63. L'esercito di Voldemort

3.3K 154 96
                                    

Draco's pov

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Draco's pov

Una sensazione di vuoto ingabbiava il mio corpo. È da minuti, quasi ore, che fisso un punto della stanza, con la testa in un totale stato di annebbiamento. Non penso a niente. Se mi fermassi a pensare anche solo per un secondo a lei, finirei per lacerarmi ancora di più dentro, fino ad urlare in preda al dolore.

Mandarla via in quel modo, dirle quelle cose, è stata la cosa più difficile che io potessi mai fare.
In fin dei conti però, dovevo aspettarmelo. Se penso anche solo per un secondo di poter essere felice, quello stesso pensiero verrebbe smorzato in pochissimi secondi.. come è appena successo.
Non credevo di poter essere ancora in grado di provare il dolore.. ma non quello leggero, che dopo un tot di tempo svanisce, tu vai avanti e la vita è come se ricominciasse da capo, sempre con quello spiraglio di dolore in te, ma che riesci a manovrare. Parlo di quel dolore che, non importa quanto tempo aspetterai.. quando tempo passerà.. non svanirà mai.
Ed ogni giorno, sarà sempre più forte.
E tu, sarai sempre più debole. Consumato giorno dopo giorno da quella sensazione orribile di vuoto.
Di sofferenza.

Per non lasciare spazio al dolore, lascerei entrare dentro di me solo rabbia. Quella rabbia che non guarda in faccia nessuno. Quella che ti impedisce di essere felice. Di pensare che un giorno il mondo potrebbe cambiare.. e che quel giorno, potrebbe giungere anche per te. Per dimostrarti che c'è la felicità, anche se nessuno di noi la vede. Anche se nemmeno io riesco a vederla.
Però mi chiedo, perché continuare a sperare in una vita felice ormai ridotta, di nuovo, in frantumi?
Perché pensare di stravolgere e cambiare le cose?
Perché pensare che queste cose, possano finalmente essere ciò che ho sempre voluto?

Aveva ragione mio padre. Forse alla fine, la nostra vita è affidata solo al fato. Quel destino cattivo e malsano che ti impongono fin da subito.. che non puoi controllare, manovrare o addirittura, scegliere di non andarci incontro. Il mio, era quello di diventare seguace di Voldemort. E forse, è meglio così. Non ho ormai più niente per cui combattere, e per cui fuggire. Quindi, perché dovrei di nuovo lottare per le mie scelte, se quelle che prendo, sono sempre sbagliate?

Tanto vale, affidarsi a ciò che la vita ti ha prescelto di seguire. Bene, male, non c'entrano. Se la tua strada è quella, tu la percorri. Le scelte sono solo inutili utopie, che ti inculcano in quella mente giovanile.. e pensi che potresti cambiare il mondo con due sole mani, e con una mente libera ed estrinseca dal mondo circostante. Ma non è così.
La vita è una, come anche la sorte.

Amare è sofferenza. E l'ho provato due volte nella mia vita. Solo che, la prima volta che mi sono innamorato, e sono rimasto ferito, non è stata colpa mia. Adesso, che sono stato buttato giù per l'ennesima volta, avrei dovuto aspettarmelo, e quindi.. è stata colpa mia. Perché ho pensato che le persone fossero diverse, ma in realtà di diverso abbiamo solo il nome. Siamo tutti uguali.
Pensare di poter porre la mia fiducia in una persona nuova, è stato solo un errore.
Non posso fidarmi più di nessuno.

Solo di una persona adesso, posso fare affidamento.
Ed è l'ultima persona, con cui avrei mai voluto avere a che fare:
Lord Voldemort.

~~

Il Signore Oscuro passava da un lato all'altro della stanza, guardando dritto negli occhi, ogni persona dinnanzi a lui. Corpo che tremava, occhi che puntavano in basso, erano quelli di Draco Malfoy.
Diversamente, dalla giovane Astoria Greengrass, e l'inaspettato Ronald Weasley, che guardavano negli occhi il loro padrone e avevano un ghigno stampato sul volto.
«Non mi aspettavo di vedere anche.. un Weasley qui, questa sera» biascica a bassa voce il Signore Oscuro, guardando Ronald, mentre si passava la bacchetta tra le mani.

«Non la deluderò, signore. Questa è la mia strada» disse risoluto il ragazzo, con gli occhi di Draco Malfoy che lanciavano fiamme e saette verso quel figurino che se ne stava eretto, come un soldato in guerra. Stringeva i pugni, mentre nel suo corpo innalzava una barriera per non permettere al suo istinto di prendere il sopravvento, e perdere il controllo.
«Molto bene.. voi due invece.. aspettavo di vedervi» disse sorridendo, guardando i due giovani Serpeverde «Astoria cara.. allevata fin dalla nascita a fare parte di questo magnifico ed oscuro mondo.. e tu, Draco.. se sarai come tuo padre, non vedo il motivo per cui tu sia giunto fin qui. Lucius era solo un codardo ed è morto come tale. Spero che almeno tu.. non fuggirai via e non morirai vigliacco come lui»

Draco serrò la mascella e annuì leggermente.
Lasciò tralasciare le parole di Voldemort dirette a suo padre, e si riconcentrò a non pensare a nulla.
"Lascia correre, lascia correre" si ripeteva a mente il ragazzo, mentre sospirava ripetutamente.
Dei passi pesanti e decisi, catturarono l'attenzione dell'Oscuro Signore, che inclinò la testa per vedere chi stesse facendo il suo ingresso.
La persona lasciò stupiti tutti i presenti.
Una chioma riccia e un fisico compatto, si allungava verso il suo padrone e si affiancava al ragazzo dai capelli color platino.

«E tu sei..»
«Lavanda. Lavanda Brown» il volto di Astoria era disegnato da tratti di stupore assai evidenti.
«Quante sorprese in serbo per me.. due ragazzi che non avrei mai pensato di dover avere a che fare. Affascinante, e sospettoso.. non conviene che sia un vostro ridicolo piano. Sappiate che non mi farò scrupoli a uccidere voi e le vostre famiglie all'istante» esclamò, finendo la frase in una risata potente.
«Non lo è» disse Lavanda
«Assolutamente» intervenne anche Ronald.
Gli occhi della Brown scattarono verso la figura del suo ex ragazzo e lo fissò con odio e veleno.
Lui, al contrario, non contraccambiò lo sguardo, anzi, faceva di tutto per ignorarlo, anche se sapeva di essere osservato.

Astoria sapeva che Lavanda era qui per lo stesso motivo per cui anche Draco aveva scelto di venire.
Erano entrambi rimasti feriti. Di nuovo.
E si sa, che dopo il dolore e la disperazione, rimane il nulla. Il vuoto più totale.. se non la rabbia.
Ecco, l'unica emozione che persiste, e che ti porta a prendere tutte le decisioni sbagliate.
Oltre la rabbia, anche l'indifferenza.
"È sbagliato? Non fa niente, non potrebbe andare peggio di così".

«Sapete quello che dovete fare, no? I miei fedeli seguaci vi seguiranno, ed insieme, andrete a cercare tutte le famiglie babbane rimaste ancora su questo universo.. e le ucciderete, senza pietà. Uno dopo uno. Non voglio che nessuno sopravvivi. Intesi?» tutti annuirono, chi tanto, chi meno.
«Non deludetemi.. non vi converrà andare a trovare tutti i mezzosangue che saranno presto, ridotti in polvere» ed uscì, mentre gli altri si predisponevano per preparasi al piano.

L'esercito di Voldemort, si sta muovendo.

Angolo autrice
Eccoci quaaa, cosa pensate?
Al prossimo capitolo, inizierà la vera battaglia!

Unbreakable Heart || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora