62. Complotti e vendette

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Osservava vincente il biondo platino fuggire a gambe levate

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Osservava vincente il biondo platino fuggire a gambe levate. Sorrideva. Ce l'aveva fatta. La sua vendetta è stata portata a termine e completata nell'esatto modo in cui aveva premeditato. La voce stridula della mezzosangue, la portò a nascondersi, permettendo alla ragazza di correre via, senza che la sua presenza possa incutere sospetto nei confronti della giovane serpeverde. In lontananza, intanto, vide un'altra chioma riccia, dirigersi verso la Sala Comune: Lavanda Brown.

Non sapeva perfettamente cosa avrebbe fatto. Che cosa macchinava nella sua testa. L'unica cosa a cui ambiva, era la distruzione della mezzosangue.
E per farlo, bisognava allontanare quante più possibili persone da lei, e avvicinarle dalla sua parte, quella della mora dagli occhi color smeraldo.
Si avvicinava, con un ghigno sul volto.
«Brown! Ciao, come va?»
«Greengrass. A cosa devo la tua presenza..qui?» domanda sospetta. Astoria fa spallucce.
«Mah, volevo farmi un giro per schiarirmi le idee. Avevo bisogno di stare un po' da sola» taglia corto, guardandosi intorno vagamente e malinconica.

«Stai bene?» domanda
«Non molto» ride amaramente «Draco mi ha detto chiaramente che non ha intenzione di stare con me perché.. è innamorato di quella.. lurida sanguesporco» la Brown spalanca gli occhi, stupita.
«Da..davvero?»
«Si, ma.. se Draco venisse a scoprire la verità, ci rimarrebbe veramente male»
«Quale verità?»
Bingo.
«Ma come? Non lo sai?» domanda Astoria con una notevole nota d'ironia e stupore, che fa scuotere la testa alla ragazza grifondoro.

«Hermione.. è ancora innamorata di Ron»
Astoria fissa la ragazza davanti a lei irrigidirsi e serrare la mascella, mentre le sue due sopracciglia vanno a formare un cipiglio.
«No.. no, non è vero. Hermione mi ha-»
«Credevi veramente che lei.. volesse aiutarti, Lavanda? Ha instaurato tutto questo teatrino per avere finalmente Ronald tutto per sé. Ti ha presa in giro..»
«Mi dispiace ma, non ti credo. Hermione, dopotutto, non farebbe mai una cosa del genere» Lavanda non fa altro che scuotere la testa ripetutamente, tenendo un profilo basso e i pugni serrati. La sua bocca, quando si muove, non fa che tremare dal nervosismo.
«Non diceva così mentre si limonava Ronald fino a due secondi fa.. proprio qui. Nella vostra cara Sala Comune»

La ragazza, slitta istintivamente la testa verso la porta della sua Sala Comune, mentre i suoi occhi brillano. Le sue lacrime inondando le sue iridi ambrate, ed alcune traslano celeri sulle sue guance rosse fuoco. Si mordicchia il labbro inferiore fino a farsi male, mentre Astoria rimane inerme, con un ghigno nascosto, a fissarla.
«Non ci.. non posso crederci...»
«Fa male, vero? Perdere il ragazzo più importante della tua vita, solo a causa.. di una stupidissima persona che si inoltra nella tua vita e stravolge.. tutto. E ti porta via... tutto» ora la riccia fissa con rabbia Astoria, mentre lei continua a parlare, stavolta più seriamente.

«Adesso parlando di cose serie.. stiamo nel bel mezzo di una guerra . Stammi bene a sentire, Brown..» inizia ad avvicinarsi «Rifletti bene da che parte stare. Perché basta una mossa sbagliata, che ti ritrovi fregata per l'ennesima volta. Quindi prima di agire, cerca di capire chi sono i tuoi amici.. e chi sono i tuoi nemici» alza le sopracciglia con sfida, per poi allontanarsi e raggiungere il suo dormitorio.

~~

«Beh, ottimo lavoro. Il piano ha funzionato, bel faccino» ammicca la ragazza, verso Ronald, il quale sorride di rimando.
«Come previsto» fa spallucce, mentre nel dormitorio, fa il suo ingresso Pansy Parkinson.
«Eccoti. Brava anche tu, Pansy» sorride maliziosa, mentre la ragazza non si scompone di un millimetro. Rimane seria, mentre fissa il pavimento.
«Che hai?» domanda Astoria seccata e confusa.
«Astoria, non farò parte dei mangiamorte» esclama tutto d'un fiato, scatenando lo stupore e le risate della sua amica.
«Stai scherzando vero, Pansy?» domanda, mentre si massaggia la faccia.

«State andando troppo oltre..»
«Oh, ma pia-»
«No, Astoria, no!» grida severa, mentre la serpeverde, mano a mano, diventa più seria.
«Sono stata tua amica per tanto tempo. Ti ho sempre appoggiata. Sono stata al tuo fianco e dalla tua parte, quando avevi tradito Draco e lui ti aveva lasciata. Ma, a differenza tua, lui è andato avanti. La tua oramai, è solo ossessione. Gelosia possessiva. Non è più amore.. è-è una cosa.. tossica, Astoria, riesci a capirlo? E tu..» si gira a guardare Ronald «A te non frega niente della Granger. Fai tutto questo.. perché vuoi solo riempire quel vuoto che hai dentro da ormai tanto tempo.. e l'unico modo per farlo, è colmarlo con un malsano desiderio di vendetta, perché sai.. che è l'unica cosa.. che ti riesce bene. Siete solo capaci di tessere trame e vendette! Ma perché invece .. non provate a voltare pagina? E a ricominciare?» la ragazza finisce finalmente il discorso; i due ragazzi non le staccava gli occhi di dosso nemmeno per un istante.

Fa male. E fa male, perché sanno che è vero.
Ma a nessuno dei due interessa.
La vendetta è l'unica arma per una vita infelice, e quella di distruzione per quella felice altrui.
«Io.. me ne tiro fuori. Con me avete chiuso. Non contate più su di me»
Mentre la ragazza correva via dalla camera, i due ora fissavano il vuoto, in silenzio.
Quelle parole rimbombavano nelle loro teste come un estenuante ritornello. La verità fa davvero male.
Ed è l'unica cosa che riesce ad abbatterli.
Ma loro la ignorano; fanno in modo che le parole entrino da un orecchio, ed escano subito dopo dall'altro, eliminando ogni possibile speranza di cambiare idea. Di cambiare. Di abbandonare l'orgoglio e dire "ho sbagliato".
Non lo faranno mai.

Ora, il ragazzo roscio, fissa la mora.
«Cosa faremo adesso?» domanda con fermezza
«Se me lo domandi.. è perché vuoi arrenderti?»
Il ragazzo scuote leggermente la testa.
«L'ho chiesto perché volevo essere sicuro che non l'avresti fatto. Ho visto il tuo sguardo, e volevi sprofondare dal dolore. Quindi pens-»
«Io non mi arrendo mai. Non quando si tratta di vendicarmi delle persone che mi hanno portato via ciò che è sempre.. stato.. mio» Ronald sorride.
«È esattamente ciò che volevo sentire»

I due si guardano ghignando.
«Prossimo step, Weasley?» domanda la ragazza.
Gli occhi del Grifondoro brillano di rivalsa.
«Andiamo da Voldemort»

Angolo autrice
Non intendono mollare la presa eh

Unbreakable Heart || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora