44. Obbligo o verità

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Hermione's pov"Ginny, sei pronta?" domando fredda alla mia migliore amica, che è chiusa in bagno da mezz'ora

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Hermione's pov
"Ginny, sei pronta?" domando fredda alla mia migliore amica, che è chiusa in bagno da mezz'ora.
"Non mi aspettare, vengo da sola alla festa" mi risponde, e intuisco anche da parte sua una freddezza quasi irriconoscibile, per meglio intendere, glaciale.
"Va bene. A dopo" annuisco scocciata, per poi dirigermi verso la Sala Comune dei Serpeverde.

Mentre mi incammino, il cuore inizia ad accelerare, e non ne comprendo il motivo; come mi comporterò con Ron, quando mi dirà, per l'ennesima volta, una menzogna? Dovrò stare zitta, e fingere che in realtà io non sappia nulla, credendo a tutte le sue parole, oppure reagire, ed affrontarlo una volta per tutte, svelando l'amara verità che ne sono a conoscenza, e che lui ignora?
Non so proprio che fare; all'inizio ero sicura di voler fare il suo stesso gioco, fingendo per tutta la sera e facendogli credere che io sia ancora perdutamente innamorata di lui, ma ora non sono più tanto convinta.. in fondo, è come se mi stessi abbassando ai suoi stessi livelli e al contrario, dovrei dimostrarmi matura e non cadere al suo stesso sporco gioco.
O forse, non è così?

"Parola d'ordine?"
Per fortuna, ho chiesto ad alcune persone quale fosse la parola d'ordine, dal momento che Astoria non si è degnata di informarci.
"Purosangue" le due sculture a forma di cobra, estremamente terrificanti, si aprono, consentendomi l'accesso.
Noto, per mia fortuna, che c'è Harry.
Vado subito da lui, salutandolo.
"Anche tu qui, eh?" domando
"Un modo alternativo per passare la serata in modo diverso, dai" ridacchia.

Osservo tutte le persone presenti nella Sala, quando attira la mia attenzione la figura snella ed elegante di un biondo platino, che indossa una camicia bianca e dei pantaloni scuri; a dir poco mozzafiato.
Rimango a fissarlo per un tempo anche fin troppo lungo, così decido di deviare lo sguardo e concentrarmi su un altro ragazzo; Ronald.
Sta in un angolo, con un bicchiere di Vodka in mano, mentre parla con alcune persone.

"Ginny?" mi chiede Harry
"Arriverà a momenti. Come va.. intendo, con lei?" domando un po' dubbiosa. Il volto del mio migliore amico si incupisce tutto d'un tratto.
"Non bene. Ci ignoriamo. Ormai siamo diventati due perfetti sconosciuti"
"E questo a te va bene?"
Ridacchia amaramente.
"Come può starmi bene? In fondo, lei è stata il mio primo amore. L'ho amata tanto e.. la amo ancora" sospira "ma la vita va avanti. Ginny ha voltato pagina e anche io lo farò" mi sorride.

Annuisco, dandogli un breve abbraccio e un bacio sulla guancia.
"Grazie per esserci sempre" mi sussurra.
"Figurati. Adesso però pensa a divertirti, ok?"
Annuisce, mentre si allontana verso Ron.
Sospiro, guardando nella sua direzione.
Mi dispiace tanto per Harry; so benissimo come ci si sente quando qualcuno che hai amato più di qualsiasi altra cosa, si allontana, senza un perché, lasciandoti un enorme vuoto dentro di te, al posto della persona che lo ha colmato per tanti anni.

"Ti diverti?" una voce mi fa sobbalzare.
"C'è di peggio" sforzo un sorriso verso Malfoy, che si bagna le labbra con il suo bicchiere di Vodka.
"Blaise non mi parla più. Sono ridicoli" sbuffa "la tua amica almeno ti parla?"
"Quel poco che basta, ma a questo punto preferirei che non mi rivolgesse proprio la parola" alzo gli occhi al cielo, quando la vedo fare il suo ingresso in Sala e abbracciare Blaise, sotto lo sguardo attento e geloso di Harry.
"Draco!" Astoria si appoggia alla sua spalla di scatto, facendo sussultare il biondo.
"Vieni in camera mia? Stiamo giocando ad obbligo e verità!"
"No, passo" scuote la testa
"E dai! Ci divertiamo!"

Istintivamente, la mia testa si proietta verso la chioma rossa accesa, che si dirige verso la camera di Astoria. Mi lancia una breve occhiata, per poi avanzare verso di me.
Ok, rilassati.
"Hermione! Sei qui!" esclama sorridendo.
"Si.." annuisco imbarazzata
"Dove stavi andando?" domando
"Oh.. volevo andare a giocare ad obbligo e verità. Vuoi venire?"
"Certo, con piacere!" continuo, sforzando un sorriso.
"Astoria, andiamo?" mi giro verso Malfoy, che con la mascella serrata si dirige con Astoria, verso camera sua, senza prima lanciarmi uno sguardo sinistro.

Entriamo e ci mettiamo seduti per terra, formando un cerchio. All'interno ci sono tutti gli amici di Malfoy, compresa Pansy, Ron, Lavanda, Harry e Ginny.
"Bene, vogliamo iniziare? Chi apre le danze?" domanda Astoria maliziosa.
"Dai, inizio io" esclama Ronald.
Non so né perché né per come io sia dentro questa stanza; io odio questo gioco!
Faccio dei piccoli respiri in modo da riuscire a calmarmi quel tanto che basta per fermare il tremolio delle mie mani.
"Malfoy" esclama "Obbligo o verità?"
Lui sorride malizioso.
"Non sono mai stato un tipo noioso, caro Lenticchia. Obbligo"

Vedo la bocca di Astoria contorcersi in un sorriso.
"Bene. Ti obbligo ad uscire dalla Sala con Astoria e ad allontanarti il più possibile, per almeno 15 minuti" la ragazza si lascia sfuggire una risata acuta, mentre il viso del biondo si contorce in un espressione stupita e tediata.
"E che sarà mai? Andiamo, Draco?" la ragazza si alza e fa per dirigersi fuori. Malfoy si alza in maniera svogliata e per pochi secondi, i suoi occhi incontrano i miei.
"Solo quindici minuti!" puntualizza, per poi uscire fuori con lei.

Odio ammetterlo, ma la sua presenza non mi disturbava e il fatto che ora sia fuori, e sopratutto, con lei, mi fa salire il nervoso e ribollire il sangue.
Quanto vorrei uscire, anche solo per assicurarmi che non stiano facendo niente di ambiguo.
"Vado io, adesso" interviene Lavanda.
"Ron. Obbligo o verità?"
"Verità" risponde il ragazzo, con tranquillità.
"Hai mai tradito qualcuno dei presenti?"
Sobbalzo. Sposto immediatamente lo sguardo verso Ronald, che si acciglia.
"Assolutamente no" ridacchia
"Hai scelto verità e questa non mi sembra una verità" scuote la testa

"Senti, Lavanda, lo so che sei ancora presa da me e il fatto che ti abbia lasciato non ti va giù, ma non c'è bisogno che fai tutto questo teatrino!" la sua esclamazione, procura un boato di risate, acute e non, mentre la ragazza aggrotta la fronte, assumendo un espressione a dir poco fumante di rabbia.
"Ma non ti fai un po' schifo?" sibila velenosa
"No, per niente" scuote la testa
"Granger" mi chiama lei "non crederei ancora alle sue cazzate? Lui in realtà..."
"Hermione, ti prego, ignorala. Non sopporta l'idea che l'abbia lasciata solo perché avevo capito di provare qualcosa per te. È gelosa"
Ammicca sorridendo.
Cerco di annuire in modo convincente, sorridendo lievemente verso la sua direzione.

"Ora vado io. Granger" mi chiama Pansy "Obbligo o verità?"
È il momento di giocare con il fuoco.
Sangue freddo, prendi fiato e rispondi decisa.
"Obbligo" sorrido maliziosa verso di lei.
"Ti obbligo a dire un secreto che nessuno sa.. e per favore, sii originale!"
Dovrei cogliere la palla al balzo?
In fondo, muoio dalla voglia di liberarmi da questo peso più di qualsiasi altra cosa.
Mentire è brutto, ma la verità è peggio di una qualsiasi bugia, e dirla, fa più male a te che a colui che ne è all'oscuro.

"A dire il vero.. ho un segreto. Anche bello grosso" sorrido
"Sputa il rospo, allora" esclama Pansy, impaziente.
"Non lo so.. secondo voi è meglio che lo sveli io questo segreto o.." mi volto verso Ronald, che mi fissa accigliato "..lasciamo a qualcun altro questo grande privilegio?"
Le pupille di Ron si dilatano improvvisamente, la sua espressione inizia ad indurirsi, mentre goccioline di sudore percorrono la sua fronte e il suo volto assume lo stesso colore dei suoi capelli.
"Quindi? Vuoi dircelo, o no?" domanda Pansy, scocciata.
"Dovrei?" rimango fissa a guardare Ron, il quale non distoglie lo sguardo nemmeno per un secondo.

"No. Se non te la senti.. n-non dovresti" balbetta Ronald, mentre percepisco il suo braccio, che a malapena sfiora il mio, tremare.
"Hai ragione" esclamo ad alta voce, facendo annuire indignata Pansy, che passa la domanda a Ginny.
"Spazzerei via quel poco di dignità che ti è rimasta, ma devo dire che.. mi fai anche pena, quindi è meglio che mi stia zitta" sussurro al suo orecchio, per poi alzarmi e lasciare la camera.

"Io non gioco più" esordisco a tutti i presenti.
I miei passi mi conducono fuori dalla camera di Astoria, quando sento altri passi, altrettanti veloci e pesanti, seguirmi.
Non mi serve girarmi, per capire chi è.
Ed ora sì, che si gioca.
Ma non a modo suo, ma a modo mio.

Angolo autrice
Le sorprese e i colpi di scena non terminano qui!
Ci vediamo al prossimo capitolo e lì, ci sarà da divertirsi!

Unbreakable Heart || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora