7. Prendersi le colpe

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La mattina seguente non mi ero ancora ripresa da ieri sera

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La mattina seguente non mi ero ancora ripresa da ieri sera. Mi girava ancora terribilmente la testa. E come se non bastasse, non ho nemmeno chiuso occhio; Ginny non ha fatto altro che russare tutta la notte. La sbronza le deve aver fatto davvero male, non è molto brava a reggere l'alcol. Spero che questo accaduto le serva da lezione per la prossima volta.

«Mmh» la sento mugugnare e stropicciarsi gli occhi «Hermione?»
Mi avvicino al suo letto «Buon giorno fiorellino» dico ironicamente, con le mani piantate sui fianchi.
Ginny mi guarda con due occhi socchiusi e con le sopracciglia inarcate verso il basso. È confusa, magari non si ricorda niente.

«Come hai dormito stanotte? Bene vero?» Lei piano piano inizia ad alzarsi. Si massaggia la testa e inizia a lamentarsi
«Oddio.. ma cosa è successo ieri sera?» mi domanda sconvolta.

«Oh, ieri sera? Ma niente» le dò le spalle e vado a prendermi la divisa scolastica.
«C-come niente?» continua a chiedere
«Niente di eclatante» faccio spallucce
«Ah, menomale, pensavo di..»
«Di esserti ubriacata, aver ballato davanti a tutti, urlato come una gallina in preda agli ormoni e infine essere caduta addosso a me? No niente di tutto ciò» sforzo un finto sorriso e vado in bagno a lavarmi.

«Accidenti! Oddio, ricordo tutto! Che cosa imbarazzante!» continua a piagnucolare.
Quello che mi preoccupa, è chi le abbia dato quella bottiglia; Ginny non si sarebbe mai ubriacata di sua spontanea volontà, quindi qualcuno deve averla obbligata. Sicuramente durante quello stupido gioco qualcuno ha avuto la brillante idea di far acciucchire la mia migliore amica contro la sua volontà.
Essendo molto ingenua, avrà di sicuro pensato che fosse una cosa da nulla e che avrebbe potuto tranquillamente reggere.

Esco dal bagno e la vedo ancora seduta sul letto, con la testa tra le mani.
«Ginny..» la chiamo. Alza il capo e vedo delle lacrime che le rigano il viso.
«Ehi, non piangere. N-non credo sia stata colpa tua. Ti ricordi per caso cosa è successo?» mi accomodo vicino a lei, avvolgendole le spalle con il mio braccio.

«I-io credo di saperlo» tira su con il naso.
«Allora raccontam» Ginny si schiarisce la voce e inizia a raccontare.
«Stavamo giocando a obbligo o verità. Ricordo che all'inizio rifiutai, ma poi come una stupida decisi di partecipare. In fondo era solo un gioco. Lavanda mi obbligò a bere una bottiglia di Vodka. All'inizio le dissi di no, così lei mi mise alle strette; se non avessi bevuto quell'intera bottiglia di Vodka, mi avrebbero obbligato a spogliarmi davanti a tutti» scoppiò a piangere.
«So bene che avrei potuto tranquillamente oppormi.. ma mi sentivo così a disagio, con tutti quegli occhi puntati addosso...» un altro singhiozzo, un altro, e un altro ancora.

Quella lurida puttana.
Il veleno inizia a impadronirsi di ogni parte del mio corpo. Le mie mani e gambe iniziano a tremare dalla rabbia.
«Questa non la passerà liscia. Sbrigati a vestirti, così scendiamo» mi alzo e mi sistemo i capelli, in attesa che Ginny si prepari.
Alla prima ora abbiamo Difesa Contro le Arti Oscure, insieme ai Serpeverde.
Io e Ginny entriamo nell'aula e scorgo Lavanda vicino a Ron; vederla ridere come se non avesse fatto niente, quando la mia migliore amica cinque minuti fa stava piangendo sulla mia spalla, è una cosa che non posso tollerare e mi fa ribollire il sangue.
Ci avviciniamo ai nostri banchi e ci sediamo.

«Cosa vuoi fare, Herm?» mi chiede Ginny in un sussurro. Ha paura che possa fare qualcosa di stupido, e ha ragione, perché in casi come questi sono capace di tutto, nonostante non sappia nemmeno io che fare.
«Non preoccuparti, è tutto sotto controllo» rassicuro Ginny.

«Ehi Ginny! Ti sei ripresa vedo!» la figura della Brown si prospetta davanti al nostro banco. Tempismo perfetto, cara Brown.
«Ti consiglio di non bere più così tanto, dato che non sai reggere l'alcol» sghignazza.
«Vattene, Lavanda» esclamo a denti stretti.
Lei si gira verso di me con un sorriso beffardo sulle labbra. Vedo le sue mani posarsi sul mio banco e il suo viso avvicinarsi, malignamente, al mio.

«Io me ne vado quando voglio. Non prendo ordini da te, sporca mezzosangue»
Accadde tutto in un attimo.
Mi alzo, sbatto la sedia all'indietro, procurando un tonfo potente che riecheggia in tutta l'aula, e mia mano che si stringe in un pugno; la colpii così forte, che il suo corpo cadde di botto all'indietro.

«Questo è per Ginny» esordisco poi alla fine. Un boato di sussurri e di stridii si fa padrone della classe.
«Lavanda!» sento la voce di Ron far capolinea nelle mie orecchie. Si appresta ad andare in suo soccorso, inginocchiandosi e aiutandola ad alzarsi.

«Ron, quella puttana mi ha colpito senza motivo!» Ron si gira di scatto verso di me e mi guarda con occhi colmi di collera e veleno. Avanza verso di me con aria bieca. Io non indietreggio, resto fissa sul posto. Mi prende per le spalle e inizia a urlarmi contro.

«Si può sapere che cosa cazzo ti dice la testa? Eh?» non riesco a dire nulla, mi limito a guardarlo con occhi pieni di terrore.
Cosa avevo fatto? Ho davvero tirato un pugno a una mia compagna? E se fosse morta? Se nel tirarle un pugno avesse sbattuto la testa?

«I-io.. n-non»
«Cosa diavolo è successo qui?» Piton piomba in classe e guarda verso Lavanda «Chi è il colpevole di questo?»
Silenzio di tomba. Non riesco ad ammettere le mie colpe. Sono così spaventata e sconvolta.
Il mio sguardo incrocia quello di Malfoy, che mi guarda confuso e sconvolto allo stesso tempo; probabilmente nemmeno lui mi riconosce più.

«Allora? Qualcuno mi può dire chi è stato? Parlate!» alza il tono della voce, provocandomi un sussulto.
«Io!» la mia voce è accompagnata da un'altra voce maschile.
«Chi tra voi due?»
«Io, professore» vedo Malfoy avanzare verso il professore «Sono stato io» assume una postura indifferente e la sua bocca si torce in una smorfia. Noto gli sguardi sconvolti dei suoi amici.

«Professore! Non è vero! Sono stata io, glielo giuro!» continuo, stavolta facendo anche io un passo verso il professore.
Piton appare molto confuso.
«Insomma, è possibile che nessuno qui abbia visto niente?» disse riferendosi alla classe.
Noto Malfoy lanciare sguardi minacciosi ai nostri compagni, intimorendoli quel tanto che basta per far tenere loro la bocca chiusa.
Merda.
«È stata la Granger! Mi ha colpito professore!»
«Suvvia, signore, per quale motivo io dovrei dirle una bugia?» Malfoy riprende parola, mostrando un ghigno beffardo.
A che gioco stava giocando?

«E io signore?» Piton si gira verso di me «le dico che sono stata io, lo ha testimoniato anche Lavanda, la prego io..»
«Basta adesso! Di questa faccenda ne riparleremo più tardi. Intanto voi due» dice indicando me e Malfoy.
«Dopo vi voglio nell'ufficio del preside. Discuteremo bene di questa faccenda. E adesso sedetevi, la lezione sta per cominciare!» Lancio uno sguardo confuso a Malfoy
«Ringraziami dopo, mezzosangue» ammicca e si siede.

Ritorno al mio posto.
«Ma sbaglio.. o Malfoy ti ha appena difesa?» aggrotto la fronte e mi metto a ridere
«Si.. certo, come no. Ha solo paura che qualcuno gli rubi il posto da miglior guastafeste della storia»

Angolo autrice
C'è un motivo, secondo voi, per cui Draco abbia difeso Hermione?

Unbreakable Heart || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora