56. Noi e basta

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Ronald si avvicina sempre di più, con la bacchetta puntata contro di me: ero immobile

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Ronald si avvicina sempre di più, con la bacchetta puntata contro di me: ero immobile. Riuscivo solo a guardarlo. Nient'altro.
«Stupeficium!» il mio corpo viene scaraventato violentemente verso il muro; un gigantesco dolore alla testa, pulsa incessantemente. Tutto si fa più confuso, ma la vista non si annebbia. Riesco a vederlo, mentre si avvicina velocemente verso di me, con quella maledetta bacchetta puntata verso il mio corpo a terra. Vedo il suo ghigno beffardo, deridermi dall'alto, compiacendosi della sua impresa, del potere che possiede e che ha nei miei confronti; è così che ci si sente, quando si attacca una persona priva di qualsiasi arma di difesa?

Intravedo la bacchetta in lontananza. Mi precipito per prenderla, quando sento pronunciare un altro incantesimo, che mi fa allontanare ancora una volta, più lontano.
«È inutile cercare di controbattere. Ti privo della tua arma, come tu mi hai privato della mia» esclama. La testa pulsa ancora di più, e il corpo ancora indolenzito, cerca di alzarsi.
«Ti senti potente vero?» domando sofferente, ma con tutta la rabbia che ho «Sei solo capace di ferire le persone. Non provi nemmeno un minimo di compassione o risentimento per quello che hai fatto. Tutto ciò a cui ambisci è la vendetta e il potere» riesco ad alzarmi e guardarlo fisso negli occhi «Non sarai mai felice»

«Pensi che mi importi? Se mi importasse qualcosa, non sarei di certo qui» esclama divertito «Da tanto tempo.. ho capito che ormai non mi interessa più niente e nessuno, se non me stesso» esclama, stavolta più duro.
Annuisco ironica. Il ragazzo preme le sue dita sulla bacchetta e mi fissa con odio.
«Confundo» sussurro. Era in procinto di scagliare un incantesimo, ma si arrestò seduta stante, e questo mi diede il tempo di afferrare finalmente la bacchetta e puntarla contro di lui.
Il ragazzo, quando si riprese, mi squadrò dalla testa ai piedi.

Draco's pov

«Era per caso.. un modo per farmelo sapere?» chiede confuso e stupito Blaise «No perché, se lo era, grazie per l'informazione, ma l'avevo già intuito» dice divertito.
Balzo dal letto e lo fisso sconvolto.
«Tu che cosa?» esclamo
«Dai, amico. Si era capito in fondo» prende posto accanto a me «Secondo te.. per quale motivo mi sono allontanato per tutto questo tempo?» scuoto la testa, ignorandone il motivo «Dovevi stare da solo.. con i tuoi pensieri, e prendere consapevolezza di quelli che sono i tuoi veri sentimenti. Ora che l'hai capito, cosa aspetti?» mi dà una gomitata amichevole, facendomi accigliare.

«A fare cosa?»
«Ad andare da lei. A dirglielo»
«Non se ne parla» sbotto, alzandomi di scatto.
«Draco, so che hai paura di-»
«..essere rifiutato? No, non ho paura di qualcosa che non avverrà dato.. che lei non lo saprà mai!»
«E quindi cosa hai intenzione di fare?» mi domanda. Mi posa due mani sulle spalle e mi scuote amichevolmente. Blaise mi ha sempre spronato e incitato a fare cose di cui ho sempre avuto terrore; come affrontare i miei sentimenti. Fare a pugni con il cuore. Quello che è stato ridotto in mille pezzi e che, secondo lui, è sempre pronto a funzionare per qualcuno.

«Hai intenzione di rinunciare a qualcosa che.. potrebbe renderti il ragazzo più felice di questo mondo, solo perché hai paura?» sbotta «Draco, so che sei stato male per Astoria. Lo comprendo... ma questo non ti deve bloccare. Non è mai tardi per ritornare ad amare» mi sorride. Preso alla sprovvista, mi abbraccia, scompigliandomi i capelli. L'ultima volta che siamo stati abbracciati per così tanto tempo, è stato quando quella sera, mi ha visto accasciato per terra.. sfinito.. solo per sempre.
«Forza amico..» mi sussurra, staccandosi dopo qualche secondo. Lo guardo e sorrido preoccupato.

Unbreakable Heart || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora