3. Il vagone sbagliato

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Il treno è finalmente arrivato

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Il treno è finalmente arrivato. Prendiamo tutti le nostre valigie e salutiamo i genitori Weasley. Mi limito a un piccolo cenno con la mano e a un sorriso forzato; purtroppo, faccio molta fatica a nascondere il mio stato d'animo.

Saliamo sul vagone e cerchiamo uno scompartimento libero per poterci sedere. Noto Ron fermarsi di botto e avanzare verso qualcuno a tutta velocità.

«Ron! Amore mio» il mio cuore perde un battito. La rabbia incomincia a farsi sentire e a farsi padrona del mio corpo. Ingoio a vuoto e mi concentro su un punto fisso del vagone, per non guardare Lavanda Brown sbaciucchiare davanti a me il mio.. il mio niente; Ron non è niente per me, eppure, vederli insieme, procura ancora quel dolore lacerante che pensavo di aver superato e che sarei riuscita a tollerare.

«Hermione, non sei obbligata a stare qui.. cerchiamo un altro scompartimento e ce ne stiamo in disparte?» mi domanda Ginny con un largo e sincero sorriso. Ne accenno anche io uno piccolo, ma scuoto la testa.
«E perché mai? Ormai mi è passata, Ginny. Tuo fratello può stare con chi vuole. Non me ne può importare di meno» sbotto anche in maniera troppo dura.

Istintivamente, alzo lo sguardo e li vedo ancora avvinghiati: lui con la mano appoggiata al suo fianco, e lei con un braccio che avvolge la sua spalla. Lavanda rivolge lo sguardo verso di me e ghigna: «Granger! Da quanto tempo! Non vieni a salutarmi?» grida con tono di superiorità, scostandosi da Ron e avanzando verso di me.

La fisso con occhi che ormai sono diventati due saette. Si para davanti a me sempre con quel sorriso beffardo stampato sulle labbra, mentre io mi limito a fissarla con indifferenza.
«Ti sono piaciute le lettere?» questa frase me la dice in un sussurro, affinché solo io riuscissi a sentire. Irrigidisco.
«Le hai lette tutte, vero? Sai, Ron mi ha anche dato una mano. Devo dire che è stato anche più spietato di me! Non sapevo riservasse tutto quest'odio nei tuoi confronti, oh, povera piccola» termina la frase ridendo incautamente e guardandomi con sufficienza.

Serro i pugni così forte, che le nocche ormai sono diventate bianche come il latte. La mia faccia sprizza rossore da tutti i pori.
I miei occhi, ora, sono puntati verso il basso, perché se gli alzassi anche solo per un secondo, non so come potrei reagire.
«Che c'è? Non mi guardi nemmeno negli occhi? I tuoi genitori non ti hanno insegnato che è maleducazione non guardare una persona in faccia?» come rapita da uno scatto di ira, alzo lo sguardo e avanzo verso la sua direzione. Lavanda, sbigottita, si allontana.
Ginny mi trattiene lievemente per un braccio e mi sussurra all'orecchio «Hermione, non stare al suo gioco, è questo che vuole»

Rifletto un secondo sulle sue parole e capisco che ha ragione; lo sta facendo apposta. Devo mantenere la calma.
Sospiro e rivolgo involontariamente lo sguardo verso Ron, che mi guarda con aria inespressiva. Lo rivolgo ad Harry, che mi fissa con un viso preoccupato: lo rassicuro con un lieve sorriso.
La mia fronte inizia a sudare e il mio corpo a surriscaldarsi per la rabbia e la vergogna.

«Ginny, voglio stare da sola, scusami» le sussurro. Mi giro senza dire una parola e cerco uno scompartimento per conto mio.
Le lacrime iniziano a pizzicarmi gli occhi. Provo ripetutamente a trattenerle e a non lasciare che righino il mio viso: il viso che di lacrime ne ha viste tante. Troppe.
E sempre per la stessa fottuta persona.

Purtroppo per me, le lacrime mi impediscono di vedere in maniera chiara e i miei pensieri mi destabilizzano dal mondo circostante.
La mente si sconnette dalla realtà e, senza rendermene nemmeno conto, sbatto fortemente contro una persona. È questioni di pochi secondi che mi ritrovo con il sedere per terra e con un intenso dolore al polso destro; devo essere cascata male.

«Scusami, non era mia intenzione, io..»
«Ma si può sapere dove cazzo hai la testa, mezzosangue?» sbotta una voce fredda e fin troppo familiare; Draco Malfoy.
Alzo la testa e mi ritrovo due iridi blu chiaro che mi fissano stracolme di disgusto.
Mi alzo velocemente ignorando il dolore al polso, in maniera goffa e malandata.
«Mi sono scusata, che altro vuoi?»
«Che succede, mezzosangue? Hai qualche strana allergia?» mi domanda ghignando.

Mi rendo subito conto di avere ancora gli occhi lucidi. Me li asciugo con la mano sinistra e tiro su con il naso, cercando di deviare il suo sguardo.
«Si, cioè no, m-mi è entrata qualcosa nell'occhio, non lo so» continua a fissarmi perplesso. Farfuglio e faccio per andarmene, quando la sua voce mi blocca:

«Il tuo vagone è da quest'altra parte»
Mi giro verso di lui con aria interrogativa:
«Il problema non è che mi sei venuta addosso sanguemarcio, ma è per quale ragione tu ti trova nel nostro vagone» chiede innalzando il tono della voce.
Spalanco gli occhi.
«Io.. non me ne ero accorta. Ero così assorta nei miei pensieri che.. devo aver sbagliato io-»
«Mezzosangue, non ho intenzione di stare ad ascoltarti più di tanto, la tua voce mi irrita più del dovuto. Ora torna nel tuo vagone..inquini l'ambiente» lo fisso con occhi pieni di rabbia, mentre lui si rimette seduto con nonchalance, con lo sguardo fisso verso il finestrino.

«E i tuoi amici?» domando «ti hanno abbandonato? Hanno capito che razza di persona sei?» mostro una faccia compiaciuta; così impara a fare l'arrogante.

Ride amaramente, senza spostare lo sguardo dal panorama «Potrei fare la stessa domanda a te, sanguemarcio» Divento improvvisamente seria, incapace di controbattere. Lui, notando questo mio silenzio, sposta lo sguardo verso di me e il suo sorriso si allarga ancora di più «Che cosa c'è? ho per caso toccato un tasto dolente? Non era mia intenzione, scusami» ritorna a guardare verso il finestrino, sempre con un sorriso beffardo tra le labbra e con la faccia di uno che ha appena colto il segno.

Prego mentalmente che i miei occhi non si rimettano di nuovo a lacrimare. Inghiotto un groppo inesistente bloccato in gola e vado via, allungando il più velocemente possibile il passo.

Draco Malfoy è la persona più insensibile che io abbia mai conosciuto. È uno stronzo di prima categoria. Si diverte tanto a far star male le persone; non potrebbe semplicemente preoccuparsi della sua vita, piuttosto che di quella degli altri?

Angolo autrice
Bene, bene, bene, si sono incontrati finalmente.
Ne vedremo delle belle!
Alla prossima, ciaoo rega

Unbreakable Heart || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora