61. Dolore immortale

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Hermione's pov

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Hermione's pov

Il ragazzo mi afferra con forza e violenza il viso, e preme le sue labbra sulle mie. Il mio corpo sobbalza e si irrigidisce tutto d'un tratto; le sue mani continuano a rimanere salde sulle mie guance, mentre le mie mani si posizionano sulle sue spalle, cercando di allontanarlo da me. Il corpo del ragazzo sembra non voglia sciogliersi, anzi, rimane saldo sulle sue gambe e non intende mollare la presa. Mugolo cose incomprensibili, mentre rumori provenienti da dietro le mie spalle mi incutono ansia e inquietudine: sembra di essere osservati.

In preda al panico, riesco a scostare violentemente Ronald da me. Il ragazzo viene scaraventato all'indietro, mentre, dondolante, riacquista una posizione eretta. Mi fissa negli occhi con malizia e, senza nemmeno esitare, la mia mano colpisce la sua guancia con fermezza, facendo voltare la sua testa di lato.
«Che cazzo di problemi hai?» grido in preda al terrore «Non ti avvicinare mai più a me.. vai all'inferno!» esclamo, per poi uscire velocemente dalla Sala Comune, continuando a sentire le risate del Grifondoro.

Il mio corpo vacilla passo dopo passo, mentre ogni molecola del mio corpo inizia ad acquisire uno stato di totale odio e veleno. Mi passo velocemente la mano sulle labbra e la strofino tenacemente su di esse, come a voler eliminare qualsiasi traccia del suo disgustoso sapore. Non sapendo dove andare, decido di correre verso i sotterranei di Hogwarts.
Non ho idea del perché stia correndo da lui in questo momento; non sono nemmeno a conoscenza delle sue intenzioni future, sul voler diventare un mangiamorte oppure sradicarli da questa idea malsana, e passare al lato giusto. Al nostro.

Corro in fretta e furia e mi fermo davanti la porta della Sala Comune dei Serpeverde.
La fisso inerme, meditando sulla parola d'ordine.
«Purosangue» si, era questa. Anche se, dalla mia bocca, non è uscito un singolo suono. È rimasta chiusa, mentre i miei denti morsicchiavo nervosa il labbro inferiore. Mi giro di scatto e vedo la figura slanciata di Malfoy, mentre mi fissa con due occhi luminosi grigi e azzurri; il suo sguardo è diverso. Mi osserva, senza dire niente. La sua bocca si contorce in una smorfia degente, mentre i suoi occhi emanano una luce difforme, quasi fiacca. Irriconoscibile. Smorzata. Buia.

«Draco..» sussurro sorpresa, ma con un sorriso timido sul mio volto «Ti.. ti stavo cercando»
«Non è il momento» interrompe freddo come il ghiaccio, mentre si incammina verso la Sala Comune. Confusa, lo squadro mentre percorre la Sala e si accomoda sul divano, donandomi le spalle.
Un po' titubante, faccio anche io il mio ingresso nella Sala e lo raggiungo. Il ragazzo mi fissa con la coda nell'occhio, ma fa di tutto per ignorarmi.
Tiene una mano premuta sulle sue labbra, mentre fissa a vuoto il pavimento, con un evidente respiro irregolare, che si insinua nelle mie orecchie.

Mi accomodo accanto a lui, tenendo le distanze.
«Blaise ti ha parlato del piano di Voldemort?»
domando, cercando di rompere il ghiaccio. Malfoy non si gira. Rimane in silenzio. Il cuore inizia a battere all'impazzata, mentre le mie mani e la mia voce tremano come una foglia.
«Cosa.. cosa hai intenzione di fare? Naturalmente.. so che farai la scelta giusta. Ormai ti conosco abbastanza e so che non faresti mai una cosa de-»
«Granger, vattene via» esordisce con fermezza, mentre si alza dal divano e si allontana il più possibile da me, non voltandosi mai.

«Ma perché? Che cosa..»
«Allora non ci senti?» domanda con amarezza, mentre, finalmente, si decide a guardarmi, con un sorriso falso e ferito sulle labbra «Non mi piace ripetere le cose due volte, sai? Perciò ti consiglio di uscire fuori da qui, se non vuoi che ti cacci io a forza di calci nel culo!» sobbalzo al suo tono di voce notevolmente alto e alle aspre parole che escono dalla sua bocca. Mi alzo di scatto e mi avvicino a lui.
«Che cosa ti prende, Draco?»
«Non osare avvicinarti!» grida ancora più forte. Il suo volto pallido, inizia ad assumere un colorito molto più acceso. I suoi occhi incutono veleno, mentre le vene pulsano inoppugnabili sulle sue tempie e sul suo collo. Lo fisso sconvolta, mentre lacrime di paura e confusione si prospettano evidenti, sui miei occhi marroni.

«Mi dici cosa è successo? Perché mi tratti così?»
«Hai anche la faccia tosta di chiedermelo?» si scompiglia con aggressività i capelli, mentre il suo volto irato demolisce ogni mia sicurezza.
«Ma.. Draco, ti prego.. se mi spieghi cosa succede, posso darti delle spiegazioni..»
«Perché invece di sprecare il tuo prezioso tempo per darmi delle spiegazioni inutili, che non ho intenzione di stare a sentire, non vai a scoparti il tuo schifoso amico?» sbotta, continuando a muoversi e gesticolare per tutta la stanza, in preda alla pazzia più totale.

Spalanco la bocca e gli occhi. Non è possibile che lui abbia visto quella scena. Che fosse lui l'autore di quei rumori che provenivano da dietro di me?
Ma come? È se fosse stato tutto un piano di.. Ronald? Se in qualche modo, sapeva che Draco sarebbe venuto da me? Bastardo.
Inizio a scuotere la testa, contrariata.
«No.. no, no, Draco non è come cre-» balbetto in preda ad una crisi di nervi.
«Non osare chiamarmi per nome, sporca mezzosangue!» strepita con ogni barlume di rabbia, che lo sovrasta.
Non ricordo l'ultima volta che mi aveva parlato così. Che mi aveva chiamato così. Con tutto questo odio in corpo. Forse, al secondo anno.
Il mondo mi crolla addosso. Le lacrime iniziano a pizzicarmi gli occhi ed i singhiozzi sono l'unico suono che rimbomba nella Sala. Malfoy, se prima mi fissava con rabbia, adesso qualcosa nei suoi occhi sembra spegnersi completamente.

Il dolore è padrone della luce che abbraccia i suoi occhi color grigi. Si, solo grigi. Ogni traccia di azzurro luminoso, sembra esser stato coperto completamente. Il sole che diffondeva quella luce accecante di un tempo, sembra esser stato sopraffatto da uno stuolo di nuvole grigie e scure, che ora dominano quel cielo così inteso e felice, ma che adesso è stato eccelso da un orribile e pericolosa tempesta.
Quegli occhi magnetici ed encomiabili di un tempo, sembravano averlo abbandonato per sempre.
Tremo alla vista di quello sguardo così indifferente e piatto. Una morsa allo stomaco alla vista del suo viso abbandonato. Del suo viso sperduto.
Cupo. Spento. Morto.

«Ti prego..»
«Sparisci.. dalla mia fottuta vista» mi fronteggia «Io e te.. non abbiamo più niente di cui discutere. E per tua informazione..» il suo sguardo trafora il mio, e, mentre deglutisce, sibila a denti stretti.
«Io non sono mai stato innamorato di te»
Nessuno lo ha visto, a parte me, ma il mio cuore si è appena ridotto in mille pezzi.
Di nuovo. E questa volta, fa più male del solito.
Credevo che non avrei mai più provato una sensazione del genere, ma evidentemente mi sbagliavo.
Sono stata ferita una volta.. poi Malfoy ha curato il mio cuore.. lo ha protetto e gli ha donato una seconda possibilità.

E allora perché fa così male?
Perché dopo essere stata ferita, pensavo veramente che sarei ritornata ad essere felice.
Perché io.. ci credevo. Perché in fondo, io credevo in lui. Credevo in noi.

«Va bene» la mia testa si abbassa di scatto, trattenendo a stento le lacrime e il dolore che urla imperterrito dentro di me. Che freme ad uscire fuori, strillando con qualsiasi forza presente in me.
Non oso alzare lo sguardo. Le mie gambe retrocedono e, non appena gli volto le spalle, corro fuori dalla Sala, veloce. Sempre di più.
Ancora e ancora..
Con la debolezza che mi tormenta il corpo e che mi ordina di fermarmi, perché a momenti sarei caduta per terra, sfinita, io continuo a correre.

Non c'è mai fine al dolore.
Il dolore è immortale.

Angolo autrice
La situazione sembra essere peggiorata..
Voi che dite?

Unbreakable Heart || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora