella straordinaria scuola di magia e stregoneria di Hogwarts anche le persone più buone possono cambiare e tramutare in quelle, cosiddette, cattive. Nella vita si soffre e per questo si cambia; Draco Malfoy questo lo sapeva bene.. quindi, chi lo...